A che punto si colloca la campagna vaccinale anticovid in Basilicata e quando verranno messi in sicurezza gli operatori delle cooperative sociali che, nell’emergenza, continuano ininterrottamente a prestare il loro servizio in prima linea per assicurare assistenza sanitaria e sociosanitaria alla parte più fragile della popolazione? È l’interrogativo che Legacoop Basilicata pone all’assessore alla sanità Rocco Leone alla luce del fatto che, nelle classi di priorità individuate dalla nota ministeriale per la fase I del Piano vaccinale e riaffermate dalla nota del 7 gennaio del Dipartimento Politiche della Persona della Regione Basilicata, subito dopo il personale operante nei presidi ospedalieri dovrebbe essere il turno del personale sanitario e sociosanitario afferente ai servizi territoriali (cominciando da 118, Usco e Igiene e Sanità pubblica per poi continuare con tutti gli altri) e, immediatamente dopo, al personale addetto all’assistenza nelle Rsa e nelle altre strutture socioassistenziali.
In una fase in cui la percentuale di somministrazione dei vaccini rispetto a quelli a disposizione (il 58,7% secondo l’ultimo aggiornamento del 19 gennaio) colloca la nostra regione al terzultimo posto in Italia, ben sotto la media nazionale del 77,7 percento, sono appena sull’ordine della decina gli operatori socio-sanitari di cooperative aderenti a Legacoop che hanno ricevuto la prima iniezione del vaccino, nonostante quindi una disponibilità eccedente di dosi e nonostante quelle già inoculate siano oltre diecimila.
Ad oggi non è invece dato conoscere – sottolinea Legacoop – non solo una tempistica anche di massima, ma nessun dettaglio sul piano vaccinale predisposto, ammesso che ne esista uno, l’ordine puntuale e definito delle prossime vaccinazioni, i numeri delle persone in attesa, l’avanzamento puntuale della campagna. Informazioni che servirebbero a rassicurare le centinaia di operatori delle cooperative sociali aderenti a Legacoop impegnati con responsabile abnegazione nell’assistenza domiciliare integrata, nei servizi di riabilitazione psichiatrica e salute mentale, nel supporto all’abitare e nelle comunità alloggio, nei servizi residenziali e domiciliari per i minori, che necessitano dunque di immediata protezione.
Le cooperative sociali attendono altresì indicazioni circa la presentazione dell’elenco del personale da sottoporre a vaccinazione e le rispettive modalità, indecise se attendere una comunicazione da parte delle Aziende sanitarie territoriali di riferimento o trasmetterlo di propria iniziativa, come qualcuno ha pure fatto rincorrendo informazioni non ufficiali. C’è insomma molta confusione – chiosa Legacoop Basilicata – in un momento delicato in cui è fondamentale agire in fretta e con lineare organizzazione.
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