Nel pomeriggio di mercoledì 20 gennaio, su iniziativa dei segretari provinciali del Partito Democatico di Basilicata, Locantore per la provincia di Potenza e Scarnato per la provincia di Matera, si è tenuto un proficuo incontro con il Sottosegretario all’Ambiente On. Roberto Morassut, la Responsabile della Segreteria Nazionale On. Chiara Braga, i parlamentari, i consiglieri regionali, i presidenti delle province ed i sindaci sul tema dello stoccaggio dei rifiuti nucleari. Argomento molto sensibile per tanti lucani che hanno ancora vivi i dolorosi e, per alcuni versi, drammatici ricordi di Scanzano nel 2003.
Dopo circa sei anni la SOGIN (Società Gestione Impianti Nucleari) pubblica, per volere del Governo Nazionale, la mappatura dei siti potenzialmente idonei divulgando la Carta Nazionale CNAPI.
Il documento individua 67 siti in tutta Italia, e ben 17 (il 25%) ricadono in aree confinanti fra Basilicata e Puglia.
Molti i comuni lucani interessati, e molte le aree produttive coinvolte.
Ma cosa è cambiato rispetto al 2003?
Il Ministero dello Sviluppo Economico ed il Ministero dell’Ambiente hanno formalizzato l’autorizzazione alla pubblicazione di un documento custodito e secretato da anni nei cassetti di SOGIN con il chiaro intento di invitare i territori interessati dalla CNAPI in una procedura di discussione e di osservazioni che li coinvolga nella decisione definitiva.
Così dal 5 gennaio scorso, data della pubblicazione del documento, tutti i comuni interessati dal CNAPI potranno presentare osservazioni o eventualmente candidature per negoziare la decisione di realizzare il Parco Nazionale di stoccaggio dei rifiuti nucleari; rifiuti prevalentemente di bassa e media pericolosità provenienti da ambiti sanitari di diagnostica e di ricerca.
Tutti i dettagli sono consultabili sul sito https://www.sogin.it/it ed è questa la prima volta che SOGIN pubblica un suo progetto.
Uno scenario completamente differente rispetto alle imposizioni del Governo Berlusconi che nel 2003 decise, con un diktat sventato dalla protesta dei centomila di Scanzano, di realizzare il sito di stoccaggio sul litorale jonico.
Il PD di Basilicata rimanda al mittente, quindi, le accuse strumentali della Giunta Bardi sull’incapacità del Governo Nazionale di gestire un annoso problema com’è quello dello stoccaggio delle scorie nucleari, problema più volte rimandato e nascosto dai governi di centro destra e che oggi vengono pubblicati per poter garantire ai territori il diritto all’osservazione ed alla condivisione delle decisioni in una forma del tutto innovativa e trasparente.
Il Partito Democratico pur ritenendo la Basilicata non adatta alla custodia di rifiuti potenzialmente pericolosi per diverse criticità legate alla natura morfologica del territorio, all’elevato rischio sismico ed idrogeologico che potrebbe generare irreparabili conseguenze ambientali, riconosce al Governo ed ai Ministeri preposti il lavoro avviato per la pubblicazione della CNAPI ed il nuovo modello di approccio e di consultazione pubblica.
Siamo convinti che esistano territori meno fragili, più idonei per vocazione, per dotazione infrastrutturale e soprattutto per caratteristiche geomorfologiche. Peraltro è emerso fortemente è da diversi interventi, la necessità di prorogare i 60 gg per depositare le osservazioni; istanza di cui gli onorevoli Morassut e Braga si sono fatti carico mostrando così quanto la condivisione delle scelte rimane, comunque, l’aspetto rilevante che avvicina i territori alle istituzioni ed i cittadini alla politica.
L’argomento è molto importante per il futuro dell’intera Regione ed il Partito Democratico di Basilicata non abbasserà la guardia perché le scelte finali possano orientarsi verso il bene delle nostre comunità e del nostro ambiente.