Anpi (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia): “Mai più fascismi!”. Di seguito la nota integrale inviata da Michele Petraroia.
Primo Levi: “Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario, perchè ciò che è accaduto può ritornare, le coscienze possono nuovamente essere sedotte e oscurate”.
Custodire la memoria di ciò che accadde nei campi di sterminio in cui vennero trucidati 6 milioni di esseri umani, donne e bambini, è un dovere etico di ciascun essere umano che abbia a cuore il monito di Primo LEVI. Mai Più Auschwitz ! Mai Più fascismi ! Mai più restare in silenzio al cospetto di violenze efferate, brutalità, razzismo, xenofobia, discriminazioni, oppressioni, negazione di dignità, umiliazioni e limitazioni ingiuste di libertà !
Il rischio della banalizzazione del male denunciato da Liliana Segre induce la società ad assuefarsi a misure, culture, messaggi o comportamenti inconciliabili con la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo e con la nostra Costituzione. Per questa ragione ogni iniziativa culturale, progetto didattico, evento istituzionale o seminario di studi promosso su questi temi va assunto come contributo a quell’indispensabile ed ampia mobilitazione antifascista a salvaguardia e tutela della libertà e della democrazia.
La Basilicata in questi giorni sta unendo la proprio voce al coro di chi da più parti d’Italia e d’Europa sta spezzando il silenzio con una miriade di “ MAI PIU’ “. Nell’evento dell’ANPI che si svolgerà nel pomeriggio del 27 gennaio, ascolteremo insieme ad Adelmo CERVI, il figlio di uno dei sette fratelli Cervi barbaramente trucidati dai nazifascisti a Reggio Emilia, diversi relatori che evidenzieranno il ruolo avuto dalla Basilicata nella lotta di liberazione, le stragi di Matera e Rionero in Vulture, i confinati politici, gli internati militari lucani deportati nei campi di concentramento nazisti, i campi di internamento in cui vennero segregate in diverse località della Basilicata centinaia di persone, e le storie di coraggio dei tanti lucani che sacrificarono la propria vita per liberare la patria dal nazifascismo. Tra loro come non ricordare l’eroismo di Orazio Petruccelli, Ufficiale dei Carabinieri che a Cefalonia ammaina la bandiera nazista e issa quella italiana, o di Attilio Corrubia Ufficiale della Finanza che si unisce ai partigiani greci, o del magistrato Nicola Panevino caduto in Liguria come il giovanissimo Mario Miscioscia. Sono stati tanti i lucani con la schiena dritta che non si piegarono agli orrori del nazifascismo e pagarono con la vita il prezzo della nostra libertà. Non dimentichiamolo. Mai.