ESTERNAZIONI DA CALDO DI PIO ABIUSI
I cittadini si sono abituati ad una amministrazione comunale muta e riescono tranquillamente a surrogare..
Il caldo fa, invece, dei brutti scherzi ed anche chi non ha voce parla.
Giorni fa Legambiente nazionale diffuse dei dati e fece dei commenti che per semplicità si riportano circa l’allarme ozono
Arriva il caldo estivo e, puntuale, anche l’allarme ozono in città. La denuncia arriva da Legambiente che con la campagna “Ozono ti tengo d’occhio”, realizzata insieme al portale www.lamiaaria.it, lancia l’allarme per l’irrespirabilità dell’aria in molte città italiane. dell’arSono già 15 su 55, infatti, le città capoluogo monitorate da Legambiente che, ad oggi, hanno oltrepassato il limite annuale di 25 giorni di superamento giornaliero di ozono, stabilito per la protezione della salute umana dalla normativa che sarà in vigore dal prossimo anno. A guidare la classifica dell’aria irrespirabile c’è Novara con 45 giorni di ozono off-limits, seguita da Alessandria, Lecco, Mantova (36), Matera e Ferrara (34), Vercelli (33), Asti (31), Bergamo (30), Campobasso (29), Brescia e Cuneo (28), Varese (27), Reggio Emilia e Udine (26).
L’ozono, infatti, è un inquinante secondario prodotto dalle emissioni dei veicoli a motore, dai processi di combustione e dai solventi chimici, in presenza di un forte irraggiamento solare, che può danneggiare la salute degli esseri umani con gravi conseguenze sull’apparato respiratorio e polmonare. Proprio per questo le amministrazioni locali sono obbligate ad avvisare la popolazione quando il livello di concentrazione supera anche solo i limiti della cosiddetta “soglia di informazione” (la media di un’ora superiore a 180 µg/m³ misurata per tre ore consecutive), un fenomeno che avviene per lo più in estate quando le temperature innescano una serie di reazioni chimiche responsabili della formazione del gas.
Fin qui tutto chiaro.
Per ciò che concerne la Basilicata la OLA (Associazione Lucana Ambientalista) fa una archiviazione dei dati Arpab ed il monitoraggio di Giugno è il seguente:
Dopo un inverno lunghissimo e una primavera caldissima l’ingresso dell’estate è coinciso con una brusca inversione climatica, proprio dal 21 giugno si è avuto un repentino ritorno alle piogge che, per lo meno, hanno provveduto a ripulire l’aria che gia da molti giorni presentava valori di ozono al di sopra della prima soglia di attenzione. E’ solo l’ozono a preoccupare in quanto tutti gli altri elementi monitorati sono tutti al di sotto dei limiti consentiti. Il fenomeno dell’innalzamento dei valori di ozono lascia indenne la città di Potenza dove le due centraline nel mese di giugno per un solo giorno hanno dato valori fuori norma. E’ Matera invece la città con il più alto numero di giorni con valori oltre il consentito, 17, seguita da Pisticci con 11. Nel melfese la situazione più critica è a S.Nicola di Melfi con 10 giorni di superamento e 10 e con 10 giorni senza che la centralina abbia erogato i dati; 7 i superamenti a Melfi (con 9 giorni privi di dati) e 6 a Lavello. In tutti i casi non c’è motivo di particolare allarme in quanto il superamento riguarda la prima soglia di allarme. A pisticci sono stati 11 i giorni con l’ozono oltre la soglia di 120 µg/m3.
I dati relativi all’ozono nel mese di giugno sono quelli delle centraline industriali ARPAB.
La centralina di Matera – unica- è posta alla Martella – di fronte lo stabilimento Nicoletti- tra una ricca piantagione di cactus e l’unica ombra è data dalle ali degli avvoltoi quando sono in volo.
E’ chiaro che i dati pur essendo reali sono inutili perché laggiù parlare di inquinamento urbano è fuori luogo.
Quello che occorrerebbe semmai è una centralina urbana e per questo giova ricordare a cosa serve e se funziona quella centralina posta in P.zza Matteotti.
Ecco si potrebbe fare un gioco a quiz con annessa caccia al tesoro per scoprirne la proprietà.
Una rilevazione statistica è chiaramente asettica, l’amministrazione comunale tutte queste cose dovrebbe saperle o è troppo difficile?
Inutile dire che pur non presenti ,organicamente, i dati di luglio richiamano lo stesso discorso anzi ad oggi Matera ha ben più dei 34 giorni off limits, ma come detto il valore vale poco perché la centralina è ubicata in un posto incongruo.
Chi conosce la rete regionale delle centraline Arpab fa la seguente domanda: perché non vi sono le due centraline urbane di Potenza di Viale dell’Unicef e di viale Firenze?
La risposta è simpaticamente consequenziale, diciamo così, e dimostra come la nostra rete di monitoraggio fa acqua da tutte le parti
Perché in quelle centraline non si fa il monitoraggio dell’ozono!
Questo è lo scandalo, si va a monitorare l’ozono in due centraline di
campagna.
SMENTITA DEL SINDACO BUCCICO
In riferimento all’allarme lanciato da Legambiente circa il livello di ozono che avrebbe superato i livelli di guardia in alcune città, tra le quali Matera, il Sindaco di Matera Emilio Nicola Buccico ha così dichiarato:
“Sulla base dei dati forniti dall’Arpab non risulta assolutamente che i livelli di guardia siano stati superati, anzi tutti i parametri denotano una qualità dell’aria buona. Evidentemente le valutazioni di Legambiente, che tra l’altro non fa alcun riferimento alla fonte da cui avrebbe tratto la notizia, risultano essere di tipo personalistico e prive di riscontri effettivi. Si tratta, pertanto, di un allarmismo del tutto ingiustificato, se non, addirittura, strumentale. Del resto, se i livelli di guardia di ozono fossero stati superati nella nostra città per ben 38 giorni, è possibile che il Sindaco, nella qualità di responsabile della sanità pubblica, non sarebbe stato avvisato?”.
ECCO LA NOTIZIA DIFFUSA DA LEGAMBIENTE CHE FA RIFERIMENTO ANCHE A MATERA
L’allerta giunge da Legambiente che, con la campagna “Ozono ti tengo d’occhio”, realizzata insieme al portale www.lamiaaria.it, lancia l’allarme per l’irrespirabilità dell’aria in molte città italiane, rendendo noto l’elenco dei capoluoghi più a rischio.
L’associazione ambientalista rileva che sono già 15 su 55 le città capoluogo monitorate che ad oggi hanno oltrepassato il limite annuale di 25 giorni di superamento giornaliero di ozono, stabilito per la protezione della salute umana dalla normativa che sarà in vigore dal prossimo anno. A guidare la classifica dell’aria irrespirabile Novara con 49 giorni di ozono oltre il consentito. Nella Top Ten dei capoluoghi più inquinati prevalgono le città del Nord, come Lecco, Alessandria, Bergamo, con un’eccezione dal profondo Sud, Matera, che supera per 38 giorni il limite previsto per la tutela della salute umana di 120 µg/m³, in vigore dal 2010.
Da tempo non si sentiva più parlare di ozono. Negli ultimi anni, infatti, la parola che identifica il gas azzurrognolo si è progressivamente dileguata dalle pagine dei giornali e dai notiziari nazionali.
Vero è, che i provvedimenti presi a livello internazionale qualche anno fa (tra cui la messa al bando delle bombolette spray) hanno notevolmente ridotto il problema del “buco” dell’ozono nella stratosfera, responsabile della riduzione del filtro alle radiazioni ultraviolette e causa di effetti negativi sulla nostra salute.
Ma se ad alte quote (tra i 15 e i 35 chilometri di altitudine) l’ozono è un gas prezioso, è veleno per la salute delle persone e dell’ecosistema se supera certi livelli nei bassi strati dell’atmosfera. E con i caldi dell’estate la concentrazione di ozono, soprattutto nei centri urbani, è destinata ad aumentare: il gas, che ha un elevato effetto ossidante, è un inquinante prodotto dalle emissioni dei veicoli a motore, dai processi di combustione e dai solventi chimici in presenza di un forte irraggiamento solare e danneggia la salute dell’uomo, di animali e piante.
Gli effetti a breve termine dell’esposizione ad elevate concentrazioni di ozono sono valutabili in irritabilità del sistema respiratorio, riduzione della funzione polmonare, aggravamento dell’asma, infiammazione delle vie respiratorie.