“È prioritario ragionare seriamente su cosa serve per rilanciare le nostre aree industriali. Soprattutto ora che ci attendono le sfide della ZES e della piattaforma logistica. Penso si debba uscire sia dalle logiche di campanile che da quelle di “conservazione” se non vogliamo rischiare di perdere una grande occasione. Siamo ancora in tempo se si da ascolto ai territori.”
È quanto afferma l’Assessore alle Attività produttive del Comune di Ferrandina, Angelo Zizzamia.
«Bisogna ripensare l’ utilizzo delle risorse delle royalties per destinarli a interventi strutturali al fine di promuovere modelli sostenibili di sviluppo in grado di coniugare equilibrio ambientale, economico e sociale.
La pandemia e l’aggravarsi della crisi devono indurre ad un cambio di passo. Sono risorse importanti che non possono essere disperse. Per una Regione come la nostra così piccola non ha proprio senso ragionare in termini di microcontesti. Il petrolio è della lucania e le risorse delle royalties devono essere a beneficio di tutti a maggior ragione di territori come la Valbasento che comunque ne sono collegati. La Valbasento ha rappresentato un’ area industriale importante per la Basilicata e non solo. Abbiamo già pagato il processo di deindustrializzazione è tempo ora anche da parte di Eni di risarcire questo territorio puntando su innovazione e green. Siamo aperti al confronto ma la Regione deve fare in modo di portare Eni a discutere anche di Valbasento. Non è rivendicazionismo fine a se stesso. In questa emergenza pandemica la resilienza della Valle si è mostrata tutta. Produzioni che non si sono fermate nemmeno in lockdown quindi vuol dire che abbiamo una base dalla quale ripartire.
Questa resilienza va analizzata con attenzione anche per quanto riguarda i progetti del Recovery plan. Le risorse che vengono dall’Europa sono forse l’ultimo treno per accompagnare un processo di trasformazione che segnerà i prossimi decenni. Digitale e green sono le direttrici. In Valle ci sono insediamenti che possono essere incubatori di filiera. Ragioniamo in termini di sistema imprese e non di piccoli orticelli. Dal Recovery dobbiamo avere la spinta all’innovazione e alla transizione verso nuovi modelli di sviluppo. Troppo spesso il dibattito è incentrato ancora una volta sulla gestione e non sul merito.»
L’ Assessore Zizzamia si sofferma anche sul tema del lavoro. «Troppi giovani che non studiano e non lavorano, e la crisi dovuta al coronavirus rischia di aggravare ulteriormente il quadro sociale. Abbiamo ancora le piaghe sociali delle ex mobilità in deroga che faticosamente abbiamo recuperato attraverso il percorso del reddito minimo. C’è poi la platea del reddito di cittadinanza. La stratificazione delle misure assistenziali è pericolosa se si protrae per troppo tempo rischiando di non riuscire poi a trovare le risorse necessarie per finanziarlo
Ci vogliono imprese per produrre lavoro. Ragioniamo su come produrre occasioni di lavoro. Zes, bonifica, agroalimentare e agricoltura: le condizioni di un rilancio di sistema ci sono tutte. Facciamo un patto per la Valbasento adesso.»
Ferruzzi della segreteria regionale UILTEC-UIL condivide la posizione dell’assessore Zizzamia, nella necessità di definire un piano industriale per la Valbasento . Quale occasione migliore di questa sugli investimenti legati alla ZES e recovery fund?
Stendo un velo pietoso nei confronti della politica regionale lucana, a partire dal “ volatile “ assessore alle attività produttive Cupparo e il presidente del consorzio industriale Valbasento.
Volevo ricordare che circa un anno fa, grazie proprio all’amministrazione comunale di Ferrandina, si era riusciti ad organizzare un convegno per discutere della ZES , con l’assenza al tavolo del “volatile“ assessore Cupparo che evidentemente sulla Valbasento non ha alcun interesse.
Caro assessore, la Val Basento negli ultimi vent’anni, non ha avuto nessun tipo di attenzione dei governi regionali che si sono susseguiti . Penso che sia arrivata l’ora di avere maggiore considerazione su questa area industriale che coinvolge un bel po’ di paesi della collina materana, che per decenni si sono avvalsi delle opportunità lavorative offerte dalla Valbasento.
Si era detto che bisognava programmare e fare bonifiche delle aree industriali tutto ciò non è avvenuto , creando un solido ostacolo a tutti gli imprenditori che avrebbero voluto investire sul territorio.
Volevo ricordare alla politica regionale che la Valbasento a differenza di altre aree della regione è l’unica che potrebbe dare lavoro ai cittadini LUCANI, a differenza di altre zone industriali che fino ad oggi ahimè hanno soddisfatto le esigenze di lavoratori provenienti da altre regioni (Puglia e Campania ), come successo nelle altre aree industriali Lucane( Melfi , zona industriale Balvano zona industriale Jesce ). Mi auguro che una buona volta la politica si vesta di senso di responsabilità nei confronti dei cittadini LUCANI che li hanno portati lì a governare oggi.