Non viene risparmiato nemmeno il sommo poeta Dante Alighieri dalla vulgata revisionista tanto di moda in quest’ultimi anni che rimette tutto in gioco alla luce di nuove presunte verità. Per Gherush 92, che ha lanciato un vero e proprio appello, la Divina Commedia sarebbe opera razzista, antisemita e diseducativa, tale da espellere dai programmi scolastici o almeno da rivedere e chiarire, con riferimento particolare al canto XXXIV della Commedia. La notizia, ovviamente, ha scatenato le più vive reazioni, giudicata una sciocchezza da Vittorio Sermonti che con le sue letture e le sue opere ha più di tutti contribuito alla “riscoperta di Dante nell’Italia di oggi. La Commedia fa parte della storia e non si può cancellare: su questa linea d’onda da tempo insistono anche i “Dantisti” più noti e apprezzati del Materano, Giovanni Caserta e Benito Urago. Una rivisitazione della Commedia è oggi operazione culturale sempre più necessaria per ricondurre l’opera verso i valori religiosi, storici e linguistici che l’hanno ispirata e la Lectura ritorna più che mai attuale sui siti on line anche dopo la stupenda interpretazione di Carmelo Bene riapparso in video dopo 26 anni. Di una magistrale Lectura Dantis sul tema “L’Amor che move il sole e le altre stelle” è stato artefice nella Chiesa di S. Antonio di Pisticci mons. Marco Frisina, che ha analizzato la Commedia nei suoi aspetti generali e particolari, partendo dalle origini medioborghesi di Dante, all’ambiente sociale e religioso della Firenze dei suoi tempi, dalla partecipazione alla vita politica all’esilio, dall’incontro con Beatrice fino all’attualità del suo pensiero, spaziando attraverso vari aspetti religiosi e teologici. Ma al centro della Lectura ha prevalso soprattutto il tema dell’Amore universale, vero protagonista della Divina Commedia. L’uomo è destinato all’amore e non può fare a meno di amare. L’uomo è nato e fatto per amare, è assetato di Amore ma non raggiunge la perfezione e soffre. Un amore sbagliato fa peccare, un amore giusto rende santi. “Per essere amato -ha spiegato Frisina- Dio deve essere prima di tutto compreso e il viaggio di Dante in chiave autobiografica racconta il cammino dell’animo umano verso Dio”. Dante, che impersonifica l’uomo, si accorge della sua debolezza e di aver smarrito la retta via, che è quella dell’amore. Altra protagonista della Divina Commedia per mons. Frisina, è la Madonna che solo apparentemente sta sempre dietro le quinte ma che in verità è sempre presente. E Alighieri alla fine si rende conto di quanto sbagliato sia quell’amore che non va sulla diretta via e che fa diventare l’uomo arrogante. La Lectura Dantis di mons. Frisina si è conclusa con la presentazione sentita e partecipe della Preghiera alla Vergine Maria.
Giuseppe Coniglio