“Nell’attuale fase di congiuntura economica fortemente segnata dal fenomeno della pandemia che continua a provocare conseguenze pesantissime sulle attività produttive, accelerando i processi di ristrutturazione e riconversione dei sistemi locali di sviluppo, fare strumentalizzazioni politiche, a costo di dire anche falsità, agitare il provincialismo e la divisione dei territori è un’operazione ancora più dannosa”. E’ quanto sostiene l’assessore alle Attività Produttive Francesco Cupparo per il quale “si tratta innanzitutto di ristabilire la verità sui contenuti del ddl per la costituzione della società Aree Produttive Industriali Basilicata spa (Api-Bas spa) che, lo ripeto per l’ennesima volta, non è “contro” il Materano e il Consorzio Sviluppo Industriale del Materano, come qualcuno vorrebbe far credere, ma “per” realizzare un nuovo modello di governance che consenta una visione strategica unitaria delle politiche industriali e produttive regionali da mettere in campo per adeguare i servizi richiesti dalle imprese esistenti e da quelle che andranno a localizzarsi e promuovere la crescita della competitività. Pensiamo, in sintesi, ad un modello simile ad Invitalia nazionale”.
“In questa “operazione verità” al consigliere Braia che scopre oggi la disastrosa situazione finanziaria del Consorzio Asi di Potenza – aggiunge – vanno forniti quei numeri che, evidentemente, non ha conosciuto da ex assessore regionale. La Regione Basilicata dal 2009 ha versato per il Consorzio Asi di Potenza circa 38,5 milioni di euro a cui vanno aggiunti più di 50 milioni di euro accumulati negli anni. E purtroppo sulla debitoria non ci sono ancora calcoli definitivi. Ebbene partendo da questa situazione oggettiva la Giunta si è posta l’obiettivo primario e non più rinviabile di chiudere definitivamente il “pozzo di San Patrizio”. Questo senza alcun collegamento con il Consorzio Asi di Matera, di cui nel ddl non c’è alcuna traccia, e senza pesare sulla costituenda spa che non erediterà la situazione debitoria del Consorzio Asi Potenza e che invece, come nuova società, garantirà la continuità dei servizi e l’occupazione diretta ed indotta. E se ci fosse bisogno di ulteriore segnale dell’interesse della Giunta per il futuro del Consorzio Asi Matera, oltre a quello manifestato nell’accelerazione dell’avvio della Zona Franca, in gran parte ricadente nella Valbasento, vorrei riferire di aver avuto comunicazione dall’Agenzia Dogane che la Zona Franca Doganale potrebbe essere affidata alla gestione dello stesso Consorzio proprietario dei lotti da individuare nell’area industriale di Ferrandina, dove sorgerà il Centro internodale”.
Cupparo spiega l’iter del provvedimento perché – dice – “le bugie hanno le gambe corte”. “Prima di Natale – riferisce l’assessore – il testo del ddl è stato inviato ad associazioni imprenditoriali e ai sindacati, ai quali è stata data la scadenza del 27 dicembre per farci pervenire valutazioni e proposte, come è puntualmente avvenuto da parte di tutti i soggetti sociali. Pertanto ogni riferimento al metodo di confronto ancora una volta risponde a ragioni di strumentalizzazione politica. In precedenza da agosto a dicembre 2020 il testo è stato discusso ed approfondito in maggioranza alla presenza del Presidente Bardi con l’introduzione di qualche modifica. E’ il caso inoltre di precisare che non sono stato mai invitato a partecipare ad alcuna Commissione del Consiglio Regionale per l’esame del ddl e pertanto che ogni polemica agitata pregiudizialmente sulla stampa sulla mia presunta assenza è del tutto fuori luogo. Inoltre, lo statuto e il regolamento di Api-BAS verranno dopo, per ora – dice l’assessore – approfondiremo ogni aspetto del ddl con tutti i partiti di maggioranza ed opposizione, i sindacati, le associazioni imprenditoriali. Gli obiettivi a cui tendiamo sono di realizzare uno strumento che oltre a garantire in tempi certi i salari di dipendenti e i lavoratori dell’attuale impresa di servizi del Consorzio Asi Potenza, accompagni le aziende che vogliono investire semplificando tutti i passaggi autorizzativi e finanziari, per la prima volta, realizzi anche utili da investire in tutte le aree industriali della regione. Per spiegare meglio questa nuova “mission” presenterò un piano industriale proiettato in cinque anni, affinchè la sostenibilità della società a partecipazione regionale possa essere chiara a tutti i soggetti sociali interessati e ai cittadini lucani”.
“Sui rilievi di presunta “incostituzionalità” del ddl – continua l’assessore – voglio tranquillizzare quanti hanno sollevato questo argomento. L’approfondimento del contesto normativo di riferimento e gli esiti dei confronti svolti presso gli Uffici Regionali con gli amministratori dei Consorzi di Potenza e Matera, nonché con i dirigenti regionali preposti hanno restituito – spiega Cupparo – da un lato, un quadro piuttosto complesso dell’attuale assetto regolatorio delle aree economiche indicate nell’art. 5 della L.R. n. 12/2020, dall’altro, fornito dettagli che hanno indotto il Gruppo di esperti a suggerirci non più adatto il modello dell’ente pubblico economico alle mutevoli esigenze dei servizi in questione nonché degli utenti cui essi sono destinati. Per tale ragione si è ritenuto di proporre la costituzione di una società per azioni a capitale interamente regionale da costituirsi nelle forme previste dal c.d. Testo unico delle società partecipate (D. Lgs. n. 175/2016). In considerazione dell’attuale assetto economico ed occupazionale dei Consorzi di Potenza e Matera, non è stato inoltre possibile optare per un immediato trasferimento delle relative competenze alla costituenda società, optando invece per un periodo transitorio di coesistenza dei due soggetti, funzionale al progressivo superamento, attraverso il meccanismo della delegificazione, del vecchio sistema.
“Sempre allo smemorato Braia – afferma l’assessore – devo ricordare che nella LR 18/2017, proposta dalla precedente Giunta ed approvata dalla precedente maggioranza di cui ha fatto parte, era previsto che “entro il 30 settembre 2017” la giunta avrebbe presentato una proposta di nuova governance delle aree industriali della Basilicata con una spesa di 1,5 milioni di euro. Di questo impegno non abbiamo trovato traccia. A chi fa solo propaganda demagogica voglio rinnovare l’invito alla responsabilità, specie in previsione dei programmi da attuare con il Recovery Plan. Proprio per prepararci alla nuova fase di industrializzazione – conclude l’assessore – programmeremo la promozione delle aree produttive regionali anche tramite azioni di marketing, sia a livello nazionale che internazionale, con le relative dotazioni infrastrutturali e di servizio nonché dei settori produttivi che possono beneficiare di condizioni di vantaggio o di incentivi fiscali”.
Ddl Api-Bas, consigliere regionale Braia (Italia Viva) replica all’assessore regionale Cupparo: “Basta rinviare la palla. La riforma è da modificare”.
L’Assessore Cupparo, avendo proposto la riforma API-BAS, ha l’obbligo oltre che il dovere di venire in Commissione a spiegare il piano industriale, a dissipare i dubbi di legittimità e, con dati alla mano, a dirci come garantirà i lavoratori del consorzio, le imprese e la comunità lucana.
“Che il sottoscritto sia smemorato è da dimostrare, mentre che l’assessore Cupparo mistifichi la realtà è acclarato. Non ho mai affermato che la situazione del CSI di Potenza si sia generata in questa legislatura, ma solo che dopo quasi due anni, l’approvazione in giunta della Dgr n. 979 è avvenuta il 29 Dicembre e che il buon assessore, senza rispetto per niente e nessuno, voleva portarla e approvare in Consiglio dopo poche ore. Ci sono i consiglieri a poterlo dimostrare e testimoniare, a partire da quelli di maggioranza che hanno cercato e chiesto di convocare le commissioni ad horas, per approvare senza neanche discutere, la proposta nella seduta del Consiglio regionale del 29 dicembre, a poche ore di distanza dall’approvazione in giunta.
Solo con la ferma e decisa opposizione degli uffici e del sottoscritto, tutto questo è stato sventato: data la rilevanza della norma e l’impatto potenziale sul territorio e sul sistema delle imprese lucane e non solo, oltre che sui lavoratori stessi del Consorzio, è necessario fare i dovuti approfondimenti di carattere giuridico, amministrativo e anche avviare almeno un minimo confronto con sindacati e associazioni datoriali, sino ad ora ignorati.
Per ammissione dello stesso Cupparo, apprendiamo che la proposta è stata inviata alle parti datoriali e sindacali il 23 dicembre, a mo’ di proforma con pochissimi giorni di tempo per le controdeduzioni, quasi fossero noccioline date alle scimmie da consumare in fretta. E’ stato illuminante e dirimente oltre che sconfortante, ascoltare nelle audizioni i pareri, tutti purtroppo contrari all’impostazione attuale della riforma. Invieremo le relazioni di Confapi Matera e Potenza, Confindustria e le dichiarazioni fatte in commissione dai suoi rappresentanti. Tutti giudichiamo necessaria e urgente la riforma ma va valutata in maniera consapevole. Abbiamo necessità di dati e informazioni ufficiali, dal punto di vista della sostenibilità giuridica finanziaria ed economica, come quelli sulla gestione liquidatoria, della nuova società S.p.a. proposta, e riguardo la fase transitoria in cui garantire a tutte le imprese la regolarità della fornitura dei servizi. Il Consorzio Industriale di Potenza, tra l’altro, pare abbia un debito di circa 80 milioni di euro su cui ha espresso parere negativo il collegio dei revisori dei conti.
Inutile sottolineare che niente di quanto chiesto è stato fornito a noi Consiglieri, nonostante aver formalizzato per le vie brevi e con mail ufficiale il 7 dicembre scorso. L’assessore dicendo che mai è stato chiamato in commissione, dice il falso e dimentica il suo ruolo, oltre a dimostrare di non comprendere le procedure legate all’atto di cui stiamo parlando.
A tal proposito, vale la pena ricordare che la richiesta della sua audizione è stata da noi formalizzata ai suoi colleghi Presidenti della prima e della terza commissione Cariello e Quarto e che la norma chiamata “Scioglimento del Consorzio Industriale della provincia di Potenza e costituzione della società Aree Produttive Industriali Basilicata S.p.A.” è un Disegno di legge, ovvero è una sua proposta approvata dalla Giunta. E’ pertanto suo preciso dovere venire in Commissione a spiegarla in tutti i suoi aspetti, per far capire a tutti i colleghi componenti cosa vuole fare, quali obiettivi vuole raggiungere, quali siano le motivazioni della scelta societaria e il relativo sostegno giuridico, in difformità a quanto fatto dal 100% delle regioni italiane.
Non è il caso di continuare a buttare la palla in tribuna o in avanti cercando di recuperare terreno, con i soliti “diremo e faremo”. Da imprenditore, Cupparo dovrebbe saperlo (se fossero soldi propri lo avrebbe certamente fatto) che non si costituisce una S.p.a. (ammesso che si possa fare per erogare servizi a terzi privati) con 5 milioni di euro, sottoscrivendo il 100% del capitale sociale senza un piano industriale con annesso piano economico finanziario, mettendo a riparo lo stesso da eventuali aggressioni dei creditori che saranno lasciati a secco. Una procedura di liquidazione che ha tutta l’aria di assomigliare a una “furberia amministrativa contabile” che non lascerà nessuno con le mani in mano né la Corte dei conti né privati e professionisti, pronti a assaltare le proprietà non solo immobiliari ma anche le casse regionali.
E’ l’ora della responsabilità, nessuno di noi men che meno il sottoscritto, vuole giustificare il passato ma certamente non sono disposto ad avallare al buio errori in questo presente. Rischiamo di compromettere il futuro di personale, aziende e cittadini. Ben venga una nuova governance, ma noi auspichiamo che sia quella adeguata a fare di più e meglio per il bene dei lucani.”
Lo dichiara il Consigliere Regionale Luca Braia, Capogruppo Italia Viva