Sito di stoccaggio dei rifiuti a San Nicola di Pietragalla: dopo denuncia dell’opposizione la maggioranza consiliare annuncia il ritiro della delibera. Di seguito la nota integrale inviata dai consiglieri comunali Rocco D’andrea, Donato De Bonis, Teodosio Iacovera, Nicola Sabina e Luigi Zotta.
Avevamo pubblicamente denunciato la decisione assunta da Pietragalla Bene Comune, nell’ultimo Consiglio Comunale, con la Deliberazione n. 3/2021, di autorizzare la cessione tra privati di un suolo nella zona industriale di San Nicola di Pietragalla al fine di permettere la realizzazione di un “centro servizi ambientali”, consistente in un “impianto di stoccaggio della frazione organica e secca derivante dalla raccolta differenziata”, con capacità di circa 39.000 tonnellate/anno.
Il tutto senza informare minimamente né i cittadini né i titolari di attività produttive della zona.
Apprendiamo ora, da un comunicato diramato dallo stesso gruppo Pietragalla Bene Comune, che la maggioranza consiliare, dopo più attente verifiche, ha annunciato di aver avviato il procedimento per la REVOCA della propria DELIBERA n. 3 dell’11/02/2021, “a tutela dell’interesse pubblico” (che evidentemente quell’atto non tutelava affatto).
Siamo soddisfatti del risultato ottenuto grazie all’attenta analisi che conduciamo su ogni documento portato in Consiglio, a differenza di qualcun altro che (nella migliore delle ipotesi) si presenta impreparato nella massima assise comunale.
Cogliamo l’occasione per porre qualche semplice domanda:
– come mai la maggioranza consiliare si è accorta solo oggi della necessità della puntuale verifica dei documenti che, invero, erano a sua disposizione già da molto tempo?
– come mai, dopo l’invito del Consigliere Sabina ad analizzare meglio tali documenti, già in possesso, ribadiamo, della maggioranza, non si è nemmeno ritenuto di rinviare la discussione sulla delibera ma, al contrario, ci si è affrettati ad approvarla?
In realtà, senza la nostra denuncia, non saremmo giunti probabilmente oggi alla pubblica ammissione che la delibera va revocata.
Il “colpo di mano sottobanco”, infatti, l’aveva messo in atto proprio la maggioranza che oggi, trovandosi smascherata davanti ai cittadini, sta correndo ai ripari in fretta e furia.
Questi sono gli interrogativi che lasciamo ai cittadini. Noi non abbiamo dubbi sulle risposte da dar loro.