Governo Bennardi dice no al teatro tenda Borgo Venusio, Francesco Salvatore (Consigliere comunale del Movimento 5 Stelle): “Basta strumentalizzazioni”
Sugli organi di stampa continua a tener banco la polemica sulla decisione con la quale il Consiglio comunale, nella seduta del 20 febbraio ha negato l’autorizzazione alla variante urbanistica che avrebbe consentito di costruire un Teatro tenda in un’area agricola a ridosso di Borgo Venusio.
In particolare, sono intervenuti Giuseppe Carriero, direttore generale di Confindustria che ha parlato di scelta “sbagliata nella sostanza e miope nella visione” nonché Cosimo Muscaridola (della direzione del PD?), per il quale si è trattato di un’ “inspiegabile bocciatura” frutto di una “cieca mancanza di visione”. Anche Giovanni Angelino –nella funzione di commissario di un partito (l’UDC) che a Matera è senza liste e senza elettori – ha fortunatamente trovato il tempo per arricchire il dibattito invitando il Sindaco a “vergognarsi” per la scelta.
Voglio ricordare alla cittadinanza che si parte dall’acquistato nel giugno 2018 di un suolo “agricolo” sul quale è stato avviato un procedimento di variante urbanistica che, per legge, presuppone non solo la sussistenza dell’interesse pubblico, ma anche “l’urgenza dell’opera e comunque l’impossibilità di procedere per le vie ordinarie della pianificazione”.
Si tratta di un procedimento straordinario ammesso in caso di “impossibilità” oggettiva a seguire le vie ordinarie per la variazione della destinazione d’uso.
La precedente giunta nel 2018, per ragioni che saremmo curiosi di conoscere bene, ha avallato questa operazione ed ha dichiarato l’interesse pubblico alla realizzazione dell’opera. Ma alla fine evidentemente qualcosa non è andata per il verso giusto ed il Consiglio comunale nel 2019 non ha adottato la variante.
Davanti ad un’Amministrazione inerte e reticente, all’imprenditore non è rimasto che rivolgersi al TAR ed il giudice ha ordinato al Comune di pronunciarsi.
Il nuovo Consiglio comunale, dunque, aveva il dovere di provvedere ed ha provveduto.
Il 20 febbraio scorso la variante urbanistica è stata negata perché le ragioni di interesse pubblico individuate espressamente nella delibera di giunta del 2018 sono oggettivamente venute meno: 1) non è vero che oggi manca nella città di Matera di un teatro coperto; 2) nel 2021 non si può più parlare di “improcrastinabilità” dell’opera “in vista degli eventi di Matera Capitale europea della cultura 2019”.
Ma c’è di più. Come abbiamo spiegato in Consiglio comunale la realizzazione dell’opera sarebbe stata in contrasto con i valori che la nuova maggioranza ha prima annunciato in campagna elettorale e quindi ha tradotto nelle linee programmatiche: particolare attenzione al consumo di nuovo suolo (da evitare quando si possa recuperare e rigenerare l’esistente), tutela dell’ambiente, del paesaggio rurale e del patrimonio culturale, tutela dei borghi.
Voglio aggiungere un elemento alla riflessione della cittadinanza: secondo le procedure ordinarie e senza ricorrere a scorciatoie o deroghe (motivate dalla presunta urgenza), il Consiglio comunale di Matera, impegnato in queste settimane, con l’approvazione del “regolamento urbanistico”, ha rigettato tutte le osservazioni volte a consentire trasformazioni dello spazio extra-urbano.
Concedere la variante richiesta dall’impresa, quindi, avrebbe comportato una disparità di trattamento in danno dei cittadini e delle imprese che non hanno potuto contare sul vivo interessamento evidentemente manifestato (almeno fino al 2018) dalla precedente Giunta.
La cittadinanza, a questo punto, si sarà fatta una propria idea sull’operazione complessiva che il Consiglio comunale il 20 febbraio ha voluto bloccare.
Ma a questo punto voglio rivolgere qualche domanda ai protagonisti della vita politica ed imprenditoriale di questa città.
Quella espressa dal sig. Muscaridola va considerata la posizione ufficiale del PD? Qual è la posizione di Confindustria? Quella espressa dal suo Direttore? O entrambi sono intervenuti nel dibattito pubblico a titolo personale?
Ritengono davvero costoro che in questa vicenda sussistano la “impossibilità di procedere per le vie ordinarie della pianificazione” (come richiede la legge) e l’improcrastinabilità oggettiva dell’opera? Sarebbe stato giusto concedere la variante “extra-ordinaria” quando ad altri cittadini ed imprenditori che seguono le vie ordinarie è stata negata la possibilità di edificare in zona agricola?
Ai consiglieri di opposizione che tanto si sono accalorati nella discussione in aula difendendo l’opera e la variante, vorrei chiedere: “perché non avete votato a favore”? Perché (tranne i consiglieri Doria e Lisurici) al momento del voto siete usciti dall’aula o vi siete astenuti? L’assenza e l’astensione rientrano certamente tra le facoltà che un consigliere può legittimamente esercitare. Ma sarebbe utile che la cittadinanza sapesse qual è la vostra posizione, con un “sì” o con un “no” che rimangano agli atti a futura memoria.
Occorre avere il coraggio delle proprie azioni e dei propri voti in aula e risponderne alla cittadinanza.
Noi lo abbiamo fatto spiegando ai materani ed alle imprese che siamo pronti a fornire il massimo supporto a progetti che sappiano coniugare le necessarie esigenze di sviluppo e di profitto con la tutela dell’ordinato assetto del territorio, del paesaggio e dell’ambiente. Non siamo contro l’iniziativa economica privata, e, ovviamente, non siamo contro la realizzazione di contenitori culturali a Matera. Siamo, invece, a favore di iniziative che siano nel solco di uno sviluppo davvero “sostenibile”. Questa maggioranza respinge soluzioni che avallano speculazioni economiche a scapito dell’interesse pubblico e introducono, in danno delle imprese, elementi di disparità di trattamento ammantati da inesistenti esigenze di “urgenza”.