La parte della relazione programmatica del Premier Draghi dedicata al Mezzogiorno trova una buona sintonia con le proposte del Progetto Sud Polo Magnetico che l’ing. Alfredo Cestari, presidente Camera ItalAfrica e del Gruppo omonimo, ha avuto modo di presentare in questi giorni, ospite del Tg3 Basilicata. Il presidente Draghi ha posto il Sud al centro di un’idea di sviluppo che ha obiettivi marcati, precisi: «benessere, autodeterminazione, legalità, sicurezza sono strettamente legati all’aumento dell’occupazione nel Mezzogiorno”. Ha poi indicato un percorso: ” Sviluppare la capacità di attrarre investimenti privati nazionali e internazionali è essenziale per generare reddito, creare lavoro, investire il declino demografico e lo spopolamento delle aree interne. Ma per raggiungere questo obiettivo occorre creare un ambiente dove legalità e sicurezza siano sempre garantite». Il riferimento al Recovery Plan è esplicito: «Per riuscire a spendere e spendere bene, utilizzando gli investimenti dedicati dal Next Generation EU occorre irrobustire le amministrazioni meridionali, anche guardando con attenzione all’esperienza di un passato che spesso ha deluso la speranza»
“Confesso che non mi ha mai appassionato il dibattito su quanti ministri nati al Sud sono presenti in un Governo, piuttosto – commenta l’ing. Cestari – le indicazioni del Premier Draghi sono condivisibili e in buona parte rientrano nella strategia di Sud Polo Magnetico, pensato dalla Camera di Commercio ItalAfrica, in un’ottica di sviluppo e innovazione, per le imprese del Mezzogiorno d’Italia e per quelle africane. Ci rivolgiamo al Sud del mondo ma guardiamo anche al Sud d’Europa. Promuoviamo un Sud che non si contrappone al Nord ma, al contrario, mette insieme le imprese non solo del nord Italia ma anche d’Europa. E lo facciamo con la nostra azione di promozione e valorizzazione delle zone economiche speciali, istituite al Sud, partendo dalla consapevolezza che queste aree non saranno né di interesse delle imprese regionali, perché ogni impresa del Sud ha già la sua struttura, né potrebbero esserlo se non si connette il grande mercato del continente africano che oggi rappresenta 1 miliardo 250 milioni di consumatori i quali, per una percentuale sempre maggiore, avranno una grossa capacità di spesa, oltre comunque a pensare al mercato estero più in generale. Questo con l’esperienza maturata negli anni e in più la convinzione che il nostro Sud sta soffrendo ma che anche il nord è diventato sud per la pandemia e riscontrerà difficoltà nel reperire nuove aree di mercato, indebolite da questa situazione economica molto incerta. Per tutte queste ragioni – afferma Cestari – le tappe del G20 al Sud, che oltre Matera toccheranno capoluoghi e città di Campania, Puglia e Calabria, sono vetrine significative per far conoscere Sud Polo Magnetico e le opportunità di investimenti e di localizzazioni di attività produttive” Quanto al richiamo del Premier Draghi ad “irrobustire” le amministrazioni regionali del Sud colgo una forte sintona – aggiunge il presidente di ItalAfrica – perché da tempo ho messo in guardia rispetto a richieste venute da amministratori del Sud per più soldi senza però progetti e programmi di spesa cantierabili. Con la programmazione del Recovery Fund, e l’intenzione dell’Ue di destinare molti soldi alle regioni meridionali c’è invece l’opportunità di accorciare il gap tra Nord e Sud”.
Intanto, in preparazione delle tappe del G20 il comitato tecnico-scientifico di Sud Polo Magnetico ha intensificato il suo lavoro. Ieri si è svolto un nuovo incontro con Sergio Gao presidente degli imprenditori cinesi in Italia e rappresentante di associazioni coreane. Sui temi del cambiamento climatico e della cooperazione internazionale, su mio invito – annuncia infine Cestari – rappresentanti internazionali parteciperanno ai tavoli G20 ampliando il confronto sulle Zes in particolare di Puglia-Basilicata, Campania e Calabria.