Il Comitato Stop 5G Matera, in una nota inviata dalla presidente Mariella Giuralongo, contesta il progetto della Casa delle Tecnologie Emergenti di Matera (CTEMT) già approvato dalla precedente Amministrazione Comunale di Matera grazie al finanziamento del Mise e che intende portare avanti l’attuale governo cittadino guidato dal sindaco Bennardi. Di seguito la nota integrale.
Mentre la popolazione viene artatamente e scientificamente manipolata e distratta con una pseudo-pandemia basata su informazioni e dati falsi e inesistenti (chiunque abbia un cervello ancora funzionante e non spappolato dai media mainstream è in grado di capirlo) le ragnatele del 5G e delle cosiddette tecnologie emergenti (IoT, Blockchain, QKD, Intelligenza Artificiale, ecc…) vengono abilmente e segretamente intessute dai ragni del potere asservito alle multinazionali della tecno-follia.
Tutto ciò aiutato da coprifuoco notturni e altre disposizioni incostituzionali come divieti di assembramenti, lockdown parziali o totali nello stile della più bieca dittatura, limitando le libertà più elementari in nome di una presunta “salute pubblica”, ma in realtà al vero scopo di testare il grado di ubbidienza e di sottomissione della popolazione.
In questo quadro fosco dai contorni per nulla chiari e oltremodo preoccupanti si iscrive il caso di Matera, il cui status di capitale europea della cultura 2019 e’ stato barattato dai nostri miopi e vanesi governanti locali, come degli arcigni Dott. Faust, i quali hanno venduto in cambio di pochi spiccioli ed effimere quanto allucinogene “luci della ribalta”, i loro concittadini come cavie inermi e inconsapevoli di un esperimento non autorizzato, complici gli alti ministeri romani, a tutto vantaggio di multinazionali transumaniste e misantrope, affamate di energia e di dati.
Come si evince dal documento che ci è fortuitamente pervenuto “La casa delle tecnologie emergenti di Matera” (abbreviato CTEMT) ben 15 milioni di soldi pubblici stanno per essere immessi nella voragine incontrollata di questa ennesima cattedrale nel deserto, come lo è stato ad esempio il flop dello hub di San Rocco, dove svariati milioni di euro sottratti alle tasche dei cittadini italiani sono finiti chissà dove con buona pace della passata giunta con a capo il marchese del grillo, avv. De Ruggieri.
Questa nuova giunta, insediata meno di tre mesi fa, ha già dimostrato di non essere ciò che durante la campagna elettorale ha voluto farci credere: aperta al dialogo con i cittadini, trasparente, benevola e democratica. Lo testimonia il fatto che la nostra istanza di accesso agli atti sul 5G, inoltrata via pec al Comune in data 11/11/2020 è rimasta lettera morta, nonostante fosse stata inviata in copia alla segreteria del sindaco e a tutti gli assessori interessati.
Ci attendevamo dal sindaco Bennardi e dalla sua giunta una certa attenzione verso le richieste legittime dei cittadini di sapere a che punto sia la sperimentazione, in corso nella nostra città dal 2018, sulla tanto decantata rete 5G di cui noi saremmo “cavie intelligenti”.
Tutto ciò non solo non c’è stato, per cui ne deduciamo una assoluta e incontrovertibile continuità con la giunta precedente, ma c’è di più. L’attuale giunta si troverà a gestire questa nuova chimera della CTEMT, ovviamente sotto il controllo attento del Ministero dello Sviluppo Economico (mamma Liuzzi) nonchè di un fantomatico project manager all’Arcuri a cui probabilmente saranno dati ampi poteri di delega come ormai e’ costume nell’Italia post-democratica e tecnocratica in cui viviamo.
Ma cosa vogliono questi transumanisti subumani e misantropi, servi di Huawei e di Bill Gates e comandati in Italia nientepopodimeno che dal saltimbanco nazionale Beppe Grillo? Come intendono spendere i nostri soldi, nonchè quelli del Recovery Fund europeo la cui voce di gran lunga maggiore e sbandierata ai quattro venti non è salvare l’Italia da sicuro tracollo economico post-pandemia, no, la parola d’ordine e’ una e una sola: digitalizzazione.
Una parola magica, che alla maggior parte dei cittadini risulta piuttosto ostica e anche paradossale, visto che in Italia sono sempre di più le famiglie senza lavoro e presto senza più un soldo in tasca, quindi impossibilitate a mettere sulla tavola cibo per i propri figli e che si chiedono ogni giorno quale futuro le attenda, cosa potrebbero guadagnare dalla digitalizzazione? Sicuramente nulla, se non maggiore disoccupazione, poichè sempre più lavori, con questa “rivoluzione tecnologica”, saranno sostituiti dall’intelligenza artificiale, cioè dai robot.
Non possiamo fare come i luddisti, direte voi, e bloccare il progresso tecnologico. Certo che no, fino a quando possiamo affermare che la tecnologia sia al servizio dell’Uomo e non il contrario. Ma questa tecnologia che viene spinta a gran voce e a suon di miliardi di denaro pubblico dalle elites mondiali ed in particolare dall’UE, in congrega con i giganti di Big Tech, e’ veramente al servizio dell’umanita’? Di quale umanità?
Il futuro che stanno preparando questi mostri dal volto umano come la dolce Ursula Von der Lyen o il nostro avvocato “del popolo” presidente Conte, è quello descritto abilmente da Shoshana Zuboff nel suo bestseller “Il Capitalismo della Sorveglianza” (Luiss 2019) o dal giornalista Marco Pizzuti nel suo recente “Evoluzione non autorizzata” (Edizioni il punto d’incontro, 2016), e che traspare a chiare lettere nel documento dell’Ufficio Programmazione Strategica del Comune di Matera, 101 pagine da leggere con attenzione, dal titolo “La Casa delle Tecnologie Emergenti di Matera”, perchè questo è il presente, o meglio un futuro molto prossimo per la popolazione materana, visto che con l’approvazione in extremis della delibera da parte del consiglio comunale uscente lo scorso settembre il progetto è ormai in fase di attuazione, a quanto ci risulta.
Faremo qui una breve sintesi di alcuni aspetti che ci paiono piuttosto inquietanti di questo documento, ancor più inquietanti poichè come al solito non vi è nessuna discussione tra i nostri rappresentanti in Consiglio Comunale, siano essi di maggioranza o di opposizione, su questi temi, e soprattutto nessuno, ne’ della maggioranza ne’ dell’opposizione, si è degnato di informare la popolazione materana.
Tra gli obiettivi generali del CTEMT si enuncia a pag.15, punto 2.:<< sperimentazioni atte a testare e sviluppare progetti innovativi volti al trasferimento tecnologico, usando comelaboratorio l’intera citta’>> . Proseguendo a pag.17 che tale obiettivo comprende << lo sviluppo della sensoristica per raccogliere le informazioni del sistema fisico e la progettazione e implementazione di reti di sensori adattabili e configurabili ai diversi contesti applicativi urbani, la costruzione di un modello digitale che in tempo reale possa essere aggiornato e modificato e che sia una replica digitale… della citta’ o di alcune sue parti… in altri termini il gemello digitale>>
In altre parole il progetto comprende come Obiettivo 1 <<un sistema di raccolta e gestione di dati sulla città, da rendere disponibili per l’addestramento di modelli di Intelligenza Artificiale>> (cit. p. 19) In buona sostanza noi cittadini diventeremo “dati” cioè informazioni ovverossia cibo per l’Intelligenza Artificiale, in modo che possa addestrarsi, cioè conoscerci intimamente, poi vedremo come. Questi dati verranno <<messi a disposizione di privati, start up ricercatori e imprese>> (p.22)
Ovviamente loro stessi si affrettano ad aggiungere che <<coerentemente con le raccomandazioni del gruppo di esperti MISE sulla “Strategia per l’Intelligenza Artificiale”, i dati usati per migliorare l’efficienza delle Intelligenza Artificiali saranno resi disponibili per l’addestramento dei sistemi, ma comunque proteggendoli e mantenendoli nel nostro territorio nazionale.>> (p.22) Vi sembra rassicurante tutto ciò? A noi no….
A pag. 23 si continua a spiegare ( e riteniamo che questo documento sia stato redatto precedentemente alla pandemia) cosa dovrebbe fare questo “gemello digitale” di Matera: <<Ad esempio visualizzare quali aree potrebbero diventare troppo affollate o quali reti potrebbero avere problemi rilevanti in caso di un attacco informatico…>>
Ma come intende questo progetto raccogliere dati sulla cittadinanza? Attraverso lo sviluppo di una rete di sensori che in congiunzione con <<tecnologie di sensing personale… per il monitoraggio H24 di parametri fisiologici; .. lo sviluppo di app che … apprenderanno lo stato di salute e benessere del soggetto… e lo sviluppo di tecnologie di elaborazione dei dati… che sfruttando le capacità computazionali dei dispositivi personali (cioè telefonini, tablet, orologi digitali, ecc…) degli utenti,… permetteranno la raccolta di grandi quantità di dati…>> (p.39-40)
Vi rimando alla lettura di p.52 per maggiori informazioni sulla <<installazione di sistemi wireless a radiofrequenza per la rilevazione del movimento e della postura di persone in spazi pubblici… I sistemi di IoT (Internet of Things) potrebbero essere indossabili (bracciali, ecc..) identificati da lettori wireless fissi…>> e via discorrendo. Ciò permetterebbe, ovviamente, di <<riconoscere situazioni di affollamento o assembramento anomale in modo da inviare eventualmente un allarme…>> ci dicono a p.53.
Prevedendo che non sara’ facile convincere la gente a sottoporsi volontariamente a tali regimi di controllo poliziesco, manco fossimo ergastolani in permesso controllato<<si può valutare la possibilità di compensar(le) con qualche tipo di benefit (sconti nelle attività commerciali del luogo, ecc…)>> p.54
Concludiamo questo breve excursus dei punti salienti, del documento CTEMT, esortandovi a NON comprare dispositivi abilitati al 5G se non volete essere controllati persino nelle vostre case. Si dice infatti a p.80: <<… la presenza di una o più persone in ambienti circoscritti altera il campo elettromagnetico irradiato dalle stazioni base 5G e captato dai dispositivi 5G d’utente posizionati nell’ambiente. Tale perturbazione puo’ essere utilizzata da opportuni strumenti di analisi per inferire pattern di occupazione e di comportamento dell’utente o degli utenti, al fine di generare delle mappe anonime (sic.!!) di occupazione degli ambienti…>>
Questa non e’ che una breve sintesi, e molto altro ancora ci sarebbe da dire su questo mega progetto dai contorni inquietanti e poco chiari.
Allora, che ne pensate cittadini di Matera? Volete che la vostra città venga gestita dall’Intelligenza Artificiale? Volete che i vostri dati personali vengano dati in pasto non solo alle Intelligenze Artificiali ma anche a non meglio specificate imprese private e start-up? Vi fa piacere tutto questo? Ne vogliamo parlare, caro Sindaco, Assessori e Consiglieri Comunali?
Mariella Giuralongo
Io sono per la libertà di parola per tutti! Ma anche per la libertà di critica! E a tal proposito non posso che rimanere stupefatto da alcune affermazioni fatte in questo comunicato: parlare di pseudo-pandemia quando ci sono persone sane che ci hanno rimesso la pelle, mi sembra a dir poco delirante! Poi ognuno può pensarla come crede, ma sapere che in giro ci sono persone che la pensano in questa maniera, non mi lascia per niente tranquillo!