Il 59,3% degli iscritti del Movimento 5 Stelle ha detto sì al Governo Draghi. E’ questo l’esito della votazione che si è svolta dalle 10 alle 18 sulla piattaforma Rousseau. I risultati sul Blog delle Stelle sono stati pubblicati dopo le 19. Sui 74.537 votanti grillini che hanno votato sul nuovo esecutivo, il 59,3% si è espresso favorevolmente, pari a 44.177 voti, i no sono stati 30.360 (pari al 40.7 per cento). Soddisfatto Luigi Di Maio che ha commentato così il risultato: “Il MoVimento 5 Stelle sceglie la strada del coraggio e della partecipazione, ma soprattutto sceglie la via europea, sceglie un insieme di valori e diritti di cui tutti noi beneficiamo ogni giorno e dietro ai quali, purtroppo non di rado, si nascondono egoismi e personalismi”. Un successo anche per il presidente della Camera, Roberto Fico: “Con il voto sulla piattaforma Rousseau il Movimento 5 stelle ha deciso di sostenere la nascita di un governo guidato da Mario Draghi. Questa scelta è un’assunzione di responsabilità e segna l’apertura di una nuova fase in questa legislatura”, ha scritto in una lettera aperta. E Vito Crimi ha osservato: “La democrazia del Movimento passa per il voto degli iscritti che è vincolante. Il lavoro più difficile ora sarà esprimere questo mandato che ci hanno dato gli iscritti. Siamo pronti a metterci al lavoro e a disposizione del presidente incaricato”.
Intanto, Mario Draghi è al lavoro alla Camera dove è arrivato nel tardo pomeriggio, dopo aver trascorso la giornata nella sede di Bankitalia. Da Giuseppe Conte a Luigi Di Maio, da Roberto Fico a Lucia Azzolina, oggi si sono rincorsi i via libera al nuovo esecutivo, con le intenzioni dichiarate pubblicamente una dietro l’altra. A tre ore dall’avvio, alle 13, avevano votato in 40mila, ha fatto sapere su Facebook Enrica Sabatini, responsabile ricerca e sviluppo dell’associazione Rousseau.
La mattinata, però, si è subito caratterizzata da un botta e risposta a distanza tra Davide Casaleggio e Vito Crimi. Il presidente dell’Associazione Rousseau ha attribuito al capo politico la paternità del quesito – nella sua formulazione – così come è stato posto ai militanti sulla piattaforma. Aggiungendo: “Negli ultimi giorni ci sono state diverse istanze da molti senatori per inserire l’opzione di astensione, però parlando anche con Vito Crimi mi ha garantito che questa opzione verrà contemplata qualora dovesse vincere il no”. Casaleggio sembrava alludere alla possiblità di un nuovo voto su Rousseau, o comunque alla necessità di un’ulteriore scelta. “Qualora vincesse il no, ci sarà da stabilire se il voto” del Movimento 5 Stelle al nuovo Governo “sarà negativo o di astensione”. Ma Crimi su Facebook ha precisato: “La votazione di oggi sarà l’unica votazione sul governo. Se prevarrà il sì sosterremo il governo, se prevarrà il no non lo sosterremo”, chiarendo quindi che non ci sarebbe stata la possibilità di un altro voto sull’opzione dell’astensione.
Alla fine, dunque, i vertici del Movimento e il fondatore e garante Beppe Grillo hanno deciso di aprire la consultazione online, dopo alcuni rinvii, in attesa di un segnale del presidente incaricato. Segnale che pare essere arrivato durante la telefonata fra Grillo e Draghi di ieri. Sempre ieri, in serata, l’annuncio affidato a Donatella Bianchi, presidente del Wwf, che al termine dell’incontro con il presidente incaricato ha dichiarato che nel nuovo governo ci sarà un ministero per la Transizione ecologica.
“La responsabilità è il prezzo della grandezza. Oggi i nostri iscritti hanno dimostrato ancora una volta grande maturità, lealtà verso le istituzioni e senso di appartenenza al Paese. In uno dei momenti più drammatici della nostra storia recente, il MoVimento 5 Stelle sceglie la strada del coraggio e della partecipazione, ma soprattutto sceglie la via europea, sceglie un insieme di valori e diritti di cui tutti noi beneficiamo ogni giorno e dietro ai quali, purtroppo non di rado, si nascondono egoismi e personalismi”. Lo scrive Luigi Di Maio commentando il via libera M5s al governo Draghi.
Contento Davide Casaleggio, presidente dell’associazione Rousseau, dopo il voto per il governo Draghi sulla piattaforma. “Anche questa volta siamo riusciti a fare sintesi della volontà del M5s con la piattaforma Rousseau, a fare esprimere migliaia di persone sulla volontà di far partire questo governo. È qualcosa che succede solo con il M5s in Italia. In altri partiti lo decidono 4 o 5 persone. Quindi sicuramente è qualcosa di molto rappresentativo e molto collegiale – ha detto – Succede anche in altri Paesi, come in Germania ma al posto della lettera inviata sul cartaceo all’estero noi lo facciamo in digitale. E un unicum mondiale che siamo riusciti a sperimentare. E un esempio di cittadinanza digitale”. Casaleggio ha infine parlato del voto come di “un esercizio di democrazia”.
“Soddisfatti, bella notizia per andare avanti insieme. È la conferma della grande importanza del lavoro unitario svolto dal Pd e che aiuterà Draghi a fare il governo”, si apprende da fonti del Partito democratico. Guarda al futuro anche il capogruppo di Liberi e Uguali alla Camera, Federico Fornaro: “L’alleanza M5s, Pd e LeU che ha sostenuto lealmente l’azione del Governo Conte prosegua e diventi l’asse portante del nuovo esecutivo Draghi, raccogliendo fattivamente l’appello del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Un’alleanza che deve ripartire unita in primo luogo dalle risposte da dare a cittadini e imprese rispetto all’emergenza sanitaria e alla crisi economica prodotta dal Covid 19 e all’utilizzo ottimale dei fondi europei del Recovery fund per realizzare la transizione ecologica, affrontare la rivoluzione digitale e combattere le diseguaglianze”. Anche per Loredana De Petris, senatrice di Leu e presidente del gruppo Misto, “con il voto espresso oggi dalla piattaforma Rousseau si apre un’opportunità concreta di confermare e rinsaldare l’alleanza strategica fra i tre partiti che hanno sostenuto il governo Conte bis. È ora possibile, con un’azione comune, orientare il governo Draghi per portare a termine il lavoro interrotto e raggiungere gli obiettivi che quel governo si era prefisso. L’urgenza immediata è infatti avviare drasticamente la riconversione ecologica necessaria per rilanciare il Paese, creare occupazione e modificare il modello di sviluppo come ci siamo sempre proposti di fare”.
Mentre la Lega osserva: “Preoccupazione per la spaccatura nel Movimento 5 Stelle dopo il voto degli iscritti a proposito del governo Draghi. Nonostante i sì di Grillo, Conte, Di Maio e Crimi, il Movimento si è diviso. In questa situazione è ancora più importante il ruolo della Lega e di Forza Italia”, si legge in una nota.
Non sono mancate le polemiche. Come al solito ci sono state molte critiche per la formulazione del quesito sottoposto ai militanti. Il testo, si è lamentato, è stato scritto in maniera tale che era difficile dire no. E soprattutto mancava la terza possibilità fra il sì e il no: l’astensione. Ma è evidente che Grillo e vertici hanno tifato per il via libera, mentre i frondisti di Alessandro Di Battista, con Davide Casaleggio sullo sfondo, hanno sperato nel clamoroso ribaltone che avrebbe rimesso in gioco la stessa leadership del Movimento.
Beppe Grillo è ricorso all’ironia, mentre la base M5S votava sull’eventuale ingresso del Movimento in un governo guidato da Mario Draghi. In un post su Twitter ha postato un fotomontaggio con l’ex numero uno della Bce sul cornicione del Quirinale, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella affacciato a una finestra intento a rassicurarlo, sotto la scritta “Aspettando #Rousseau”.