Riportiamo di seguito il testo della lettera di Tavolo Verde Puglia e Basilicata inviata al Ministro dell’agricoltura Teresa Bellanova, e all’Assessore alle Politiche agricole e forestali della Regione Basilicata Francesco Fanelli.
Anche l’agricoltura, al pari di altri comparti produttivi, quali turismo, ristorazione, artigianato, cinema, attività ludiche, ricreative, sportive, etc. sconta pesantemente le conseguenze della maledetta pandemia.
La contrazione di circa il 35% della domanda dei prodotti ortofrutticoli ha determinato il crollo dei prezzi in aziende, eccezion fatta per le produzioni destinate alla trasformazione e conservazione.
Tuttavia i prezzi al consumatore vanno man mano lievitando, a mo’ di esempio: il consumatore paga 1kg di frutta e ortaggi freschi di qualità mediamente 1€; il produttore vende gli stessi prodotti preparati e confezionati in azienda mediamente intorno a 0,40€. Il valore aggiunto di 0,60€ finisce nelle tasche della media e grande distribuzione, e quel che è peggio nelle mani di organizzazioni che operano al limite della legalità o addirittura fuori da questa.
L’attuale regime di mercato e il cosiddetto libero scambio non permettono al produttore di coprire i costi di produzione e il più delle volte le aziende vanno in perdita con conseguenze anche sull’occupazione del nucleo famigliare e sull’indotto in generale.
Per la verità, l’attuale crisi del settore accentuatasi con la pandemia ha assunto carattere strutturale negli ultimi vent’anni per cui oggi il settore primario, a causa e per effetto della pandemia, sta vivendo una crisi aggiuntiva a quella strutturale, crisi più volte denunciata dal Tavolo Verde Puglia e Basilicata che al contempo ha prodotto e ufficializzato, a chi di competenza, le ragioni della crisi stessa, ma anche e soprattutto ha avanzato precise proposte per uscirne; le quali al momento risultano essere sempre più attuali e percorribili, e sono:
a) riduzione al 20% dei contributi INPS a carico del datore di lavoro;
b) avviamento presso le aziende agrarie dei beneficiari del reddito di cittadinanza con contestuali corsi di formazione;
c) costo delle polizze assicurative a carico della Regione e dello Stato;
d) sostegno diretto sui costi di trasporto dei prodotti agricoli dall’azienda ai centri di raccolta e/o di mercato;
e) prestiti agevolati e garantiti dallo Stato a tasso zero alle imprese, sulla base di progetti di recupero e rilancio aziendale;
f) recupero ed utilizzazione delle aziende marginali ed extra-marginali per la produzione del biologico;
g) abbattimento totale del tributo fisso 660 del Consorzio di bonifica;
h) servizio irriguo a costo zero per i produttori agricoli a qualsiasi titolo;
i) contributi a fondo perduto del 60% per l’acquisto di macchine ed attrezzi per l’agricoltura;
j) sostegno all’alternanza scuola-lavoro con incentivi agli studenti che si dedicano all’agricoltura, di età compresa tra i 16 e i 30 anni;
k) finanziamenti ad hoc agli istituti tecnici professionali collegati all’agroindustria e al settore agroalimentare;
l) rimodulazione del Piano di sviluppo rurale finalizzata al superamento dell’attuale emergenza con specifici e straordinari interventi per insediamenti stabili nel settore agricolo, ivi compreso il definitivo superamento dell’Istituto degli usi civici con la legittimazione e l’affrancazione di tutte quelle aree che di fatto hanno perduto il carattere giuridico “civico”;
m) potenziamento dell’assistenza tecnica alle aziende agricole con impiego di tecnici in pianta stabile presso l’ALSIA;
n) ipotesi di istituzione di centri di raccolta e stoccaggio di prodotti agricoli e zootecnici sulla falsa riga dei centri AIMA al fine di alleggerire il mercato e contenere la speculazione sulle vendite.
Tanto si propone per dare un minimo di certezze a chi, anche e soprattutto, in questa fase si adopera per garantire gli indispensabili generi alimentari alle comunità e continua a presidiare il territorio.
Ministro Teresa Bellanova, Assessore Francesco Fanelli, Tavolo Verde Puglia e Basilicata è convinto che dare risposte concrete e immediate al mondo dei produttori agricoli non sia soltanto un obbligo morale e un dovere di legge da parte di chi ricopre prestigiosi ed importanti incarichi istituzionali, ma anche e soprattutto un’iniziativa diretta a rinsaldare la speranza di quanti si adoperano per se stessi e per gli altri nella convinzione che tutti gli attivi del settore agricolo sono portatori di diritti e di doveri.