Con 18 casi di mutazione su 25 positivi registrati il 12 febbraio scorso il centro murgiano di Santeramo, tra i più vicini a Matera, è tra i 47 Comuni pugliesi in cui sono stati rilevati casi di pazienti positivi alla variante inglese del coronavirus.
E’ quante emerge dall’indagine effettuata dal Policlinico di Bari su richiesta del Ministero della Salute e dell’Istituto Superiore di Sanità.
Lo studio, è opportuno precisarlo, non ha calcolato la prevalenza – ovvero il rapporto tra il numero di casi e la popolazione – ma solo la percentuale di varianti rilevate sul totale dei campioni esaminati il 12 febbraio scorso. Si tratta quindi di numeri che indicano esclusivamente la presenza della variante, diffusa in tutta la Puglia ma a macchia di leopardo, senza aggiungere altro.
Secondo l’analisi, il numero maggiore di casi di variante inglese rispetto al numero di positivi è stato registrato a Fasano (61 su 66). A Bari sono 45 su 109, solo un caso di mutazione su 8 ad Andria e Trani e 2 su 16 a Barletta. Da segnalare anche Acquaviva (14 su 17) e Santeramo (18 su 25). Nessun caso di variante inglese a Lecce e Taranto, uno solo a Foggia (su 6 positivi) e Brindisi (su 17 positivi).
Guardando ai dati complessivi, la percentuale di variante inglese in Puglia risulta del 38,6% (245 casi su 634 i positivi). In provincia di Bari su 323 campioni ci sono 124 casi, pari al 38.4%; nella BAT su 50 campioni ce ne sono 6, pari al 12%; in provincia di Brindisi su 129 campioni ce ne sono 72, pari al 55.8%; nel Foggiano su 62 campioni ce ne sono 18, pari al 29%; in provincia di Lecce su 20 campioni ce ne sono 3, pari al 15%; nel Tarantino su 48 campioni ce ne sono 22, pari al 45.8%.
“Occorrerà alzare il livello di attenzione sulla diffusione delle varianti del virus – è stato il commento dell’assessore regionale alla Sanità, Lopalco – questi dati impongono di programmare ulteriori azioni di contenimento”.