“Abbiamo appreso con grande favore le rassicuranti parole dall’Ad Stellantis, Carlo Tavares, pronunciate nella conferenza stampa dello scorso martedì, circa il rafforzamento degli stabilimenti italiani con la nascita della multinazionale frutto della fusione tra i gruppi Fiat Chrysler Automobiles e PSA. Parole da cui ci auguriamo possa conseguire in maniera diretta la conferma della centralità dello stabilimento lucano rispetto alle strategie mondiali del gruppo. Un auspicio tra l’altro alimentato dall’attesa visita del top manager a Melfi che dovrebbe avvenire a breve”.
E’ quanto dichiarano in una nota congiunta il presidente di Confindustria Basilicata Francesco Somma e il presidente della sezione Industrie meccaniche, elettriche ed elettroniche, Carlo Carulli, che rimarcano: “Ci auguriamo che con Stellantis sorga una nuova alba anche sul nostro comparto dell’Automotive, che ha sempre contribuito in maniera rilevante alla produzione dello stabilimento FCA di Melfi e di altri siti italiani, dando prova di essere all’altezza delle maggiori sfide e delle evoluzioni dei mercati di questi anni. Diventa fondamentale creare le condizioni affinché tutto ciò si traduca in nuove opportunità di crescita e ulteriore potenziamento dell’indotto lucano e delle sue attività. Una maggiore fornitura made in Basilicata – oltre alle evidenti ricadute sul territorio in termini di crescita economica e occupazionale, nel rispetto delle condizioni di sostenibilità tecnico-economica per Stellantis – consentirebbe di superare i problemi di fornitura che si sono verificati ultimamente e che hanno provocato rallentamenti e ritardi nelle produzioni”.
Positivo, dunque, l’invito rivolto dall’assessore regionale alle Attività Produttive, Francesco Cupparo, all’Ad Tavares per un confronto su come accompagnare la crescita e l’ampliamento della filiera con tutti gli strumenti a disposizione, a partire dal Contratto di Sviluppo firmato con Invitalia-Mise prevede investimenti per 136 milioni di euro.
“Tutti gli sforzi – aggiungono Somma e Carulli – devono essere indirizzati a rafforzare la capacità tecnologica, produttiva e di ricerca delle imprese presenti sul territorio, alla prese non solo con le pesanti conseguenze indotte dall’emergenza pandemica ma anche con gli importanti investimenti in innovazione necessari a produzioni sempre più orientate agli obiettivi di sostenibilità”.