Mercoledì 3 marzo 2021 si è tenuto un incontro tra i sindacati e Natuzzi Spa, in merito alla situazione economico-produttiva della società santermana. Di seguito la nota integrale inviata da Cobas del Lavoro Privato-Natuzzi Spa. Di seguito la nota integrale.
I rappresentanti aziendali hanno descritto una situazione difficile, ma non del tutto catastrofica rispetto al nefasto momento che l’intera umanità sta attraversando.
In particolar modo, l’azienda ha esposto difficoltà rinvenienti dal costo dei trasporti delle materie, lievitato di molto rispetto al periodo prepandemico. Non solo a livello globale, a causa dei minori attracchi navali che i porti possono consentire e il conseguente inasprimento dei loro prezzi, ma anche a livello locale. Pertanto, Cobas-Lp ha proposto che la soluzione a questo problema, risolutiva anche di quella degli esuberi in produzione, potrebbe passare dal programmare e investire nell’internalizzazione dei trasporti.
Durante il confronto la Natuzzi si è detta interessata alla possibilità di accedere ai prepensionamenti, quando i vari provvedimenti governativi e amministrativi in materia li renderanno attuabili. La scrivente O.S. ha chiesto che, se questa eventualità dovesse concretizzarsi, i possibili volontari siano ricercati tra l’intero organico aziendale.
Inoltre, Natuzzi Spa ha lamentato un costo insostenibile derivante dai contenziosi giudiziari con i suoi stessi dipendenti, in cui l’azienda ne esce puntualmente come parte soccombente. Cobas-Lp ha, dunque, consigliato ai rappresentanti aziendali di abbattere tale costo adottando una condotta meno dirigista e conflittuale e di prevenire altre inutili diatribe legali. A tal proposito, Cobas-Lp ha espresso forti dubbi in merito alla liceità di avviare dal prossimo aprile la formazione On the Jobs presso lo stabilimento centrale a Santeramo, anziché come programmato presso Graviscella, sito per cui sono stati finanziati i dovuti ammortizzatori sociali e contributi pubblici.
Infine, Natuzzi Spa ha smentito vendite di opifici industriali ubicati nel territorio di Altamura, ma solo di asset non strategici, come lo stabilimento Impe in Campania.