Rotondella, il covid non risparmia nemmeno la tradizione. Per la prima volta nella storia non si accenderà il tradizionale fuoco di Sant’Antonio e Rotondella Turistica onora il Santo sui social, con un video e invitando i Rotondellesi a condividere le foto delle passate edizioni sulla propria bacheca.
“Se c’è un evento che a Rotondella esprime più di tutti l’identità comunitaria è il Fuoco di Sant’Antonio Abate, vissuto da decenni come esperienza religiosa ma anche come momento di orgoglio popolare. Il 16 gennaio a Rotondella non è mai mancato il tradizionale falò – racconta Rudy Marranchelli Project Manager di Rotondella Turistica – il 2021 passerà alla storia anche per questo, il covid19 non ha risparmiato nemmeno la tradizione emotivamente più rilevante per la nostra comunità. Condividendo la scelta di dare priorità alla sicurezza, simbolicamente Rotondella Turistica festeggia la ricorrenza sul suo canale social, riproponendo un video girato qualche anno fa. L’invito – conclude Marranchelli – è di raccoglierci vicino ai camini del nostro confortevole borgo e condividere i ricordi degli anni precedenti sui profili social. Il nostro Santo Patrono con le fiamme brucerà l’epidemia. Simbolicamente il falò ha proprio lo scopo magico di riscaldare la terra e invogliare il ritorno della primavera”
Una rito antichissimo, Sant’Antonio Abate, egiziano di nascita è morto nel deserto della Tebaide il 17 gennaio del 357, è considerato un Santo protettore degli animali domestici e spesso viene raffigurato con accanto un maialino che reca al collo una campanella. Questa particolare festa, oltre a ricordare gli animali e la vita del Santo, scandisce anche il tempo tra le semine e i raccolti in agricoltura. Secondo la tradizione e sulla base di antiche leggende, durante la notte di Sant’Antonio Abate agli animali è data la facoltà di parlare. La sera del 16 gennaio a Rotondella, come in molti altri comuni, si accende un falò che simboleggia la volontà di abbandonare tutto ciò che appartiene ai mesi passati e di rinnovarsi a partire dal primo mese del nuovo anno. Usanza di cui non si ricorda l’inizio e che per la prima volta nella storia viene interrotta.