A partire dal 19 gennaio 2021, nella grande metropoli di Milano è entrato in vigore il tanto discusso quanto rivoluzionario divieto di fumo all’aperto. Il decreto, fortemente voluto dal Sindaco di Milano Beppe Sala, richiede nuovi e rigidi comportamenti: infatti, sarà possibile fumare durante l’attesa dei mezzi di trasporto pubblici (inclusi i taxi), all’interno di parchi e di strutture sportive solamente se ci si trova a 10 metri di distanza dagli altri individui.
Il Consiglio comunale della città di Milano ha infatti approvato – 25 voti favorevoli, otto contrari e quattro astenuti – il nuovo regolamento per la qualità dell’aria. Le soluzioni intraprese nel decreto sono differenti, ma quella che ha suscitato maggiore scalpore è il divieto di fumare all’aperto. Oltre ai luoghi appena citati, sono inclusi anche cimiteri, stadi, marciapiedi, giardini pubblici. Il provvedimento verrà ulteriormente irrigidito a partire dal primo gennaio 2025, data in cui verrà ampliato il divieto a tutte le aree pubbliche a cielo aperto. L’ipotesi è che questo provvedimento cittadino possa essere il preludio di una serie di norme a livello di altre città e regioni, se non a livello nazionale.
Nuove tasse: confusione tra sigarette tradizionali ed elettroniche
Le notizie che interessano i fumatori, però, non finiscono qui. È stata approvata di recente la Legge di Bilancio 2021, la quale prevede alcune novità, tra cui aumenti sulle tasse delle sigarette, incluse quelle elettroniche. Il rincaro previsto, che prende il nome di tassa sul fumo, comporta una crescita progressiva dell’imposta (del 5% per anno, con un termine previsto nel 2023). L’emendamento è stato approvato a fine 2020 ed è già in vigore: in seguito alla modifica della tassa, i prezzi applicati sulle sigarette elettroniche – già di per sé poco convenienti – aumenteranno sempre di più. Questa manovra, per di più, prevede che l’obbligo per ricevere l’autorizzazione sia economicamente a carico del produttore.
Il problema di questa nuova Legge di Bilancio è che, purtroppo, verranno coinvolti tutti i prodotti da inalazione che non prevedono la combustione di sostanze liquide, senza discriminare la presenza o l’assenza di nicotina. Restano esclusi solamente gli articoli venduti ed utilizzati per scopi medici e salutari. La novità vera, quindi, interessa proprio le sigarette elettroniche: infatti, è stato eliminata la norma esistente finora, che differenziava i prodotti a base di nicotina da quelli, come le sigarette elettroniche, che ne erano privi. Gli effetti sui consumatori potranno rivelarsi decisamente controproducenti.
Sigaretta elettronica: la protagonista del disincentivo dal fumo
L’obiettivo ultimo della legge di bilancio vuole essere quello di orientarsi verso un comportamento più sano della popolazione, disincentivando il fumo. Quello che non torna, però, è la negligenza del legislatore nei confronti delle sigarette elettroniche. I dati più recenti, infatti, dimostrano che durante l’emergenza sanitaria da Nuovo Coronavirus, una fetta consistente degli italiani è passata dalle sigarette tradizionali a quelle elettroniche; molti di questi, infine, ora non fumano più. Non differenziale i dispositivi per lo svapo dalle sigarette classiche – da un punto di vista fiscale – potrebbe disincentivare il passaggio dei consumatori ad un sistema sicuro, come quello delle sigarette elettroniche.
La sigaretta elettronica, dunque, non dovrebbe essere in alcun modo equiparata alle sigarette convenzionali. Lo svapo è infatti un’alternativa valida, che il legislatore dovrebbe tenere in considerazione come strumento dal peso economico, sociale, culturale e salutare completamente differente rispetto alle sigarette. Per ridurre l’enorme rischio che deriva dal tabagismo, ogni opzione che non richiede assunzione di nicotina tramite combustione andrebbe infatti considerata.
Molte ricerche, svolte da produttori di tabacco, hanno dimostrano che i prodotti dello svapo lavorati possono essere soddisfacenti per i propri clienti, senza combustione di nicotina.
Anche se il metodo più efficace per smettere di fumare sembra essere l’assunzione di farmaci contenenti nicotina – come il cerotto o la gomma da masticare – c’è un elemento sostanziale a vantaggio della sigaretta elettronica. Un fumatore, molto spesso, è succube delle gestualità e delle ritualità del fumo da sigaretta: un prodotto troppo differente manda in crisi l’individuo. Ecco spiegato l’enorme potenziale delle sigarette elettroniche, che si dimostrano ancora una volta un’alternativa ideale alle sigarette classiche, soprattutto nei modelli che più si avvicinano alla tradizionale (come quelli presenti su www.svapostore.net)
I dubbi iniziali sui prodotti dello svapo sono nati per contraddizioni, per false informazioni, per ricerche poco accurate o erano frutto di campagne conservatrici poco limpide.
A dare man forte all’importanza delle sigarette elettroniche è proprio la scienza. Uno studio sulle sigarette elettroniche, realizzato da Enrico Ziino (Head Of Corporate Affairs – South-East Europe di Imperial Brands) ha portato alla luce dati estremamente interessanti. Lo studio raggruppa differenti ricerche, condotte in un valido arco di tempo, sufficiente per effettuare valutazioni cliniche valide. I prodotti per lo svapo, infatti, sono stati introdotti sul mercato più di dieci anni fa.
Quello che può essere dichiarato con certezza – grazie agli studi scientifici ad oggi realizzati – è che le sigarette elettroniche ed i prodotti dello svapo emettono fino al 95% in meno di elementi tossici, se confrontati con una sigaretta convenzionale. Non è semplice condurre studi a lungo termine sull’utilizzo della sigaretta elettronica, poiché questi richiedono anche fino a 30 anni: quello che sappiamo, per ora, è che la quantità di sostanze pericolose è nettamente inferiore. Inoltre, la stragrande maggioranza degli utenti di prodotti da svapo sono ex-fumatori, che quindi non si sono approcciati a questi prodotti per puro passatempo, ma per disintossicarsi dal fumo.
Molti Paesi avanzati hanno deciso di tenere con buona considerazione gli studi scientifici a favore delle sigarette elettroniche: di conseguenza, questi governi suggeriscono a tutti i cittadini fumatori di passare dalle sigarette tradizionali alla sigaretta elettronica. Sono state persino realizzate pubblicità progresso all’interno di ospedali e presidi medici.
Un secondo recente studio pubblicato dal British Medical Journal e condotto dai ricercatori dello University College of London, ha dimostrato (su un campione di quasi ventimila persone) che le sigarette elettroniche sembrano essenziali per aiutare gli individui ad allontanarsi dal fumo. Gli esperti chiariscono che questi risultati non fanno altro che evidenziare una verità: molte persone sono intenzionate a smettere di fumare, e i prodotti dello svapo aumentano la probabilità di successo.