Prevenzione delle malattie infiammatorie intestinali. E’ il tema scelto dal dottor Nicola D’Imperio, gastroenterologo materano di chiara fama, per il settimo appuntamento del nostro studio medico virtuale all’interno di SassiLive.
Lo spazio, denominato Medicina Live, accoglie ogni domenica gli interventi di Nicola D’Imperio su argomenti medici di grande interesse.
I fattori che provocano le malattie infiammatorie croniche dell’intestino (IBD, inflammatory bowel disease) sono ancora non chiari, sicuramente un ruolo importante è svolto dai fattori genetici ed immunitari. Ma ci sono anche altri fattori che possono agire su un soggetto già predisposto da questi: i fattori ambientali.
IL FUMO
E’ il fattore ambientale più noto da tempo che ha un effetto determinante come fattore aggiuntivo di rischio, in particolare nel Morbo di Crohn. Si può supporre che il fumo possa comportare una diminuizione della motilità intestinale e un calo delle difese immunitarie.
ATTIVITA’ FISICA
Si è notato che una scarsa attività fisica nell’infanzia (fino a 14 anni), inferiore a due pratiche sportive alla settimana, può essere un altro fattore aggiuntivo di rischio per l’insorgenza sia del morbo di Crohn che della Rettocolite Ulcerosa. Sembra che anche una scarsa attività fisica nell’adulto possa essere un cofattore di rischio; alcuni studi hanno dimostrato che queste malattie sono più frequenti in soggetti che conducono una vita sedentaria. L’attività fisica, oltre a aumentare la massa muscolare, aumentare la densità ossea, migliorare le funzioni cardiocircolatorie e respiratorie, stimoli anche il sistema immunitario e aiuti a superare lo stress e, probabilmente attraverso queste due ultime azioni, ha un effetto di prevenzione sulle IBD.
ALLATTAMENTO AL SENO MATERNO
Anche questo fattore sembra essere importante nel determinismo multifattoriale delle IBD. Numerosi studi hanno dimostrato che soggetti che hanno avuto un allattamento al seno materno inferiore ai sei mesi sono più soggetti a sviluppare una IBD. I meccanismi non sono ancora ben noti pur potendosi ipotizzare che l’allattamento al seno aiuti il lattante a sviluppare la flora batterica intestinale, potrebbe inoltre contribuire a stimolare maggiormente il sistema immunitario e lo sviluppo delle cellule della mucosa intestinale, infine non trascurabili sono gli effetti positivi psicologici ed emozionali sul bambino che si riflettono innegabilmente anche sull’adulto.
CONTATTO CON GLI ANIMALI NELL’INFANZIA
Alcuni studi hanno dimostrato che soggetti che, durante l’infanzia, avevano avuto scarsi contatti con animali, in particolare meno di uno alla settimana, erano più propensi a sviluppare una IBD. Al contrario altri studi hanno dimostrato che soggetti che, da bambini, avevano vissuto con cani e gatti in famiglia, erano più “protetti” nei confronti di queste malattie.
NUMERO DEI COMPONENTI DELLA FAMIGLIA
Sempre gli studi osservazionali e statistici hanno messo in evidenza che i soggetti che avevano trascorso la loro infanzia in famiglie composte da più elementi, avevano meno possibilità di sviluppare IBD, in particolare Rettocolite Ulcerosa, rispetto a soggetti che avevano vissuto in un nucleo familiare ristretto. Anche per questo aspetto, probabilmente, la spiegazione sta in una maggiore stimolazione antigenica dovuta ai maggiori contatti interpersonali. Lo stesso si verifica nei bambini che frequentano i nidi d’infanzia, rispetto a quelli che vengono cresciuti tra le mura domestiche.
Come prevenire le malattie infiammatorie croniche intestinali? Nei bambini che hanno familiarità per Rettocolite Ulcerosa o Morbo di Crohn, o che hanno markers genetici o sierologici per queste malattie, si può cercare di diminuire le possibilità di insorgenza di tali malattie agendo su questi fattori:
-allattamento al seno materno per un periodo non inferiore ai 6 mesi
-attività sportiva nell’infanzia per minimo due volte alla settimana
-contatto con cani e gatti
-contatto con gli altri nelle famiglie e negli asili nido
-evitare che sviluppi il vizio del fumo
Curriculum di Nicola D’Imperio
Titoli di carriera
Laureato in medicina e chirurgia nel 1972 con 110 e lode
Specializzato in Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva nel 1978 con 110 e lode
Assistente presso il Servizio di Gastroenterologia dell’ospedale Bellaria di Bologna dal 1974 al 1987
Aiuto presso il Servizio di Gastroenterologia dell’ospedale Bellaria di Bologna dal 1988 al 1998
Primario presso l’UOC di Gastroenterologia dell’ospedale Morgagni di Forlì dal 1998 al 2001
Professore presso la scuola di specialità di Gastroenterologia di Bologna dal 1998 al 2006
Primario presso l’UOC di Gastroenterologia dell’ospedale Maggiore di Bologna dal 2001 al 2012
Libero professionista in Gastroenterologia dal 2013 a tutt’oggi presso la Clinica Villalba di Bologna, la Clinica Anthea e la Clinica Santa Maria di Bari e presso il suo studio a Matera.
Titoli scientifici
Direttore della Rivista Italiana di Gastroenterologia organo ufficiale dell’Associazione Italiana dei Gastroenterologi Ospedalieri
Segretario per l’Emilia Romagna dell’Associazione Italiana dei Gastroenterologi Ospedalieri
Presidente per l’Emilia Romagna della Società Italiana di Endoscopia Digestiva
Presidente della Associazione Italiana Malattie dell’Apparato Digerente
Pubblicazioni scientifiche:su riviste straniere 78 e su riviste italiane 124 libri di gastroenterologia ed endoscopia digestiva 12
Indirizzo sito: www.nicoladimperio.it