L’ Amministrazione comunale di Ferrandina dichiara la propria contrarietà alla riforma regionale delle aree industriali che si sta compiendo in questi giorni, esprimendo serie perplessità sulla proposta di legge che affida a una costituenda società per azioni le funzioni dei due consorzi industriali, di Matera e Potenza che saranno unificati in un unico ente regionale.
E’ quanto emerge dalla nota inviata dal Sindaco Gennaro Martoccia e dall’ Assessore alle Attività produttive del Comune di Ferrandina, Angelo Zizzamia.
Riteniamo un errore immaginare che la situazione di crisi finanziaria in cui versa da tempo il Consorzio industriale di Potenza possa trovare soluzione fondendo i due Enti che, tuttavia,gestiscono due territori diversi, mettendo in discussione la loro autonomia che deve essere necessariamente funzionale alle esigenze e alle peculiarità che ciascun territorio ha, a partire dalla programmazione e dalle scelte urbanistiche e di pianificazione territoriale che deve essere rapportata alle realtà istituzionali e alle comunità di riferimento.
Motivazioni alla base del provvedimento regionale proposto che ci portano a pensare di voler chiudere la sciagurata vicenda del Consorzio Asi di Potenza, oberato di debiti, scaricando probabilmente i debiti stessi, sulla collettività regionale.
Dalle dichiarazioni del Commissario del Consorzio di Potenza alla stampa, veniamo a conoscenza dell’enorme debito del Consorzio che si aggira intorno a decine di milioni di euro e che il bilancio sarebbe stato redatto nella convinzione che la Regione avrebbe trasferito al Consorzio le risorse necessarie acquistando i terreni ricadenti nella ZES;
Sarebbe il caso che qualcuno spieghi come si è potuto accumulare un debito così elevato, le cause che hanno sin qui determinato la gestione antieconomica delle aree industriali della provincia di Potenza e, soprattutto, come lo si vorrà estinguere senza che questo venga addebitato alla collettività.
Non è una questione di campanile.
Non condividiamo che si sacrifichi il Consorzio Industriale della Provincia di Matera a discapito del territorio, privandolo così di un soggetto giuridico che, proprio in questa fase, con l’ attuazione della Zes e l’ avvio del Recovery Plan, occorre rilanciare al fine di supportare le aziende.
Da ferrandinesi, a maggior ragione, riteniamo questa prospettiva del tutto grave e su cui è mancato qualsiasi coinvolgimento e chiarimento sul progetto in essere e l’inesistente piano industriale.
Condividiamo e sosteniamo, pertanto, l’azione di tutte le associazioni che, a qualunque titolo, stanno cercando di scongiurare l’adozione di un provvedimento dannoso per la comunità.