Con lettere inviate all’Assessore regionale alla Salute Leone, al direttore generale Esposito e al Presidente Bardi, Antonio Flovilla, in qualità di Vice presidente di FederAnisap con delega alle regioni meridionali, ha stigmatizzato le modalità operative con cui si è giunti all’approvazione della legge regionale 42 del 22/12/2020 (cosiddetta legge omnibus) che all’art. 11 ha abrogato il Tariffario Regionale relativo alle prestazioni specialistiche erogate dalle strutture sanitarie accreditate ex art. 25, L. n. 833/78.
Per quanto non siano mutate le ragioni di merito che, a suo tempo, hanno motivato l’adozione della legge n. 18/2017, art. 16, anzi sono ancora più stringenti a causa dell’emergenza Covid, ritengo doveroso rappresentare – scrive Flovilla – che non sono state salvaguardate le correte relazioni istituzionali che hanno sempre caratterizzato i rapporti con le Associazioni di categoria.
Infatti, in questo caso, non vi è stata neanche la consueta istruttoria con i rappresentanti del settore, pubblico e privato, per verificare l’impatto del provvedimento e la relativa sostenibilità.
È indubbio che l’entrata in vigore di questa norma – aggiunge il vice presidente nazionale FederAnisap – comprometta la qualità delle prestazioni e del servizio resi agli utenti e, soprattutto, non consente di mantenere gli attuali livelli occupazionali.
D’altra parte, il ruolo delle strutture sanitarie private accreditate, soprattutto dei laboratori di analisi, è stato più volte oggetto di importante riconoscimento da parte del Presidente della Giunta Regionale per il valido supporto alla gestione della prevenzione sul territorio, in particolar modo in questo periodo legato all’emergenza Covid.
Il mio ruolo – conclude Flovilla – mi obbliga a rivolgere appello a riconsiderare l’impatto negativo del provvedimento adottato dal Consiglio regionale ed a chiedere di ripristinare almeno il tariffario appena abrogato.