Riportiamo di seguito il contributo che Marianna Dimona, per conto di “Confcommercio provincia di Matera” ha fornito al Comune di Matera sull’iniziativa “E-Matera – Patto per il Turismo Sostenibile”.
Appare di necessaria importanza approvare e valorizzare quanto enunciato nel documento sottoposto alla nostra attenzione: E-Matera, Patto per il Turismo Sostenibile.
Al fine di comprendere a fondo il significato di turismo sostenibile, occorre prendere le mosse dal concetto più generale di “sviluppo sostenibile” definito, nel 1987, dal noto Rapporto Brundtland : ”Lo sviluppo sostenibile è lo sviluppo che soddisfa i bisogni del presente senza compromettere la capacità delle future generazioni di soddisfare i propri”.
L’Organizzazione Mondiale del Turismo (OMT), nel 1988, ha fornito la prima definizione di Turismo sostenibile : “Le attività turistiche sono sostenibili quando si sviluppano in modo tale da mantenersi vitali in un’area turistica per un tempo illimitato, non alterano l’ambiente (naturale, sociale ed artistico) e non ostacolano o inibiscono lo sviluppo di altre attività sociali ed economiche”.
Evidenti sono i riferimenti:
• Ad un impiego ottimale delle risorse ambientali, che costituiscono un elemento chiave per lo sviluppo del turismo, tutelando il mantenimento dei processi ecologici essenziali e contribuendo a conservare il patrimonio naturale e la biodiversità;
• Al rispetto dell’autenticità socio-culturale delle comunità ospitanti, alla promozione e alla conservazione del loro patrimonio culturale, materiale ed immateriale, dei loro valori tradizionali, contribuendo alla comprensione e alla tolleranza fra diverse culture;
• Alla garanzia, in un’ottica di lungo termine, di benefici socio-economici, equamente distribuiti tra tutte le parti interessate;
• Alla garanzia della partecipazione informata di tutte le parti interessate;
• Al monitoraggio costante degli impatti;
• Al mantenimento di un elevato livello di soddisfazione dei turisti, stimolandone la consapevolezza sui temi della sostenibilità.
E’ in atto, a causa del fenomeno pandemico, un meccanismo di ri-orientamento di tutto il processo di crescita turistica sorretto, per un verso, da un turismo di prossimità, coincidente con i confini nazionali, e, per l’altro, dall’auspicabile aumento di una domanda internazionale sempre più attenta all’ambiente naturale e culturale dei luoghi visitati.
Sulla scorta di queste premesse, per il raggiungimento di un turismo sostenibile è necessario operare una prima valutazione della capacità di carico turistica (TCCA).
La capacità di carico dunque, non è un unico numero, ma un vettore di indici, determinato in funzione della tipologia di territorio analizzato, degli obiettivi di management, della resilienza dei sistemi e dei tipi di attività presenti.
La capacità di carico turistica è definita dall’Organizzazione Mondiale del Turismo come “il massimo numero di persone che possono visitare una destinazione turistica, nello stesso periodo, senza causare una distruzione dell’ambiente fisico, economico e socioculturale e un’inaccettabile riduzione della qualità dell’esperienza del visitatore”.
La definizione dell’Organizzazione Mondiale del Turismo pone in evidenza le tre componenti fondamentali della capacità di carico turistica:
a) La prima è la compatibilità fisico- ecologica, imperniata sul binomio inscindibile tra territorio ed incidenza degli impatti negativi dei flussi turistici. Si tratta di uno strumento pianificatorio di grande efficacia, attraverso il quale è possibile conoscere il numero massimo di turisti che la località può sostenere, senza che le esternalità provochino danni significativi all’ambiente e alla capacità d’attrazione del territorio;
b) La seconda è la compatibilità socio-culturale, la quale concentra l’attenzione sugli effetti dei flussi turistici, sulle popolazioni locali, in particolare sui cambiamenti dei valori e delle consuetudini locali. Essa definisce il limite sociale oltre il quale le funzioni sociali e/o economiche dell’area risultano danneggiate e/o ostacolate (i costi sociali percepiti dai residenti superano i benefici), con conseguente degrado nella qualità della vita della popolazione ospitante. Una massiccia presenza turistica non sufficientemente pianificata implica una possibile alterazione degli equilibri sociali e uno spaesamento culturale, con effetti negativi sulla vita della popolazione;
c) L’ultima compatibilità è quella economica, ossia il monitoraggio delle esternalità delle attività economiche sul territorio. Una particolare problematica, spesso avvertita nelle località turistiche, è il c.d. effetto Spiazzamento. Si tratta di quella particolare situazione in cui un’attività economica prende il sopravvento sulle altre attività produttive, come avvenuto nel nostro territorio, nel quale è deflagrata una forte crisi che ha investito ogni altro settore. La maggior parte delle attività produttive, infatti, sono affini, così contribuendo a produrre il c.d. Effetto a Raggiera, in virtù del quale tutte le attività confluiscono in un fulcro per poi, in un secondo tempo, diramarsi. Il fenomeno non è rincuorante per la realtà socio culturale in quanto si assiste ad un appiattimento della diversificazione dei settori economici.
La forza della nostra realtà risiede notoriamente nella sua storia. Per un turismo di scelta e relazione, quindi, vanno utilizzati i valori universali espressi dalla vicenda storica della nostra regione.
Oggi occorre avviare un processo di destagionalizzazione e, al contempo, di allungamento della durata media di permanenza per rafforzare la redditività del settore. Affinché si limitino al massimo tali problematiche, è necessario, da un lato, attivare strategie di marketing coerenti con gli obiettivi prefissati e, dall’altro, dare attuazione al presente patto.
Tra le azioni di supporto, che auspico di intraprendere, si colloca l’introduzione del marchio Ecolabel, il rilascio del quale è subordinato al possesso, da parte delle aziende, di alcuni requisiti, tra i quali:
– Far in modo che l’energia elettrica provenga in parte da fonti rinnovabili;
– Usare prodotti agroalimentari(certificati) possibilmente a chilometro zero;
– Utilizzare prodotti per pulizia e carta ecocompatibili;
– Incentivare e organizzare corsi di formazione per gli operatori turistici e commerciali, nella prospettiva di diminuire l’impatto ambientale dei servizi da loro offerti (ad esempio Acquisti verdi nelle strutture ricettive, nei ristoranti, nelle botteghe etc, L’Ecolabel dei servizi turistici, Sistema dolce di mobilità)
Nel merito della mobilità dolce, l’auspicata realizzazione di parco della Visitazione, oltre a rendere la città attrattiva e moderna rispetto a come si vanno delineando le nuove urbanizzazioni a livello internazionale, trasformerebbe un’area urbana in parco (come peraltro Parigi sta facendo alle ChampsElysees) creando una pedonalizzazione con conseguente maggiore, se non proprio esclusivo, utilizzo di mezzi elettrici. Gli autobus turistici, pertanto, sarebbero parcheggiati nella già presente area di inter-scambio (serra-rifusa) e trasportati, poi, in centro con mezzi su rotaia ad idrogeno.
Spingere all’acquisizione della ISO 21401, Turismo e servizi correlati al fine di ottenere un sistema organico e unitario di gestione della sostenibilità per strutture ricettive.
Lo standard ISO 21401 si rivolge ai sistemi di gestione della sostenibilità per le strutture ricettive e presenta una struttura di sistema di gestione classica (come ISO 9001 o ISO 14001). Questa certificazione, inoltre, contempla i requisiti specifici delle tre dimensioni di sostenibilità (ambientale, socio-culturale ed economica), ad esempio:
– Ambientale: gestione delle acque, gestione energetica, produzione di rifiuti, aree naturali e tutela della flora e della fauna;
– Socioculturale: rapporto con la comunità locale, generazione di reddito e lavoro, promozione della cultura locale, condizioni di lavoro;
– Economico: redditività degli alloggi, salute e sicurezza degli ospiti e dei lavoratori, soddisfazione degli ospiti.
Trattandosi di uno standard del sistema di gestione, questo documento può essere applicato a qualsiasi tipo di struttura ricettiva, di qualunque dimensione
Il turismo è uno dei settori economici più grandi, e in più rapida crescita, al mondo, con miliardi di viaggiatori ogni anno e con una prospettiva di crescita del 3,3% all’anno fino al 2030.
Da ultimo, ma non per ordine di importanza, occorre far riferimento al documento di riferimento settoriale emas sulle migliori pratiche di gestione ambientale nel settore turistico della Commissione Europea
https://ec.europa.eu/environment/emas/takeagreenstep/zip-it/SRD%20Italian%20Web.pdf