Gli studenti delle scuole superiori potrebbero tornare in classe l’11 gennaio, sicuramente resteranno a casa altri tre giorni e comunque la ripartenza, al 50% in presenza, sarà concessa lo permetteranno i dati sulla pandemia.
E’ quanto deciso nel Consiglio dei ministri che si è svolto questa notte e che ha fatto registrare proprio sul tema della scuola uno scontro durissimo all’interno del governo. A questo punto saranno decisive le comunicazioni che verranno date venerdì 8 dal monitoraggio dell’Iss, in quanto alle regioni rosse non verrà consentita la ripresa delle attività in presenza. Al momento, comunque, nessuna regione pare vicina alla soglia d’allerta, tenendo ovviamente presenti le nuove regole per la valutazione dell’indice Rt, approvate proprio ieri.
La questione del rinvio era stata posta dal Pd in seguito all’annuncio di alcune Regioni della decisione di non riprendere l’attività didattica il 7, una presa di posizione che aveva spinto il capodelegazione Dario Franceschini a chiedere il rinvio della ripresa delle lezioni frontali al 15 gennaio, provocando la durissima reazione delle ministre renziane Bellanova e Bonetti, allineate alle posizione espresse nel pomeriggio dalla collega Azzolina. Alla fine, dunque, si è giunti alla “via di mezzo” proposta dal ministro Speranza. Elementari e medie riapriranno invece regolarmente il 7.
In questa maniera il governo ha cercato di trovare un’intesa con le Regioni molte delle quali, nel corso della giornata, avevano già annunciato ordinanze per il rinvio: Veneto, Fiuli Venezia-Giulia e Marche addirittura fino al 31 gennaio. Ordinanze che oggi il ministro delle Autonomie, Francesco Boccia, chiederà adesso di ritirare in modo da uniformare su tutto il territorio.
Sul tema delle chiusure, l’impostazione del nuovo decreto in discussione prevede una zona gialla “rafforzata” nei giorni feriali, con il divieto di spostamento tra le regioni e la conferma della regola che prevede la possibilità di spostarsi verso un’altra abitazione nella regione per massimo due persone, e una zona arancione nel fine settimana.
“Dal 7 al 15 gennaio 2021 è vietato, nell’ambito del territorio nazionale, ogni spostamento in entrata e in uscita tra i territori di diverse regioni o province autonome, salvi gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute. È comunque consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione, con esclusione degli spostamenti verso le seconde case ubicate in altra regione o provincia autonoma”.
Il testo prevede anche l’abbassamento della soglia dell’Rt che fa scattare il posizionamento nelle diverse fasce e che sarà in vigore da lunedì 11.