Rosalba Guglielmi, coordinatrice regionale Usb e Francesco Laurenzana e Gabriele Di Stasio del coordinamento regionale trasporti di Usb hanno inviato una lettera al Ministro dei trasporti e delle infrastrutture, al governatore lucano Bardi, all’assessore regionale ai trasporti Merra, ai gruppi consiliari della Regione Basilicata, all’Agenzia Ansfisa, alle Ferrovie Appulo Lucane, ai lavoratori Fal per chiedere di utilizzare i fondi del Recovery fund per un reale sviluppo dei trasportin Basilicata con particolare riguardo alla situazione delle FAL.
Di seguito la nota integrale.
A fine anno è stata riaperta al traffico la tratta Genzano – San Nicola della Linea Altamura – Avigliano Lucania. Oggi siamo parzialmente soddisfatti in quanto è un evento importante l’apertura di una ferrovia, è anche una luce di speranza in questi tempi cupi della pandemia. Nel corso di questi anni il Sindacato USB ha mosso severe critiche alle FAL: non sull’opera in se stessa, difatti la valenza della ferrovia che collega Bari a Potenza di FAL è un fatto incontestabile, ma sui criteri di conduzione, di esecuzione e sui tempi dei lavori: otto anni e mezzo per 28 Km (nemmeno completati) sono moltissimi! I responsabili di progetto hanno affermato che gli ultimi due anni si siano persi per colpa della frana del 07/02/2019 al Km 66,600 Km circa, ma per noi è una scusante inaccettabile. Fortunatamente in seguito alla frana e al mancato incidente non accadde nulla di grave, ma le cose sarebbero potute andare diversamente per i lavoratori coinvolti. Intanto nessuno ne ha indagato le cause perchè la tratta non era in esercizio ma invitiamo i responsabili di progetto interni ed esterni a prestare molta più attenzione viste le cospicue voci di spesa che occupano nel bilancio Fal degli ultimi anni! Allo stato attuale è evidente che la Tratta Genzano – S.Nicola “Non ha nè capo, nè coda perchè è isolata nelle due direttrici Altamura – Bari e Potenza e, come era prevedibile, sta avendo uno o due viaggiatori al giorno. Un fallimento a fronte delle ingenti spese per attrezzare temporaneamente e curare la logistica della tratta (officina, deposito, rifornitore, trasferimento dei rotabili e delle risorse umane). Inoltre gli orari di spostamento e i cambi per andare dal Capoluogo Lucano a quello Pugliese 30 anni fa erano inferiori rispetto ad oggi. Indecoroso e inaccettabile!
Ma ora occorre guardare al futuro con spirito positivo: chiediamo alle FAL, alla Regione e al MIT che si prosegua rapidamente nei finanziamenti per completare il rinnovo e la velocizzazione dell’intera Linea Altamura – Avigliano Lucania, altrimenti non avrebbero senso gli investimenti fatti fino ad ora. Riteniamo che la stessa tratta Genzano – Avigliano Lucania non avrà alcun futuro se resterà isolata sul versante Altamura – Bari – Matera.
Per noi è doveroso rappresentare le istanze di lavoratori, territori e cittadini su temi che hanno fondamentale rilevanza sul piano sociale. Ci auguriamo che Presidente, Cda e Management dell’azienda stiano predisponendo un più efficace progetto per le tratte lucane e stiano dibattendo con i Decisori Pubblici sulla questione Recovery Fund/interventi straordinari per il Mezzogiorno, i quali dovrebbero indirizzarsi verso questa importante arteria ferroviaria Bari-Potenza In passato le nostre critiche si sono rivolte sia contro le politiche isolazioniste e conservatrici dei vertici di FAL che contro gli indirizzi della politica nazionale e regionale nel settore trasporti e infrastrutture. Dobbiamo purtroppo rilevare che quelle critiche erano giuste. Ne è prova il pessimo stato in cui versa FAL e l’intero Comparto dei Trasporti in Basilicata, nonostante le ingenti risorse impegnate da Stato e Regione.
Essendo ormai necessario e ineludibile un cambio di passo per le FAL chiediamo opere che non sono scritte nel libro dei sogni, ma sono sostanziali e realizzabili che connettano la Basilicata all’Italia:
Per le tratte Bari – Altamura – Matera e Altamura – Genzano adozione dello scartamento ordinario
Per la tratta Gravina – Genzano sostanziali varianti di tracciato per un’effettiva velocizzazione e riduzione degli attuali interminabili tempi di percorrenza;
Transizione dal diesel all’elettrico, o all’idrogeno. La trazione all’Idrogeno non è fantasia, al contrario Francia, Olanda e Svizzera la stanno già adottando come anche FS, SNAM e ALSTOM. E’ noto che l’Idrogeno rappresenterà, nel giro di pochi anni, la soluzione più idonea per la riconversione ambientale delle linee ferroviarie “minori”, grazie all’impatto nullo e per i minori costi dell’infrastruttura in confronto all’elettrico.
Con 31,98 miliardi di Euro del Ricovery dedicati alle infrastrutture per la mobilità sostenibile tutto questo si può fare!
A chi obietterà con un sorriso di sufficienza, definendo tali proposte visionarie o irrealizzabili rispondiamo che le nuove tecnologie comunque andranno avanti velocemente e che i più accaniti conservatori sono spesso annidati tra le “Caste” e le “Cupole” garantite e grasse negli Enti o nelle Burocrazie pubbliche. Ma oggi non è il passato!
Nel caso specifico delle FAL se si continuerà ad investire sullo scartamento ridotto, su improbabili “raddoppi selettivi” di qualche tratta e sul diesel, sarà la consueta politica di retroguardia, localistica e isolazionista che tanto ha nuociuto a lavoratori e cittadini lucani. E tanti, molti, altri soldi sprecati.