L’ambasciatore italiano nella Repubblica Democratica del Congo Luca Attanasio, Vittorio Iacovacci, il carabiniere della sua scorta, e Mustapha Milambo, l’autista, sono stati uccisi questa mattina in un attacco a un convoglio delle Nazioni Unite nel Congo orientale.
L’attacco sembra facesse parte di un tentativo di rapire il personale Onu. L’ambasciatore viaggiava in un convoglio formato da due veicoli del World Food Programme che comprendeva anche il Capo Delegazione Ue: a bordo c’erano in tutto 7 persone. Sentiti gli spari che annunciavano l’agguato, immediatamente i rangers di Virunga hanno lanciato un’operazione e si sono resi conto che il diplomatico e il militare erano stati rapiti: ma non sono riusciti a salvarli.
La strada su cui è avvenuto l’attacco è stata ritenuta “sicura” e quindi senza necessità di scorta. A questo proposito il Wfp ha detto che “il convoglio era stato autorizzato senza scorta di sicurezza”. Tutto è successo intorno alle 10.15 presso Kibumba. Un commando di 6 uomini armati ha esploso dei colpi di avvertimento verso la prima macchina sulla quale viaggiavano l’ambasciatore Attanasio, il carabinieri Iacovacci e l’autista Mustapha Milambo. Gli assalitori uccidono l’autista. Attanasio e Iacovacci, probabilmente feriti, vengono portati nella foresta. A poche centinaia di metri si trovava una pattuglia dell’Istituto congolese per la conservazione della natura e un’unità dell’esercito congolese, giunti in soccorso dei rapiti. Durante lo scontro a fuoco con i ranger del Virunga, il nostro ambasciatore è rimasto colpito e i ribelli hanno iniziato a scappare portando con sé Iacovacci. Dopo un chilometro e mezzo circa hanno ucciso il carabiniere lasciando lì il corpo, poi raggiunto da esercito e ranger.
Sono molti i gruppi armati che operano nella zona dei monti Virunga, fra Congo, Ruanda e Uganda, e spesso prendono di mira i ranger del parco, famoso per i gorilla di montagna. Fonti sostengono che la milizia responsabile appartenga ai ribelli ruandesi, che superano il confine per rubare, uccidere e rapire.
Il governo della Repubblica Democratica del Congo ha riferito che tre persone che facevano parte del convoglio del Wfp su cui viaggiava l’ambasciatore italiano Luca Attanasio sono state rapite. E’ quanto si legge in un comunicato diramato dal ministero dell’Interno, citato dai media locali. Una quarta persona sequestrata è stata poi ritrovata dalle Forze armate del Paese.
Unico diplomatico italiano a Kinshasa, l’ambasciatore Attanasio, era nato a Saronno (Varese) nel 1977 e si era laureato alla Bocconi in economia aziendale, entrando in diplomazia nel 2004. Esperienze a Berna, al consolato generale in Casablanca e poi Abuja, in Nigeria, era ambasciatore a Kinshasa dal settembre 2017.
Sgomento e dolore in Italia e in Europa. “Ho accolto con sgomento la notizia del vile attacco che poche ore fa ha colpito un convoglio internazionale nei pressi della città di Goma uccidendo l’ambasciatore Luca Attanasio, il carabiniere Vittorio Iacovacci e il loro autista. La Repubblica taliana è in lutto per questi servitori dello Stato che hanno perso la vita nell’adempimento dei loro doveri professionali nella Repubblica Democratica del Congo”. Così il presidente della Repubblica Sergio Mattarella in un messaggio di cordoglio al ministro degli Esteri Luigi Di Maio.
“Il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, esprime profondo cordoglio per la morte di Luca Attanasio e di Vittorio Iacovacci”. Così si legge in una nota di palazzo Chigi. Il presidente del Consiglio e il governo “si stringono ai familiari, ai colleghi della Farnesina e dell’Arma dei Carabinieri. La Presidenza del Consiglio segue con la massima attenzione gli sviluppi in coordinamento con il Ministero degli Affari Esteri”.
“Con tutti i ministri degli Esteri Ue, abbiamo espresso la nostra vicinanza al ministro Luigi Di Maio e all’Italia, per la morte di tre persone nella Repubblica Democratica del Congo, fra cui l’ambasciatore italiano Luca Attanasio. Restiamo determinati a continuare a combattere contro ogni violenza nella regione”, ha detto l’Alto rappresentante Ue, Josep Borrell.
Uccisione Ambasciatore Italiano Luca Attanasio e carabiniere Vittorio Iacovacci, Cestari (Camera ItalAfrica): “Si colpisce la cooperazione internazionale”
L’agguato e l’uccisione dell’Ambasciatore Italiano in Congo Luca Attanasio e del carabiniere Vittorio Iacovacci suo accompagnatore richiede la condanna di tutta la comunità internazionale. E’ un atto di barbaria, segnale delle forti tensioni esistenti in quel Paese, che colpisce anche la cooperazione internazionale a favore delle comunità congolesi, di cui la Camera ItalAfrica è interprete da tantissimi anni. E’ quanto dichiara Alfredo Cestari, presidente Camera ItalAfrica e già console onorario del Congo in Italia. Proprio a causa della situazione di forte instabilità e di mancanza di sicurezza sono pochi gli italiani rimasti in Congo a sostenere progetti e programmi di sviluppo. Penso che il modo migliore per onorare la sua memoria – aggiunge – sia quello di proseguire l’attività di cooperazione internazionale con il Congo di cui l’Ambasciatore Attanasio è stato sostenitore e protagonista. In questa fase della pandemia questa popolazione, come del resto le altre dei Paesi africani tutti hanno bisogno di aiuti sanitari per ridurre il contagio, oltre a progetti di sviluppo. Con la pandemia potrebbero aumentare notevolmente i bisogni sociali e di conseguenza i disordini. Inoltre un “richiamo” all’Europa e agli Usa perché “devono dare maggiore concretezza alle azioni per far uscire il continente dalle difficolta’ economiche che poi diventano instabilita’ politica”.