Proposta di legge dei Consiglieri regionali di Forza Italia, Enzo Acito, Gerado Bellettieri e Francesco Piro per il Suarb (Stazione Unica Appaltante Regione Basilicata): “Si materializza lo scontro tra riformatori e conservatori”. Di seguito la nota integrale.
Il tema che coinvolge la Stazione Unica Appaltante della regione Basilicata (SUARB) è la testimonianza dello scontro politico-istituzionale in atto nella nostra regione tra riformisti e conservatori: da una parte, il centrodestra procede con le riforme per puntare allo snellimento delle procedure ed alla riduzione della valutazione discrezionale degli uffici e, dall’ altra, il centrosinistra, con azioni tipiche dei conservatori, non vuole cambiare lo “status quo”, anche se i fatti dimostrano che lo stato attuale ha il fiato corto.
Va prima di tutto evidenziata la legittimità della proposta di legge proposta dei consiglieri di Forza Italia in regione ed avversata in commissione e sulla stampa dal centrosinistra.
Innanzitutto un chiarimento pregiudiziale e fondamentale, per rendere più comprensibile la questione.
La competenza di definire i requisiti per avere la titolarità di stazione unica appaltante è demandata esclusivamente all’ Autorità Nazionale Anti Corruzione (ANAC). Quindi le fantasiose e infondate illazioni di stampa e delle minoranze, circa il “cervellotico” disegno di snaturare la SUARB per favorire la nascita di piccole e governabili stazioni appaltanti, è solo imputabile alla scarsa conoscenza della materia, senza voler invocare elementi di malafede o di strumentalità che non crediamo siano contenuti nelle esternazioni dei colleghi di minoranza a cui riconosciamo, fondamentalmente, la buona fede.
Per un’informazione corretta: il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 11 novembre 2014, all’articolo 5 prevede che l’ANAC entro il 30 settembre 2017 e, successivamente, ogni tre anni, procede all’aggiornamento dell’elenco dei soggetti aggregatori, dimostrando che l’elenco esistente non è né esaustivo né tantomeno immodificabile, sempre, però, con il requisito che i soggetti aggregatori già iscritti ovvero i soggetti in possesso dei requisiti e non iscritti inviano la relativa richiesta all’ ANAC che procede all’ aggiornamento con modalità indicate all’ art. 4 del DPCM citato.
Quindi non è vietata la nascita di altri soggetti aggregatori, alla condizione che ci siano i requisiti molto stringenti e qualificanti definiti e valutati esclusivamente dall’ ANAC. Pertanto non ci sono né possono esserci interferenze della politica, a qualsiasi livello.
Ma la perplessità maggiore è l’analisi politica della vicenda: in generale chi è al governo punta a monopolizzare accentrando il controllo e chi è all’opposizione punta ad allargare la platea per evitare quanto più possibile il controllo; in questo caso, invece, il governo regionale propone una legge che consente di affiancare la Suarb con altro soggetto aggregatore, anche tra quelli già riconosciuta dall’ ANAC, e la minoranza si chiude per consentire il monopolio di SUARB.
Le valutazioni sui ritardi sinora accumulati nel sistema enti regionali e sub regionali con Suarb hanno consentito il proliferare delle proroghe che costituiscono aberrazioni illegittime nelle procedure di trasparenza e libera concorrenza.
Si sono create condizioni da “delitto perfetto” dove nessuno ha, paradossalmente, la responsabilità delle proroghe di servizi e forniture pur in presenza di numeri e cifre molto importanti, del valori di svariate centinaia di milioni di euro
Da una parte l’ente che prepara il progetto e lo invia a Suarb evidenziando che sino all’ espletamento della gara sarà “ costretto” a prorogare le forniture agli stessi aggiudicatari, dall’ altra Suarb che, per oggettivo sovraccarico di lavoro rinvia l’espletamento della gara, consentendo, “ involontariamente” la proroga del servizio stesso.
Ed il mercato si ferma, la concorrenza non attiva processi di miglioramento della qualità del servizio e riduzione dei costi e si realizza così una sottile e impalpabile criticità che sfiora la illegittimità.
Con l’obbligo di avvalersi di Suarb o di un soggetto che ha gli stessi requisiti della Suarb, anche tra quelli già riconosciuti dall’ ANAC, senza bisogno di nuove autorizzazioni, le proroghe illegittime subiranno una drastica riduzione perchè l’ente sub regionale non avrà più il paravento dei ritardi di Suarb per gli appalti e dovrà necessariamente assumersi la responsabilità diretta di eventuali proroghe dei servizi e delle forniture.
Per ovviare potrà utilizzare l’opzione di Suarb o altro soggetto aggregatore riconosciuto dall’ ANAC; non avrà più motivi per assistere impunemente alle proroghe illegittime.
Per tutte queste motivazioni continuiamo ad affermare che questa proposta di legge è di supporto alla Suarb, perché chiama a responsabilità gli enti sub regionali che non potranno più nascondersi dietro i ritardi della Suarb, non potranno più scaricare le proprie responsabilità trincerandosi nella attesa, non potranno più consentire proroghe illegittime.
Il caso, ultimo in ordine di tempo, delle infinite proroghe per il CUP dovrebbe da solo smentire le tesi dei “conservatori”.