Nonostante le restrizioni dovute al diffondersi della pandemia, l’Associazione regionale allevatori della Basilicata sta portando avanti il suo lavoro realizzando una serie di micro incontri tecnici dimostrativi direttamente sul campo, anzi nella stalla.”La filiera agroalimentare non si è mai fermata, anzi si è imposta come una filiera che ha saputo mantenere i livelli commerciali con i Paesi esteri – spiega Palmiro Ferramosca, presidente Ara Basilicata – e la zootecnia è sicuramente uno dei settori agroalimentari che ha registrato i maggiori contraccolpi per le conseguenze pandemiche, ma nonostante ciò non si è mai fermata e ha continuato a garantire sicurezza alimentare e distintività territoriale sulle tavole dei consumatori. Questo anche grazie ad un sistema di servizi di assistenza tecnica e consulenza che, particolarmente nella nostra regione – aggiunge Ferramosca – viene costantemente assicurato a tutto il patrimonio zootecnico lucano”. Nei giorni scorsi il settore interessato è stato quello avicolo. In Basilicata, infatti, sta crescendo il numero di imprenditori che si dedicano all’allevamento dei polli da ingrasso e delle galline ovaiole per la produzione di uova da consumo. Sono allevamenti con numero di capi medio piccoli, dimensionati alla richiesta del mercato territoriale e compatibili con l’ambiente in cui si stanno sviluppando, per la maggior parte con animali allevati all’aperto o con numeri ridotti per garantire sempre benessere animale, alimentazione e spazi di vita sostenibili. “L’Ara Basilicata ha attivato una collaborazione tecnico scientifica con il Dipartimento di Medicina Veterinaria dell’Università di Bari – evidenzia Giuseppe Brillante, direttore dell’Ara Basilicata – per un’attività di monitoraggio e controllo delle patologie negli allevamenti avicunicoli della nostra regione ed il miglioramento della qualità degli alimenti. Con il professor Antonio Camarda, docente di patologia aviare, i tecnici zootecnici e veterinari della nostra Associazione hanno incontrato direttamente sul territorio, da Picerno a San Chirico Raparo e poi a Sant’Arcangelo, gli allevatori con l’obiettivo di fornire strumenti tecnico scientifici per rispondere alle richieste che il mercato esprime nell’ottica di un miglioramento delle produzioni, evitando il ricorso all’uso dei farmaci, attraverso il monitoraggio ambientale ed il controllo igienico sanitario”. Gli incontri dell’Ara Basilicata sono proseguiti negli allevamenti dei bovini da latte, in Val d’Agri, dove si è sperimentato un nuovo ritrovato tecnologico che permetterà ai tecnici veterinari di avere i risultati di alcune analisi direttamente in stalla ed in pochi minuti per determinare il profilo metabolico delle vacche da latte per valutarne lo stato di benessere ed efficienza produttiva. L’incontro dimostrativo si è svolto con l’assistenza del professor Pasquale De Palo con il quale è stato definito un protocollo sperimentale che interesserà tutti gli allevamenti da latte della regione aderenti al servizio di assistenza tecnica e di lotta alle epizoozie dell’Ara Basilicata.