Nino Sangerardi: “Rapporto della Corte dei Conti sul Fondo garanzia per piccole e medie imprese”. Di seguito la nota integrale.
“In considerazione dei dati riferiti e ravvisato, nell’anno 2018 rispetto ai 6 anni precedenti,uno squilibrio a favore dell’Italia Settentrionale nella percentuale dei finanziamenti attivati,e contestualmente una sensibile riduzione di domande accolte nel Centro Italia, si rileverebbe necessaria una riflessione in ordine alle ragioni e alle possibili strategie di superamento di questa condizione di squilibrio”.
Parole che si leggono nella relazione della Corte dei Conti (Sezione centrale di controllo sulle Amministrazioni dello Stato) firmata dal presidente Carlo Chiappinelli,presidente aggiunto Paolo Luigi Ribecchi e relatore Alessandro Forlani con oggetto il Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese,periodo 2012-2019.
Attraverso tale Fondo lo Stato incoraggia l’accesso al credito di aziende caratterizzate da limitate dimensioni strutturali e scarsa capitalizzazione. Quindi diventa garante nei confronti delle Banche erogatrici di credito,stimolando così l’afflusso alle imprese di liquidità monetaria utile alle mansioni economiche. Il rischio che normalmente incombe a carico dell’Istituto finanziario viene trasferito al Fondo di garanzia. Quest’ultimo sovvenzionato con denari dell’Unione europea e rafforzato negli ultimi anni per contrastare gli effetti della stretta creditizia messa in opera dagli Istituti bancari.
Soprattutto si rileva un forte peggioramento della congiuntura economica dovuto alla pandemia Covid 19 e di conseguenza una sensibile negatività del prodotto interno lordo italiano,nel 2020, pari al 9% in meno a fronte del 2019. Situazione che potrebbe generare un pesante aumento delle sofferenze dei crediti bancari per insolvenza delle società finanziate.
“Ciò induce questa Sezione—scrivono i Giudici—a sottolineare la necessità che venga condotto un attento monitoraggio dell’evoluzione della qualità dei crediti garantiti. In tal senso questa Sezione non mancherà di avviare,celermente, un aggiornamento dell’indagine sulla gestione del Fondo di garanzia”.
Nel corso del decennio 2008-2018 il finanziamento realizzato Fondo statale ha registrato un aumento dell’815% e un effetto moltiplicatore di circa 10 volte l’importo delle risorse pubbliche accantonate. Tra le operazioni più recenti di garanzie prestate si segnala quella per le compagine imprenditoriali con numero di dipendenti non superiore a 499 unità, a titolo oneroso, di importo massimo di euro 5 milioni e durata trentennale.
Durante gli ultimi quattro anni stanziati dal Fondo 3,6 miliardi di euro e ulteriori 550 milioni tramite contributi finanziari europei.
L’esercizio contabile,a fine 2019, mette in luce un saldo di Tesoreria di circa 6,4 miliardi di euro e presenta giacenti,su conto capitale,euro 12 milioni. Tra le entrate la voce più rilevante è formata dalle erogazioni provenienti dallo Stato : 1,663,5 milioni di euro.
Le uscite ammontano complessivamente a 688,3 milioni di cui 558 per perdite liquidate e 80 milioni per spese di gestione.
Al 1° gennaio 2020 le disponibilità finanziarie libere da impegni per la concessione di nuove cauzioni si sviluppano fino a 1,4 miliardi di euro ripartiti tra Regioni,Camere di Commercio,programma Resto al Sud,Fondo nazionale,progetti di ricerca e innovazione,interventi a sostegno di intraprese confiscate o sequestrate.
Ai vertici del Fondo c’è il Consiglio di gestione composto da 2 rappresentanti del Ministero sviluppo economico,1 del Ministero Economia,1 del Dipartimento sviluppo e coesione economica,1 della Conferenza permanente per i rapporti tra Stato Regioni e Province autonome di Trento e Bolzano, 2 esperti in materia edilizia e finanza d’impresa designati dal Ministero sviluppo economico su indicazione delle Associazioni delle piccole e medie imprese.
In merito alla conduzione delle istruttorie tecnico-amministrative e contabili del Fondo nel 2012 stipulata, tramite gara, la convenzione tra Ministero sviluppo economico e Mediocredito centrale spa(oggi Banca del Mezzogiorno-Mediocredito centrale spa) in qualità di mandataria del raggruppamento temporaneo di cui fanno parte Artigiancassa spa,Mps Capital Service spa,Mediocredito italiano spa,Istituto centrale banche popolari italiane.
L’andamento del Fondo risulta in crescita con 691.227 operazioni finanziarie a copertura di oltre 66 miliardi di euro che hanno consentito 99 miliardi di finanziamenti.
Si riscontrano 403.888 domande accolte presentate da microimprese ampiamente prevalenti rispetto a piccole imprese(221.892) e medie imprese(65.343).
Per quanto riguarda la tipologia si hanno 303.096 istanze del comparto industriale,265.576 commerciale e 120.577 dei servizi.
Il 48% delle richieste accettate nell’Italia del Nord, il 29,6% nel Sud Italia e 22,1% nell’Italia Centrale.
Dal 2012 al 2018 attivate sovvenzioni garantite per 56,7 miliardi di euro per piccole e medie imprese del Nord Italia,25,4 mld per imprese del Sud Italia e 17,6 mld per imprese del Centro Italia.
Il maggior numero di istanze esaudite in Lombardia seguita da Veneto,Toscana,Sicilia,Campania mentre quelle che evidenziano percentuali più basse sono Basilicata,Molise e Val d’Aosta.
La Corte dei Conti raccomanda ai gestori del Fondo di garanzia un “monitoraggio adeguato dei crediti garantiti da parte del soggetto beneficiario, lo svolgimento di verifiche su un campione maggiore dei beneficiari,un costante monitoraggio delle garanzie degli introiti conseguenti alla misura da parte da parte del soggetto responsabile dell’erogazione”.