Deposito scorie nucleari, Benedetto (Cambiamo con Toti): “La Basilicata deposito di scorie radioattive”. Di seguito la nota integrale.
“Cambiamo tutto per non cambiare nulla” la storica frase di gattopardiana memoria ben si presta a definire il paradossale annuncio che, ancora una volta, individua la Basilicata e la Puglia, con 17 aree tra Potenza, Matera, Bari e Taranto,come deposito per lo smaltimento dei rifiuti radioattivi italiani.
Passano gli anni, i governi di destra e di sinistra si avvicendano sino all’attuale Governo 5 Stelle, Partito Democratico e Italia Viva, dal rassicurante glamour ambientalista,ma per la Basilicata non cambia davvero nulla.
Era il 2003 quando l’area del Terzo Cavone a Scanzano, fu indicata dal governo Berlusconi come area per lo smaltimento dei rifiuti radioattivi. E fu l’anno in cui il popolo lucanomostrò tutta la sua forza e la sua capacità di lottare, unito e compatto,con lunghe ed estenuanti marce, sit-in e manifestazioni di protesta per proteggere il proprio territorio dalla devastazione dei siti nucleari. Quel territorio che, oggi, si guadagna il suo riscatto attraverso il turismo, l’enogastronomia, i siti di interesse paesaggistico e storico viene ancora considerato come idoneo deposito per rifiuti radioattivi da conservare per i prossimi 300 anni!
La mappa delle aree che potranno ospitare il Deposito nazionale dei rifiuti radioattivi italiani, è stata pubblicata dalla Sogin, e prevede per la Basilicata e la Puglia 17 aree i cui Comuni sono: Genzano, Irsina, Acerenza, Oppido Lucano, Gravina, Altamura, Matera, Laterza, Bernalda, Montalbano, Montescaglioso.
La procedura prevede che nei prossimi mesi le Regioni, gli enti locali e i soggetti interessati saranno chiamati a inoltrare osservazioni e proposte tecniche alla Sogin, bisognerà raccogliere il consenso delle comunità interessate e delle istituzioni locali prima disottoscrivere la “Carta nazionale delle aree idonee”.
Sono sicuro che, anche questa volta, il popolo lucano saprà dare dimostrazione del proprio attaccamento al territorio e saprà difendere la fragilità, la bellezza e la tipizzazione delle sue aree che piuttosto dovrebbero essere sempre più sottoposte a tutela, invece ancora una volta subiscono le aggressioni di una classe politica che tenta di trasformarlo in una pattumiera radioattiva.
Io e il partito che rappresento, “Cambiamo con Toti” saremo in prima linea, insieme a quanto vorranno con noi indignarsi e lottareper questo vecchio-nuovo attacco al nostro territorio.