Martedì 29 dicembre 2020 alle ore 18 in diretta streaming sulla pagina Facebook, sul Canale You Tube e sul sito internet di Altrimedia Edizioni (www.altrimediaedizioni.com) è in programma la presentazione del libro “ILVA. Lavoro e bugie contro salute e verità (Altrimedia Edizioni, prefazione del magistrato Roberto Oliveri Del Castillo, postfazione di Alfonso Pecoraro Scanio), il volume scritto dall’avvocato Maurizio Rizzo Striano, un legale che ha seguito “dall’interno” tutte le vicissitudini dal 2006, con il Governo Prodi fino all’attualità recente – con il discusso stabilimento di Taranto sul banco degli imputati – e ha ripercorso le tappe salienti di una questione sulla quale non è ancora stata scritta la parola fine.
Con l’autore interverranno il magistrato Oliveri Del Castillo, Alfonso Pecoraro Scanio e il direttore dell’Ufficio Europeo di Jeremy Rifkin Angelo Consoli. L’evento sarà moderato dal giornalista Antonio Cianciullo.
Nel volume, la “questione ILVA” è riletta in presa diretta, dalla stanza dei bottoni. L’autore è stato infatti presidente della Commissione IPPC (Integrated Pollution Prevention and Control ossia prevenzione e controllo integrato dell’inquinamento) e competente al rilascio dell’AIA per l’ILVA insediata dal ministro Pecoraro Scanio – che ha firmato la postfazione – durante il secondo governo Prodi.
Dalla prefazione di Oliveri Del Castillo: “Maurizio Rizzo Striano vi condurrà per mano attraverso una materia complessa resa facile e leggibile anche ai meno esperti, e vi spiegherà la storia dell’ILVA di Taranto degli ultimi 15 anni attraverso scelte discutibili, contraddizioni, aggiramenti, elusioni e tradimenti delle norme nazionali ed europee, portate avanti da chi quelle norme avrebbe dovuto rispettare e far rispettare.
Un testo documentato come un saggio, ma leggibile come un romanzo, una distopia, come si chiama il genere delle utopie negative in letteratura (come 1984 di Orwell o Il mondo nuovo di Huxley), ovvero quelle che descrivono un mondo futuro negativo o spaventoso, dove la vita non conta niente e i valori positivi vengono sovvertiti per portare all’estremo degli antivalori materiali, fino alla messa in discussione della vita stessa. Ed è quello che accade a Taranto, con l’unica differenza che ciò di cui si discute non viene posizionato in un futuro immaginario e irreale, ma è la realtà che i cittadini di Taranto provano sulla loro pelle da 60 anni”.
Dalla postfazione di Alfonso Pecoraro Scanio: “A distanza di 12 anni è pur vero che grazie all’opera del lavoro svolto da integerrimi funzionari della pubblica amministrazione, dalle associazioni dei cittadini di Taranto e dall’intervento della magistratura, si è dimezzata la produzione, ma i livelli di inquinamento, a causa dell’irrimediabile vetustà degli impianti e della loro ubicazione, sono ancora intollerabili. Nonostante ciò tuttora la politica brancola nelle tenebre (…)”.
Maurizio Rizzo Striano, classe’ 57, avvocato. È stato componente presso la Corte Suprema di Cassazione del gruppo di lavoro “Ecologia e Territorio” e vicepresidente del Comitato preposto alle funzioni di organismo pagatore istituito presso l’AGEA. Dal 2002 al 2009 ha presieduto il collegio arbitrale della Federazione nazionale dei Verdi.
È stato nominato, con decreto del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare del 18 dicembre 2006, componente della Commissione nazionale IPPC per il rilascio delle autorizzazioni integrate ambientali di competenza statale. In tale Commissione venne disegnato, fra l’altro, quale Commissario referente sugli impianti ILVA di Taranto. Con D.M. del 25 settembre 2007 è stato nominato Presidente della Commissione nazionale IPPC.
Tra le sue opere: Processo ai partigiani (Corbo editore). Ha firmato uno dei capitoli di European Psycho (Aracne) a cura di Angelo Consoli.