Le Commissioni consiliari (Prima, Seconda, Terza e Quarta), presiedute rispettivamente, da Cariello (Lega), Braia (Iv), Quarto (Fdi), e Pittella in qualità di vicepresidente (Pd), riunitesi oggi in seduta congiunta, hanno licenziato il Ddl n.55/2021, riguardante il “Rendiconto generale per l’esercizio finanziario 2018 della Regione Basilicata – Adeguamento alla decisione n.42/2020/PARI della Sezione regionale della Corte dei Conti di Basilicata – DGR n.989 del 29/12/2020”.
La prima Commissione consiliare l’ha votato a maggioranza con il voto favorevole di Cariello, Bellettieri, Acito, Quarto, Baldassarre e Vizziello, astenuti Trerotola e Polese, contrario Leggieri.
La seconda Commissione l’ha votato a maggioranza con il voto favorevole di Acito, Bellettieri, Sileo, Cariello, Baldassarre, Quarto, Vizziello, astenuti Braia, Pittella e Trerotola, contraria Carlucci.
La terza Commissione l’ha votata a maggioranza con i voti favorevoli di Quarto, Aliandro, Sileo, Acito, Bellettieri, Baldassarre e Vizziello, astenuti Braia, Cifarelli e Trerotola, contraria Carlucci.
La quarta Commissione l’ha votata a maggioranza con i voti favorevoli di Bellettieri e Acito, Baldassarre, Vizziello e Quarto, Aliandro, astenuti Pittella, Polese e Tretorotola, contrario Perrino.
Sull’argomento è stato audito il Dirigente Generale del dipartimento Programmazione e Finanze, della Regione Basilicata, Domenico Tripaldi, il quale ha precisato che la sezione regionale di Controllo per la Basilicata della Corte dei Conti, nel giudizio sulla parificazione del Rendiconto Generale della Regione Basilicata, relativamente al rendiconto generale della Regione Basilicata per l’anno 2017 non ha parificato alcuni capitoli di spesa del Bilancio del Consiglio regionale della Basilicata e dei rendiconti relativi all’esercizio 2017 degli Enti Sub-Regionali e del Rendiconto Generale della Regione Basilicata per l’esercizio 2018.
“Il Disavanzo di Amministrazione, per effetto del recepimento dei rilievi e irregolarità riscontrate dalla Corte – si legge nella relazione dei Revisori della Regione sul Ddl – varia da €. 22.270.848,97 a €. 41.758.491,51 con una differenza di €. 19.487.642,54 che, ovviamente, si riverbera sul risultato di amministrazione 2019 e 2020 e impone all’Ente di mettere in atto tutte le più opportune iniziative per la sua copertura”.
“Le misure di adeguamento – ha precisato Tripaldi – sono state riscontrate in base a quelle che erano le voci non parificate dalla Corte dei Conti. Tra le voci Tripaldi ne ha citato alcune: 6 milioni di euro aggiunti al Fondo contenzioso; 2 milioni 600 mila euro per i Fondi dei dirigenti; 400 mila euro per arretrati dei Fondi delle Comunità montante, ex Province e Centri per l’impiego; 3 milioni 400 mila euro per la contrattazione decentrata che la Corte ha ritentuto non parificabili perche sono stati previsti non nell’anno di competenza ma successivamente”. “Poi ci sono – ha ancora detto Tripaldi – gli accantonamenti per i giornalisti di Giunta e Consiglio regionale. In merito a ciò, ha precisato il Dirigente, la Corte ha impugnato la norma regionale sull’applicazione del Contratto collettivo nazionale di lavoro dei giornalisti e sulla base dell’annullamento della legge da parte della Corte Costituzionale ha chiesto di quantificare e, quindi non ha parificato, le maggiori retribuzioni erogate nel corso degli anni per un importo pari a 3 milioni 246”.
Su richiesta del Presidente della seconda Commissione consiliare Braia, Tripaldi ha fornito alcune delucidazioni in merito alla questione del personale e al Fondo contenziosi. Rispetto alla voce legata al personale Braia ha chiesto “Come si sia arrivati a queste cifre”. A tale quesito il Dirigente generale ha spiegato che il capitolo per la attribuzione dell’indennità di risultato non è stato stanziato anno per anno ma in maniera cumulativo, da qui il rilievo della Corte dei Conti che non ha contestato la cifra ma la procedura. Per quanto riguarda il Fondo contenziosi, Braia ha voluto sapere come viene quantificato e chi fa la stima. Tripaldi ha fatto presente che viene fatta sempre una stima più o meno di massima, valutazione che dovrebbe essera fatta dall’ufficio Legale della Regione. “Per quest’anno, in presenza di un elenco sommario delle pendenze, abbiamo proceduto con una implementazione pari a quasi 14 milioni di euro, con l’intento di dimostrare che non vi è una sottovalutazione”.
Il presidente della seconda Commissione Braia, infine, ha proposto rispetto al parere da esprimere sul Def (Documento di economia e finanza) del 2020, “Considerato il ritardo con cui è arrivato nelle rispettive commissioni”, di assorbirlo nell’esame del Def 2021. Proposta accolta da tutti i presidenti della quattro Commissioni consiliari.