A quasi un anno dallo scoppio dell’epidemia da Covid-19 le ripercussioni sull’economia della Basilicata risultano di ampiezza straordinaria e gli effetti sui diversi settori e il sistema delle imprese sono delineati nel decimo report Covid-19 ‘Seconda ondata Covid-19 e trend di economia e MPI ad inizio 2021’ presentato dall’Ufficio Studi Confartigianato.
Il “tallone d’Achille” per le nostre piccole e medie imprese – commenta Rosa Gentile, componente della Giunta Nazionale Confartigianato – è la disponibilità di credito-liquidità con il 26,6% di pmi del Materano (erano il 20,8% lo scorso anno) e il 25,4% di quelle della provincia di Potenza (erano il 20,7%) che segnalano “difficoltà nel reperimento di liquidità”.
Secondo il Centro Studi Confartigianato l’importo complessivo di mutui derivanti dal Fondo di Garanzia nella nostra regione ammonta al 14 gennaio scorso a 700 milioni di euro, di cui 447 milioni per la provincia di Potenza e 253 milioni per quella di Matera con più di un quarto di richieste fino a 30 mila euro. Il rapporto degli importi finanziati sul valore aggiunto registra come dato regionale il 6% che colloca la Basilicata al 17esimo posto tra le regioni italiani con una differenza territoriale: il 7,4% per il Materano e il 5,4% per il Potentino.
Ci sono almeno altri tre indicatori del nostro report che fotografano con nitidezza la situazione delle nostre pmi specie del comparto artigiano. Si tratta – riferisce Gentile – dei “seri problemi di liquidità” segnalati dal 35,1% delle pmi lucane, del ricorso a strumenti propri (in gran parte depositi bancari accumulati con sacrificio negli anni) per il 28,9% e l’11,5% che dichiara tra i motivi per i quali l’impresa non ha richiesto prestiti assistiti da garanzia pubblica nelle regioni italiane “l’eccessiva difficoltà”.
Nell’analisi settoriale la manifattura segna un generale calo di produzione del 12,6%, con una flessione più marcata per le imprese della moda, per il quale Confartigianato ha indicato l’urgenza di più consistenti e diffusi interventi di sostegno. Sul comparto delle costruzioni, nonostante la rafforzata propensione delle famiglie ad investire nella manutenzione della casa, pesano le incognite sulla concreta applicazione del superbonus. Mentre si registra una ‘crescita zero’ dei prezzi alla produzione, la deflazione è già conclamata in 10 settori manifatturieri su 21. Il nostro allarme – dice Gentile – è più che giustificato – il 39,4% delle pmi lucane denuncia “seri rischi di cessazione” dell’attività nel corso dell’anno – e richiede misure adeguate ed immediate. Innanzitutto le piccole imprese devono essere al centro degli interventi del Recovery Plan”.