Tra le aziende italiane che ha accolto l’appello del governo a convertire parte o tutta la loro produzione originaria per realizzare mascherine chirurgiche per proteggersi dal Coronavirus c’è l’azienda materana Dandy. La rubrica del Tg2 “Tutto il bello che c’è” ha dedicato un servizio all’azienda materana per rinnovare l’invito al nostro governo a preferire le aziende italiane a quelle estere.
Un’azienda, la Dandy Srl, che produce circa due milioni di mascherine al mese di tipo 1, 2 e 2R, con marcatura CE della Comunità Europea e registrate presso il Ministero della salute.
Gran parte della produzione resta nei magazzini perchè il Governo acquista mascherine dalla Cina, causando un danno economico alle aziende italiane come Dandy srl, che hanno investito in materia prima e impianti made in Italy.
Vito Lupo, amministratore unico di Dandy srl, ha proposto al governo di affidare alle Regioni il compito di determinare il fabbisogno del proprio territorio in modo da favorire un rapporto diretto tra l’ente regionale e le aziende locali che producono mascherine, per evitare che il governo nazionale continui a preferire quelle prodotte in Cina con evidenti ripercussioni sul piano economico per le aziende che hanno deciso di investire con propri fondi, circa 400 mila euro nel caso della Dandy srl, per acquistare un impianto digitalizzato e prodotto in Italia, concepito per la produzione in serie di mascherine.
Michele Capolupo
Di seguito il servizio trasmesso nella rubrica Tutto il bello che c’è” nella serata di giovedì 7 gennaio e nell’edizione delle 13 del Tg2 su Rai 2.
Dispiace.
Ma a tutti avrebbe fatto piacere investire nelle mascherine e “pretendere” che il Governo le comperi per rientrare nell’investimento e guadagnarci.
Solo che chi si mette sul mercato deve sapere che esiste il rischio d’impresa, in questo caso il rischio non era stato sufficientemente calcolato.
Non sempre si può sperare che le “casualità” ci vengano incontro.
A buon intenditor poche parole.