Il negozio di vicinato riesce a mantenere buona parte dello spazio che si era ricavato durante il lockdown: quasi 8 consumatori su 10 (il 78%) sono più propensi a fare acquisti vicino casa. Tanti (il 72%) dichiarano di aver riscoperto con grande piacere di essere parte di una comunità, caratterizzata anche dalla presenza di piccole realtà commerciali. Per Confcommercio Potenza questi risultati di una ricerca pubblicata da Mastercard sono “fortemente incoraggianti” per i nostri titolari di piccoli negozi alle prese con le nuove restrizioni in vigore nelle festività. La campagna promossa da Confcommercio Potenza – “Il negozio di vicinato è la tua famiglia: tienilo in vita” – con l’adesione della Camera di Commercio Basilicata e della Regione (Dipartimento Attività Produttive) trova dunque nuove adesioni perché è il localismo a tornare di moda: l’83% dei consumatori italiani sceglie negozi gestiti da persone che conoscono: 7 italiani su 10, sempre secondo i numeri diffusi dalla ricerca, si fidano dei consigli dei piccoli commercianti locali. “E’ la “rivincita” del piccolo negozio sotto casa rispetto ai potenti canali dell’e-commerce”: è il commento di Fausto De Mare, presidente Confcommercio che aggiunge: durante il lockdown, due terzi (il 65%) degli intervistati si sono trovati costretti a ripiegare sui negozi vicino a casa e ne hanno riscoperto la bellezza. Tra le attività commerciali prese come principale punto di riferimento ci sono i panifici e le pasticcerie, seguiti dai piccoli market e dai macellai. Tutti esercizi, quindi, per l’acquisto di cibo. Perciò – dice Confcommercio – non può che rammaricare la scelta del Governo di restrizioni e chiusure per ristoranti e bar nei piccoli centri dove la situazione della sicurezza sanitaria è più facilmente gestibile. Si pensi a numerosi centri lucani al di sotto dei 2 mila abitanti. Commentando il Decreto Natale, Confcommercio ha sottolineato che “le imprese stanno pagando un prezzo insostenibile all’incertezza e alla mancanza di programmazione del contrasto al Covid. Con l’inevitabile aumento della disoccupazione l’emergenza sanitaria ed economica rischia di diventare anche emergenza sociale con esiti non prevedibili. È assolutamente urgente un vero coinvolgimento delle parti sociali nelle scelte che decidono il destino di centinaia di migliaia di imprese e lavoratori”. “L’obiettivo immediato – prosegue la nota – deve essere la salvezza del sistema imprenditoriale con indennizzi mirati ed adeguati alle perdite. Moratorie ed esoneri fiscali. Obiettivo che deve essere la priorità del Piano Nazionale di Ripresa e di Resilienza, insieme a quello degli investimenti strategici, per far uscire dall’incertezza continua il Paese e porre le basi alla sua ripartenza e al suo rilancio”.
Comunque la pandemia ha modificato radicalmente i comportamenti di acquisto e lo stile di vita dei consumatori. Avvicinando la lente al mercato dei negozi di prossimità, prendiamo in considerazione l’audit di Mastercard che ha dimostrato come ancora oggi, rispetto al 2019, il 78% degli italiani sceglie la spesa di prossimità per tre ragioni fondamentali. La prima (72% degli intervistati) è la riscoperta del senso di comunità legato alle piccole realtà commerciali, la seconda (54%) è la volontà di spendere per risollevare l’economia locale e la terza (27%) riguarda la fiducia riposta nel passaparola e nei consigli di vicinato. La spesa di quartiere è rimasta una soluzione che molti italiani continuano a scegliere – nonostante non ci siano più le lunghe file davanti ai supermercati – in quanto in grado di creare un’esperienza. Per via delle restrizioni dovute alla seconda ondata dell’emergenza Covid-19 e la conseguente paura per il possibile contagio, le persone cercano di evitare luoghi affollati e si recano nei negozi di generi alimentari – perché la vita rimane soprattutto in casa – con una lista ben precisa. Non escludendo, però, la possibilità di improvvisare e lasciarsi trasportare da acquisti di impulso e gratificanti. Come nello spot, con il claim “Facciamo rivivere le nostre città. Compra sotto casa”, si sono voluti sintetizzare i principi alla base dell’iniziativa: quelli della sostenibilità e della solidarietà. Oltre a dare un messaggio di speranza e serenità per le festività natalizie.