Ha poco più di 40 anni, è di Senise (Potenza), ed ha fatto suo lo spirito delle generazioni che lo hanno preceduto per tutelare il patrimonio colturale del suo territorio: Giuseppe Arleo è il miglior agricoltore-custode dell’agrobiodiversità per il 2020, e si aggiudica il Premio “Enzo Laganà” indetto per il 10° anno consecutivo dall’ALSIA, l’Agenzia Lucana di Sviluppo e di Innovazione in Agricoltura.
L’annuncio del vincitore è avvenuto nel corso della giornata su “Agrobiodiversità e cambiamenti climatici”, un evento organizzato in videoconferenza dall’ALSIA il 18 dicembre 2020, ed al quale hanno preso parte, oltre al direttore dell’ALSIA, Aniello Crescenzi, e al direttore del Dipartimento Politiche agricole e forestali della Regione Basilicata, Donato Del Corso, esperti nazionali e internazionali del settore.
Il Premio, intitolato a Enzo Laganà – funzionario ALSIA e giornalista scomparso da alcuni anni, che si prodigò moltissimo nelle attività di comunicazione dell’Agenzia – fu istituito proprio per dare un riconoscimento a quanti, sul territorio, si adoperano per tutelare e conservare la biodiversità agraria: gli agricoltori-custodi, vero pilastro per qualsiasi programma di recupero e valorizzazione delle antiche varietà di ortofrutta e cereali a rischio di estinzione, iscritte nel “Repertorio regionale del patrimonio genetico”. Sono i proprietari o i possessori del fondo e dei fruttiferi, delle orticole e delle specie cerealicole lì coltivati, e sono quindi i responsabili principali della conservazione “in situ” della biodiversità agricola, della quale redigono ogni anno un preciso inventario.
Un ruolo strategico, il loro, tanto che – grazie anche al sostegno ed all’animazione svolta dall’Agenzia, si costituì l’associazione lucana di agricoltori-custodi “Vavilov”, che oggi conta circa 80 iscritti. “Nel ricevere questo premio – ha commentato subito dopo l’annuncio Giuseppe Arleo – l’onore è tutto mio. Per un agricoltore-custode è un po’ come ricevere un Oscar. Speriamo di continuare in molti a fare questo lavoro, e preservare il più possibile per le nuove generazioni le cose che noi abbiamo trovato grazie ai nostri avi”.
A Giuseppe Arleo, che si è aggiudicato il premio tra 44 partecipanti, va un assegno di 400 euro, come contributo alle spese “per il mantenimento e il miglioramento della biodiversità nel settore frutticolo, orticolo e cerealicolo all’interno della propria azienda”. Per un anno, inoltre, fino all’assegnazione del premio per l’anno che verrà, “custodirà” anche il premio ricevuto, costituito da una rappresentazione artigianale del logo dell’Associazione Vavilov.
“La giornata delle biodiversità regionale, e il riconoscimento agli agricoltori-custodi, andranno salvaguardati nel tempo proprio come accade per le varietà a rischio di estinzione – ha commentato il direttore dell’ALSIA, Crescenzi. Il riconoscimento dato all’agricoltore-custode è da esempio per valorizzare donne e uomini che sul territorio si distinguono per il loro lavoro quotidiano a difesa di quanto ci è stato consegnato dal passato. Un lavoro di difficile quantificazione economica, il loro, ma che ha un altissimo valore simbolico per il territorio stesso e per la nostra cultura ambientale e sociale”.