Consigliere comunale Mario Montemurro (Verdi-Europa Verde Matera): “E’ consentito transitare a piedi da Jazzo gattini in direzione del belvedere di Murgia Timone. Illegittimo fermare le persone e i sopralluoghi”. Di seguito la nota integrale.
Nei giorni scorsi, in una missiva inviatami (per conoscenza) dal RUP di Invitalia, Massimo Baragli, indirizzata al Presidente dell’Ente Parco, alla Soprintendenza ASAP Basilicata, al direttore lavori Fernando Russo, al collaudatore Antonio Sasso e all’Impresa MafrisS.rl, veniva rappresentato di apprendere, dal Presidente Lamacchia, che il sottoscritto stesse svolgendo attività di verifica, attraverso sopralluoghi, sulla rispondenza delle opere eseguite rispetto a quanto previsto dal Piano del Parco.
Nella lettera Baragli si doleva che né lui, in qualità di Responsabile Unico del Procedimento, con precise responsabilità in meritoalla condotta dei cantieri di propria competenza ed in materia di sicurezza dei cantieri ai sensi del d.lgs.81/2008, né, fatto ancor più grave, Fernando Russo, direttore lavori e coordinatore della sicurezza, siano mai stati informati di alcun sopralluogo da parte di personale esterno non autorizzato all’ingresso in cantiere.
Nella giornata di oggi si è verificato che una pattuglia di carabinieri abbia fermato un cittadino dicendogli che da Jazzo Gattini non si poteva raggiungere – neanche a piedi – la zona del Belvedere.
Desidero avvertire con decisione che l’accesso alla zona compresa tra Jazzo Gattini ed il Belvedere di Murgia Timone è interdetta solo al traffico veicolare mentre è espressamente consentita ai pedoni e a ai velocipedi. E’ quanto chiaramente espresso dalla Ordinanza Dirigenziale – Settore Polizia Locale n. Ord. Dec. 00327/2020. Secondo la stessa ordinanza, valida fino al termine dei lavori, “durante l’esecuzione dei lavori dovrà essere garantito, in ogni caso, il transito ciclo-pedonale delle persone con la creazione di percorsi protetti”.
Per chi conosce, d’altronde, le regole basilari di un cantiere, sa che esso va chiaramente segnalato e recintato proprio per scongiurare pericoli. Essendo altresì obbligata l’impresa a far transitare i pedoni e le biciclette sulla strada che congiunge Jazzo Gattini con il Belvedere o, in caso necessiti chiuderla, di creare “in ogni caso” un percorso alternativo protetto, va da se che le uniche “aree di cantiere” sono quelle delle chiese rupestri e dei siti protetti da idonea recinzione. Anche se, per dirla tutta, secondo il Piano del Parco, nessuna delle recinzioni di cantiere presenti, risponde a quanto prescritto all’art. 6 dell’allegato C (Norme di Gestione). Risulta pertanto illegittimo interdire l’accesso ai pedoni che a vario titolo, anche per sopralluoghi all’esterno delle aree di cantiere recintate, vogliano percorrere i sentieri e le strade di Murgia Timone.
Ho provveduto ad inoltrare al comandante dei carabinieri la delibera dirigenziale per rendere edotta l’arma a non prestarsi ad eventuali strumentalizzazioni da parte di chi considera, evidentemente, tutta la Murgia materana un’enorme area di cantiere. Un atto dovuto in qualità di cittadino e Consigliere comunale, e non già da componente del Direttivo dell’Ente Parco. Infatti, oramai a quasi due mesi dalla mia nomina a mezzo di ordinanza sindacale, non è ancora giunta la ratifica della stessa con atto regionale.