La riduzione del 50% dell’imposta sul reddito per le imprese che avviano l’attività nelle Zone economiche speciali (Zes) contenuta nella manovra finanziaria del Governo consentirà finalmente alle Zes di partire. E’ quanto sottolinea il Gruppo Cestari che rilancia il Progetto di rete delle tre Zes del Sud con i rispettivi porti di riferimento: Zes Calabria (Gioia Tauro), Zes Campania (Napoli), Zes Jonica Puglia-Basilicata (Taranto).
Istituite nel 2017 per sostenere la crescita nel Sud Italia, le Zes sono composte da porti, aree retroportuali, piattaforme logistiche e interporti, possono essere regionali o interregionali e contemplare anche aree non adiacenti, ma connesse sul piano economico. Ad oggi sono state istituite la Zes Calabria, la Zes Campania, la Zes ionica interregionale Puglia e Basilicata, la Zes adriatica interregionale Puglia-Molise.
Il contesto imprenditoriale del nostro Paese, aggravato dalla pandemia del Coronavirus – evidenzia Alfredo Cestari – ha scoperchiato il grande gap dell’enorme carico fiscale in capo alle imprese. Adesso l’introduzione di imposte molto basse, per la precisione una riduzione del 50% delle imposte da pagare a partire dall’anno di insediamento e per i 6 anni successivi, dovrebbe finalmente favorire l’avvio dei programmi di nuovo sviluppo industriale. Ovviamente – aggiunge – resta ancora aperta la “partita burcratizzazione”. E’ da tempo che il gruppo di lavoro insediato dalla Camera di Commercio ItalAfricae coordinato dal prof. Piero Sandulli, ordinario all’ Università di Teramo, con la presenza di esperti, professori universitari, si batte per la semplificazione della normativa. Purtroppo, non è ancora chiaro se le agevolazioni possono riguardare anche coloro che sono già presenti nei territori e manca una tutela con una forte riqualificazione per le Micro, Piccole e Medie Imprese (MPMI) che operano a ridosso delle Zes.
Dalle nuove disposizioni ne trarranno beneficio le imprese che decidono di insediarsi ma anche tutto l’indotto. Abbassando le imposte sicuramente imprese avvedute avranno vantaggi notevoli in tema di politiche di prezzi e, quindi, potenzialmente margini di guadagno più elevati che, se ben investiti all’interno dell’impresa, potranno far crescere l’attività stessa e quindi tutto l’indotto che ne deriva, a cominciare dai dipendenti fino a fornitori.
Il piano industriale di Stellanis per le fabbriche del Sud tra le quali Melfi rappresenta un’ulteriore opportunità ad accrescere nelle attività dell’indotto automotive anche nelle Zes utilizzando gli incentivi.
il Gruppo Cestari in prosecuzione dell’attività riferita al Progetto Sud Polo Magnetico sta lavorando nel campo “Protocolli energetici” per ridurre il costo dell’energia per le imprese operanti nelle Zes e più in generale per l’ incremento della competitività delle imprese, sia in maniera diretta, attraverso la consulenza e l’assistenza tecnica per il sostegno finanziario agli investimenti, sia in maniera indiretta, attraverso azioni volte al potenziamento delle infrastrutture materiali ed immateriali. Un’attività che si svolge in forma sinergica per offrire pari opportunità alle imprese che investiranno e quindi si localizzeranno in ciascuna delle tre Zes del Sud
“Sarebbe utile che gli amministratori delle Regioni Basilicata e Puglia, la classe dirigente e politica delle due regioni – dice Cestari – dedicassero più tempo e impegno ai temi della cooperazione internazionale per affrontare con adeguata metodologia e visione l’importante fase di gestione che deriva dal Recovery Fund e dalla programmazione comunitaria 2020-2026. Se non si investe in infrastrutture fondamentali, quali strade, interporto, aeroporto, piattaforma logistica – afferma –il rischio è di sprecare le ultime opportunità che arriveranno in Basilicata, in Puglia e in tutto il Sud dall’Europa insieme al rischio che sul porto di Taranto sventolerà la bandiera cinese”.