Giovanni Petruzzi, Presidente Associazione Culturale “L’Alternativa”: “Sì all’alleanza per lo sviluppo sostenibile proposta da Conte”.
Alcune persone di sinistra hanno arricciato il naso rispetto all’alleanza per lo sviluppo sostenibile messa in campo da Conte.
A loro vorrei dire che un’alleanza è cosa diversa dall’appartenenza allo stesso partito o alla medesima area politica di riferimento (nel nostro caso, la sinistra) ed implica la stipula di un patto di governo tra soggetti politici diversi.
Allearsi non significa accettare supinamente le elucubrazioni teoriche degli altri.
Noi rappresentiamo la sinistra e nell’alleanza per lo sviluppo sostenibile stipuliamo un patto di governo con un movimento innovativo che può contribuire alla sconfitta della destra regressiva e sovranista.
D’altronde l’esperienza ci insegna che il centrosinistra ha funzionato meglio ed è risultato vincente quando, nella sintesi dell’Ulivo, era basato sull’alleanza e consequenziale patto di governo tra partiti diversi. Quando, forzosamente, si sono compressi diversità e pluralismo e si è tentato di unificare le differenti culture politiche in un unico partito- il Pd- si è verificato il famoso amalgama mal riuscito con l’implosione del centrosinistra, favorito da assurdi criteri tardo americani che ne hanno regolato la vita interna, a partire dalla mistica delle primarie che hanno svilito il senso d’appartenenza e consentito a passanti, viandanti e transumanti di decidere le sorti di una comunità politica ed, in alcuni casi, di promuovere opa ostili (i famosi tifosi juventini che scelgono l’allenatore dell’Inter).
Un’alleanza funziona se ciascun soggetto politico valorizza e non annienta la propria identità.
Lo stesso sfascia carrozze Renzi avrebbe potuto svolgere un ruolo utile e costruttivo, dopo la sua fuoriuscita dal Pd, se, invece di farsi assalire dalla controproducente sindrome dell’ex dando sfogo alla sua indole distruttrice, si fosse preoccupato di aggregare ed organizzare l’area centrista e popolare in un’ottica di alleanza organica con la sinistra.
Invece, il delirio d’onnipotenza l’ha condotto ad immaginarsi il Macron italiano per rende marginale ed ininfluente la sinistra.
È andata diversamente ed ora l’eclissi la rischia lui.
La politica, come amava ripetere Antonio Luongo, si basa sempre sui rapporti di forza ed in quelli attuali se la sinistra vuole essere competitiva e sperare di sconfiggere la destra deve necessariamente allearsi con il M5S nell’ampia alleanza per lo sviluppo sostenibile, all’interno della quale valorizzare adeguatamente tutte le sensibilità progressiste, democratiche, popolari ed ambientaliste.