Riportiamo la nota del deputato materano Gianluca Rospi sulla scelta di sette siti della Basilicata tra i 67 scelti a livello nazionale per individuare quello deputato a ospitare il Deposito Nazionale dei rifiuti radioattivi.
Di seguito le osservazioni alla VAS del ‘Programma nazionale per la gestione dei rifiuti radioattivi’ del 2017 fornite alle istituzioni competenti dagli Ordini degli Ingegneri di Potenza e Matera, degli Architetti di Potenza e Matera e dei Geologi della Basilicata.
Rospi: “La Basilicata non può diventare la discarica nucleare d’Italia. Già nel 2017 segnalata alle istituzioni competenti inidoneità del nostro territorio”.
“Farò un’interpellanza urgente ai ministri Costa e Patuanelli per chiedere ragione dello sciagurato inserimento di sette zone della Basilicata tra quelle potenzialmente idonee per la costruzione del deposito nazionale nucleare, dimostrando la loro inidoneità”. A dichiararlo Gianluca Rospi, deputato e presidente di Popolo Protagonista che ricorda come “già nel 2017, l’Ordine degli Ingegneri di Matera che presiedevo realizzò, insieme agli ordini professionali dei geologi e degli architetti, un corposo studio destinato alle istituzioni competenti che conteneva le osservazioni relative alla Valutazione Ambientale Strategica del ‘Programma nazionale per la gestione dei rifiuti radioattivi’, da cui si evinceva la pressoché totale inidoneità del territorio lucano a ospitare rifiuti di quel genere. Dal documento emergeva l’elevata sismicità del territorio, il rischio morfologico e idraulico oltre che la presenza di aree naturali protette e di importanti risorse del sottosuolo che hanno condotto alla realizzazione di infrastrutture critiche rilevanti, quali gli impianti estrattivi”. “Oggi – aggiunge Rospi – con ancora più determinazione di allora, mi opporrò all’idea di una Basilicata discarica nucleare d’Italia per i motivi indicati, per le vie di comunicazione assolutamente inidonee a ricevere i rifiuti nucleari dall’intera nazione e per l’alto livello di pressione alla quale la nostra terra è sottoposta per via delle importanti attività petrolifere, inconciliabili con un deposito di rifiuti radioattivi”. “Fa specie vedere come il M5S, un tempo paladino dell’ambiente, non abbia mosso un dito sulle attività petrolifere in Basilicata mentre, al contrario, ipotizzi un deposito nucleare nella nostra regione, aggravando ancor più il suo fragile equilibrio ambientale”