I componenti di “Campo Democratico” Maria Pistone, Giuliano Cotrufo, Santa Pellegrino e Domenico Rizzi in una nota commentano la decisione dei consiglieri comunali Michele Paterino e Maria Cristina Visaggi di lasciare il gruppo consiliare Volt. Di seguito la nota integrale.
Apprendiamo con profondo divertimento la excusatio non petita del locale gruppo Volt Italia, con la quale, ancora una volta, i suoi rappresentanti intervengono su una vicenda grave, che si è consumata nelle scorse ore, e che ha visto due dei quattro consiglieri eletti , uscire dal gruppo e costituire il gruppo misto in seno al Consiglio Comunale. Fa sorridere, ancora una volta, la lettura faziosa e mistificatrice che i coordinatori del gruppo vogliono dare, credendo che la città non abbia logica sufficiente a leggere anche autonomamente ragioni e intenzioni che hanno portato ad un atto che, un gruppo politico serio avrebbe dovuto in tutti i modi evitare, per mantenere e garantire un risultato elettorale brillante e significativo nella elezione dell’attuale Sindaco e della Maggioranza. A parere di chi scrive, infatti, il compito del secondo partito di maggioranza, non poteva esaurirsi alla proclamazione del sindaco, o meglio al suo insediamento con il governo cittadino: un governo va guidato, e non posto in condizioni di doversi continuamente giustificare e difendersi:deve discutere, e la sua salute deve essere garantita dal confronto e dalla partecipazione dei consiglieri comunali e di quanti in campagna elettorale, hanno creduto e lavorato al progetto di governo.
Dobbiamo amaramente constatare, ancora una volta, che il progetto del partito che abbiamo sostenuto, si sia arenato alla fase appena citata. E questo è sotto gli occhi di tutti, ed è stato non da ultimo ricordato nelle di uomini illustri, colti ed autorevoli, lontani dalle logiche di partito, che hanno evidenziato, ancora una volta, quanto prevalenti siano, rispetto al bene comune, gli intenti di taluni che indossano, in maniera difforme dagli ideali che Volt esprime, la maglietta viola, decantando, a tutela dei propri misfatti, i valori europeisti e di inclusione e della nuova politica.
Siamo profondamente convinti, infatti, che questo concetto, di cui artatamente, essi confondono il significato, non corrisponda affatto alle dinamiche che il gruppo locale agisce: per quel che ci riguarda, la nuova politica non è cambiare persone (per quanto di diverse poche ce ne siano, come ha chiarito Giovanni Caserta, che ben ha ripercorso i passaggi politici che interessano i coordinatori), ma cambiare metodo. se si è riconosciuto che la mancata partecipazione, la bieca spartizione sia un retaggio insopportabile dal quale la società va liberata, specie quando a danno dei cittadini, dobbiamo dire, a sostegno dell’azione di Visaggi e Paterino, che giudichiamo l’unica possibile (prima ancora che intempestiva), che bene hanno fatto a dissociarsi da atti gravi, che certo non vanno nell’ottica della scelta dei migliori, e soprattutto della partecipazione. Diversamente, i consiglieri che ora hanno creato il gruppo misto, se ne sarebbero fatti promotori e sostenitori. Ma non certo si può pretendere che essi , anche alla luce degli ultimi imbarazzanti fatti, possano apparire anche solo lontanamente correi o artefici di scelte arbitrarie e offensive nei confronti di validi giovani materani, che hanno nuovamente creduto di avere a che fare con una Amministrazione che detta regole selettive di professionalità e talenti (pur non dovendo), e che trasgredisce puntualmente. Il punto è che i signori di Volt adottano la politica del vittimismo, della mistificazione, e del “o con me o contro di me”, del “decido io”, che tutto sono fuorchè politica, e che probabilmente, non hanno caratterizzato le più buie storie di partito, quanto meno in maniera così sfrontata.
Noi siamo testimoni di fatti, che la città conosce solo per sentito dire, che hanno portato ad un totale scollamento delle persone da un progetto. E questo è avvenuto solo e soltanto a causa di coloro che hanno anteposto, in maniera chiara, Il gruppo Volt, infatti, rivendica autonomia dalle persone del “passato”, dalla vecchia politica, dai vecchi nomi. Sarebbe stato bello che questo atteggiamento lo si fosse avuto anche al momento della formazione delle liste. I suoi coordinatori, evidentemente privi di seguito, perché giudicati dagli elettori, non in grado di sostenere la battaglia, hanno letteralmente mendicato l’aiuto di quella che chiamano “vecchia politica”, per ottenere consensi e voti, che diversamente (e lo si vede dal consenso ricevuto dalle pochissime persone che hanno saputo autonomamente coinvolgere), avrebbero solamente sognato.
I signori di cui ci occupiamo, per poter cercare di bacchettare Visaggi e Paterino, avrebbero dovuto tenere una linea ferma dall’inizio, prendendosi la responsabilità di non utilizzare a priori il loro consenso, per ottenere vantaggi del tutto personali, che oggi vogliono far passare come frutto di pensieri e posizioni condivise. Il primo orpello della “vecchia politica” da cui tutti hanno bisogno di separarsi, è l’utilizzo dell’altrui rispettabilità politica a proprio appannaggio, e l’odiosa pratica di “disarcionare” persone e storie dopo aver raggiunto i propri personalissimi scopi. E questo atteggiamento, nella storia di Volt, è di tale evidenza e di tale imbarazzante gravità, che appare del tutto superfluo sottolinearla. Ed è ancor più grave se si pensa che, quelle persone, avrebbero potuto dare un reale contributo ad una amministrazione giovane e in crescita. Ma la differenza tra il perseguire interessi diversi da quelli a cui la politica ambisce, e i propri impone a tutti i costi il doversi dissociare: la politica è il luogo della condivisione, dello scambio delle idee, del confronto, e non il desco imbandito dove si cibano poche persone, millantando il placet di tutti.
Paterino e Visaggi nulla hanno da imparare da persone che credono di avere la verità in tasca, che si ergono a re di reami inesistenti. Mettono unicamente a disposizione della città e della Amministrazione, cui hanno confermato il sostegno, la capacità e la passione, ma il loro gesto segna la necessità di un cambio di passo, posto che, ad oggi, l’Amministrazione deve andare oltre gli slogan, cui non può oltre ancorarsi.
Siate più’ chiari, se alla fine è un problema di postazioni e poltrone ditelo senza tanti giri di parole. Poi vogliamo capire, Paterino passa all’opposizione o usa la solita strategia di fare opposizione in maggioranza ?