Non poteva mancare nemmeno in questa terza edizione del Città dei Sassi Opera Festival una parentesi dedicata all’operetta. La rassegna lirico-teatrale materana presenta la celeberrima Vedova allegra di Franz Lehár, come ultimo evento in cartellone per quest’anno, in un allestimento con giovani talenti locali.
Lo spettacolo, che sarà portato in scena a Matera mercoledi 29 luglio, con inizio alle 20,30, nell’Auditorium di piazza Sedile (costo del biglietto € 8,00), è stato organizzato in collaborazione con l’Amministrazione comunale.
È possibile acquistare in prevendita i biglietti al box office Quadrum, in via Lucana n.87 a Matera (tel. 0835.334859 – 320.6338008).
Nell’ambito del cartellone materano interamente dedicato al bel canto, il maestro Enzo Di Matteo,
baritono di chiara fama, ideatore e organizzatore del “Città dei Sassi Opera Festival”, ha riservato
un momento in cui teatro e lirica trovano un felice connubio nel genere dell’operetta. La “Vedova
allegra” viene riproposta anche in questa edizione della rassegna a seguito delle richieste del
pubblico di assistere ancora alla celebre operetta e sostituendo, così, in cartellone “Il Paese dei
Campanelli” che invece sarà inserito nella prossima programmazione.
«Con l’operetta “La Vedova allegra” di Lehár – spiega il maestro Enzo Di Matteo – si
conclude la terza edizione della rassegna mentre la nostra organizzazione è già al lavoro per il
prosieguo del “Città dei Sassi Opera Festival”, per il quale ci saranno delle novità artistiche di alto
livello. Ancora una volta, siamo entusiasti e sorpresi per la risposta del pubblico, sia in termini di
presenze che di apprezzamento che ci manifesta, e ritengo quanto mai importante continuare nel
lavoro di creare un bacino di ascolto sempre più competente riguardo al settore della musica lirica.
Ben vengano gli eventi eterogenei di grande qualità che la città di Matera accoglie e propone. Ma
sarebbe importante intervenire nel tessuto sociale, artistico e culturale locale affinché la sua base
migliori soprattutto investendo sui talenti del nostro territorio. Parallelamente agli eventi eccezionali
è opportuno, dunque, creare un serbatoio artistico dal quale attingere per realizzare produzioni
nostre, nate in città e con le forze, le intelligenze e i talenti locali».
Nell’allestimento che il “Città dei Sassi Opera Festival” propone, saranno protagonisti
diversi talenti locali. A iniziare dalla regista Antonella Rondinone, giovane e talentuoso soprano
materano che parallelamente ad una brillante carriera concertistica ha affiancato anche un’intensa
attività nell’ambito della regia teatrale, dopo aver frequentato e con profitto corsi internazionali di
accademia di arte drammatica. Di recente, e che con il “Città dei Sassi Opera Festival”, consolida
una collaborazione che ha portato alla realizzazione di altre produzioni nel corso delle du ultime
edizioni.
Il cast impegnato nella “Vedova allegra” vedrà in scena Francesca Pipitone nella parte di
Anna Glavari, la ricca vedova (soprano), altra presenza nota e apprezzata del cartellone; Luisella
Di Pietro, sarà Valencienne, moglie del barone Zeta (soprano), ruolo nel quale si alternerà con
Mariella Zito; Domingo Stasti interpreterà, invece, Camillo de Rossillon (tenore); Leonardo
Gramegna sarà Danilo Danilowitch, conte (baritono). L’attrice e cantante Monica Petrara sarà la
voce narrante. Al pianoforte accompagnerà i cantanti il maestro Giovanni Farina. Le scene sono
di Matteo Iacobellis.
L’operetta è una forma di spettacolo, nato nella seconda metà dell’Ottocento in Francia e in Austria, e che
rispetto all’opera lirica differisce per l’alternanza parti dialogate a brani musicali vivaci in tutto inserito in un
ambito che punta molto sull’aspetto coreografico. Non è un caso, dunque, che la rassegna materana
proponga una delle operette più conosciute dal grande pubblico, e cioè «La vedova allegra» (titolo originale:
Die lustige Witwe), operetta in tre atti di Franz Lehár, su libretto di Viktor Léon e Leo Stein, dalla commedia
«L’attaché d’ambassade» di Henri Meilhac (1861), che debuttò con enorme successo al Theater an der Wien
a Vienna il 30 dicembre 1905. A oltre un secolo da quel fortunato esordio, i temi di questo capolavoro del
compositore ungherese sono noti e vivono, in un certo senso, di vita autonoma.
LA VEDOVA ALLEGRA – TRAMA
All’ambasciata del Pontevedro a Parigi, c’è grande fermento. Sta arrivando la Signora Anna Glavari, giovane
vedova del ricchissimo banchiere di corte. L’ambasciatore, il Barone Zeta, ha ricevuto l’incarico di trovare un
marito pontevedrino alla vedova e questo per conservare i milioni di dote della signora, in patria. Infatti se la
signora Glavari passasse a seconde nozze con un francese, il suo capitale lascerebbe la Banca Nazionale
Pontevedrina e per il Pontevedro sarebbe la rovina economica. Njegus, cancelliere dell’ambasciata, è un po’
troppo pasticcione per una simile impresa ma c’è il conte Danilo che potrebbe andare benissimo. Njegus e
Zeta tentano di convincerlo ma lui non ne vuole sapere. Tra Danilo e Anna c’era stata una storia d’amore
finita male a causa della famiglia di Danilo. Da parte sua la vedova, pur amando Danilo, non lo vuole
dimostrare e fa di tutto per farlo ingelosire. Frattanto si snoda un’altra storia d’amore che vede protagonisti
Valencienne, giovane mogliettina di Zeta, e Camillo de Rossillon, un diplomatico francese che la corteggia
con assiduità. I due si danno convegno in un chiosco. Li sta per sorprendere il barone Zeta quando Njegus
riesce a fare uscire per tempo Valencienne ed a sostituirla con Anna. La vedova sorpresa con Camillo! Tutti
sono sconvolti, Danilo furioso abbandona la festa. Tutto ormai sembra compromesso ma Njegus, vero Deus
ex-machina, riesce a sciogliere gli equivoci e a far confessare ad Anna e Danilo il loro reciproco amore. La
patria è salva. D’ora in poi la signora Glavari non sarà più “La vedova allegra” ma la felice consorte del conte
Danilo Danilowitch.