La Giunta Regionale, su proposta dell’assessore alle Attività Produttive Francesco Cupparo, ha approvato il disegno di legge per la costituzione della società Aree Produttive Industriali Basilicata spa (API-Bas spa), con capitale sociale di 5 milioni di euro detenuto interamente dalla Regione.
Con l’entrata in vigore della legge il Consorzio per lo Sviluppo Industriale della Provincia di Potenza è posto in liquidazione e, contestualmente, la Giunta nominerà il liquidatore che subentrerà in tutti gli organi ordinari e straordinari del Consorzio. Al termine della procedura di liquidazione il Consorzio sarà sciolto.
“Con la costituzione di API-Bas spa – evidenzia l’assessore Francesco Cupparo – si realizza uno degli strumenti fondamentali per programmare quelle nuove politiche industriali che il Presidente Bardi ha indicato in occasione della conferenza stampa di fine anno. Alla società sono infatti delegati importanti compiti per l’attuazione e la gestione di interventi coordinati di infrastrutturazione, rilancio e valorizzazione delle aree produttive regionali anche con riguardo alla predisposizione di strumenti semplificativi per l’insediamento nelle stesse, oltre alla gestione e manutenzione delle aree industriali regionali. Di rilievo le funzioni attribuite per il perseguimento della sostenibilità ambientale in coerenza con gli indirizzi e le scelte programmatiche della Giunta. Si intende perseguire – precisa l’assessore – un disegno di promozione delle aree produttive regionali anche tramite azioni di marketing, sia a livello nazionale che internazionale, con le relative dotazioni infrastrutturali e di servizio nonchè dei settori produttivi che possono beneficiare di condizioni di vantaggio o di incentivi fiscali. API-Bas spa inoltre si occuperà – continua Cupparo – della gestione, nel rispetto delle indicazioni programmatiche della Regione, delle azioni da promuovere nelle ZES, Zone Franche Doganali, Aree SIM, aree di crisi complesse e non complesse e della predisposizione di studi e proposte necessari all’approvazione dei piani pluriennali di sviluppo industriale che tengano conto della specializzazione settoriale di ciascuna area”.
Altri aspetti del ddl riguardano, tra l’altro, il modello di governance della società che la Giunta indicherà successivamente; per l’affidamento delle attività previste la Regione sottoscriverà con la società un contratto quadro di servizi; la giunta provvederà ad adottare un regolamento di delegificazione in riferimento alla disciplina organica della gestione della promozione e della valorizzazione delle aree produttive regionali.
L’assessore Cupparo spiega ancora: “La congiuntura economica conseguente al fenomeno della pandemia accelera i processi di ristrutturazione e riconversione dei sistemi locali di sviluppo, nei confronti dei quali è indispensabile agire sia nel senso del consolidamento e della tutela del patrimonio produttivo esistente, sia nel senso dell’incremento della capacità attrattiva, specialmente centrata sui fattori della sostenibilità e dell’innovazione. La caduta della produzione – particolarmente marcata negli ultimi due trimestri – va contrastata anche attraverso l’immissione di efficienza nella gestione dei servizi, la semplificazione amministrativa, il miglior utilizzo delle risorse nazionali e comunitarie indirizzate al sostegno del reddito e della crescita economica. L’efficienza è funzione della massa critica; una gestione parcellizzata e frammentaria delle azioni di manutenzione e promozione del sistema produttivo determina risultati scarsi, in termini di valore aggiunto apportato alle singole unità produttive e alle loro aggregazioni. Di contro, un salto di scala nella progettazione e implementazione degli interventi e delle operazioni che fanno carico alla pubblica amministrazione, ovvero alle proprie agenzie di scopo, comporta tangibili e crescenti benefici per l’universo degli utenti, attuali e potenziali. La decisione della Regione Basilicata di razionalizzare la gestione delle aree industriali e la promozione dell’offerta localizzativa risponde pertanto alla necessità di costituire quella adeguata massa critica che forma presupposto essenziale alla introduzione di un “business model” in grado di pianificare e accompagnare l’attuale, complessa transizione; operando in funzione anticiclica e recuperando competitività di sistema, per mezzo di una gestione unitaria, organica e coordinata delle risorse disponibili, che andranno canalizzate in una pluralità di progetti-obiettivo e iniziative a sportello”.