Vaccinazione pazienti diabetici, appello di Antonio Papaleo (Alad Fand). Di seguito la nota integrale.
Facendo eco alle affermazioni del Presidente di Senior Italia Federanziani Roberto Messina che nei giorni scorsi ha dichiarato: “L’ecatombe di anziani in Europa e in Italia a causa del coronavirus non si ferma. Nel solo mese di gennaio sono morte oltre quattordicimila persone solo nel nostro Paese (ovvero 463 decessi in media al giorno), e nella quasi totalità dei casi si tratta di over 80. Neanche il terremoto dell’Aquila, dell’Irpinia, del Belice, del Veneto, e del centro Italia del 2016, sommati insieme, hanno fatto tante vittime. Eppure davanti a questo vero e proprio genocidio stentiamo tuttavia a vedere una reazione adeguata da parte della classe politica Italiana ed europea” non possiamo che prenderne atto e dichiarare la profonda preoccupazione che ci assale, specie in quanto rappresentanti una categoria di persone, quali quelle affette da diabete, con la più parte over 65, tante molto fragili perchè con plurimorbilità e che nella nostra regione da tempo rappresentano la popolazione più numerosa e residente nelle estreme periferie del territorio con difficoltà di accesso alle cure, anche quelle di routine, come ci ha dimostrato la triste stagione del Covid 19, dalla quale ancora non siamo usciti.
A questo scenario non fa difetto, purtroppo, la Basilicata con l’aggravio di non sapere se e quando si potrà procedere al piano di vaccinazione, attraverso cui tentare di mettere al sicuro quel restante popolo di nonni e nonne, ad oggi salvate dall’ecatombe, ma che sperano di poter continuare a supportare non solo con l’esperienza ma anche economicamente i giovani nipoti, dal cui futuro dipenderà la stessa sopravvivenza istituzionale di questo nostro martoriato territorio.
Come Associazione di persone affette da diabete ribadiamo, pertanto, una presa di coscienza da parte delle Istituzioni preposte, avendolo già formalmente sollecitato in occasione della Speciale Commissione Regionale Diabete, riunitasi nei giorni scorsi, proprio per evitare che si possa incrementare l’ecatombe delle persone anziane e , nello specifico, quelle più fragili; occrrerebbe, perciò, stabilire e rendere pubblico ed accessibile a tutti un puntuale programma di vaccinazione anti Covid 19; così come, non sarebbe da sottovalutare una modalità di vaccinazione che possa interessare le Persone impegnate nel Volontariato, con particolare riguardo a coloro i quali sono costretti per la loro attività a presenziare in ambienti sanitari.