Vertenza lavoratori Giuzio, Uilm Basilicata: “Sospeso sciopero del 18 gennaio ma la tensione resta alta”. Di seguito la nota integrale
Si è tenuto in video conferenza questa mattina, un incontro sindacale tra la Regione Basilicata, l’Asi, Giuzio e la UILM Basilicata alla presenza di sua Eccellenza il Prefetto di Potenza Vardè, in merito alla vertenza Asi.
Riunione convocata anche a seguito del mancato accordo relativo alla procedura di raffreddamento cosi come previsto dalle norme vigenti tra la RSU e la Direzione aziendale della Giuzio. Che dire!
A seguito di tre ore di confronto, in cui i protagonisti di questa vertenza avrebbero solo dovuto tacere almeno per rispettare la “fiammella” di pazienza ancora rimasta tra i lavoratori, sintetizziamo dicendo di aver assistito all’ormai scontato rimpallo delle responsabilità tra Regione, Asi , Giuzio e Lor Signori, i quali credono che la fame dei lavoratori debba sottostare alle lungaggini della politica lucana.
Nell’ordine, Asi, conti pignorati da Liberio, Regione Basilicata con una legge regionale da approvare, liquidatore da nominare e da insediare e forse… alla fine arriverà il tempo dei lavoratori.
Pretendono di continuare imperterriti nel disegno diabolico di assicurarsi le attività essenziali, attività che consentano il prosieguo delle attività industriali della Provincia di Potenza senza pagare o porsi il problema di come pagare i lavoratori della Giuzio.
Un incontro quello di stamane a tratti inverosimile ed a tratti grottesco con alcune affermazioni che davvero fanno rabbrividire e arricciare i capelli.
Ringraziamo tutta la Prefettura, il Dott. Incollingo e sua Eccellenza Il Prefetto per aver in ogni modo cercato insieme a noi una soluzione che potesse dare respiro ai lavoratori e speriamo che ciò avvenga a partire da lunedì a seguito di precisi impegni.
Noi, come richiesto da sua Eccellenza il Prefetto, sospenderemo lo sciopero ad oltranza proclamato a partire da lunedì 18 gennaio, ma rimaniamo attoniti di fronte all’improvvisazione nel “fare” e nell’ “agire” di una classe politica e dirigenziale dell’Asi che dovrebbe, e lo speriamo ancora, mettere in campo le regole di eticità e responsabilità e chiediamo di fare lo stesso alla ditta Giuzio.
Responsabilità di ognuno dunque e non solo della parte sindacale e dei lavoratori ma anche dei “costruttori“ che sono coloro chiamati a creare e ricercare soluzioni che consentano davvero il bene comune.
Nella prossima settimana decideremo insieme ai lavoratori quali azioni intraprendere se dovesse venire meno, già lunedì, il primo impegno e anche quei percorsi politici delineati oggi che consentirebbero, a detta della Regione Basilicata la fuoriuscita strutturale da questa vertenza.
Crediamo ancora, nonostante tutto, che ognuno di noi possegga uno specchio in cui specchiarsi e chiedersi : ”cosa ho fatto e cosa ho dato realmente per la collettività?”
Oltre alle eventuali azioni sindacali porremo in essere azioni legali di rivalsa nei confronti della Giuzio, dell’Asi e della Regione Basilicata qualora nel giro di pochi giorni non si arrivi ad una soluzione definitiva per le 60 famiglie lucane coinvolte che vivono nella disperazione e nella elemosina quotidiana per poter sopravvivere, e noi non molleremo l’”osso” fin quando questa drammatica vertenza non troverà la giusta conclusione per i lavoratori.