La Prima Commissione Consiliare Permanente (Affari Istituzionali), presieduta da Cariello (Lega), riunitasi oggi in modalità telematica, ha audito il presidente dell’Unione dei Comuni Alto Bradano, Fernando Scattone, in merito allo stato della struttura operativa dell’Unione che raggruppa i Comuni di Acerenza, Banzi, Cancellara, Forenza, Genzano di Lucania, Palazzo San Gervasio, San Chirico Nuovo e Tolve.
Scattone ha richiamato all’attenzione dei commissari quanto esplicitato in una nota inviata al presidente della Regione, Vito Bardi, e ai Presidenti della prima e seconda Commissione consiliare, sottoscritta dai sindaci aderenti alla Unione, ribadendo lo stato di crisi in cui versa l’ente sorto nel nel 2011in concomitanza con la soppressione della Comunità Montana dell’Alto Bradano. “Una realtà – ha sottolineato Scattone – che, ad oggi, costituisce l’unico Ente di programmazione e gestione associata di servizi tra Comuni, distintosi per una reale ed efficiente operatività. A dimostrazione di ciò i fondamentali servizi gestiti (raccolta e smaltimento rifiuti, mensa scolastica, riscossione tributi, sportello unico attività produttive, centrale di committenza appalti, servizio paghe del personale) e la funzione di tavolo di concertazione istituzionale permanente tra le Amministrazioni dei Comuni aderenti assicurato”. “Lo stato di emergenza che l’Unione si trova a vivere – ha sottolineato Scattone – di tipo strutturale organizzativo, è generato principalmente dal progressivo collocamento a riposo delle 5 unità di personale (1 dirigente con funzioni di segretario, 2 funzionari e 3 impiegati di concetto) di ruolo regionale e prima dipendenti della Comunità Montana dell’Alto Bradano, rimasti fino alla fine del 2020 per assicurare l’ordinaria attività dell’Ente. L’appello che rivolgo – ha continuato il presidente dell’Unione dei Comuni Alto Bradano – è di tenere nella dovuta considerazione gli sforzi fatti dall’Unione sin dal 2011”. Gli strumenti ci sono, ha detto Scattone facendo riferimento alla legge regionale sull’istituzione del Fondo unico autonomie locali (Fual), che ha lo scopo di incentivare e/o supportare l’attività di avvio delle Unioni o fusioni dei Comuni. “Ciò che chiediamo è di porre attenzione alla nostra realtà, mettendoci nella condizione di usufruire di un contributo per la gestione ordinaria. Altre vie non ce ne sono, non è percorribile quella di utilizzare il personale dei Comuni associati, in quanto i nostri piccoli Comuni anche in virtù della cosiddetta ‘quota 100’ sono stati svuotati, meno che mai è immaginabile la chance di assumere nuovo personale, ogni Comune ha spazi finanziari risicati. La storicità dell’Unione è nota a tutti – ha detto Scattone – soffermandosi in particolare sul sistema di raccolta e smaltimento rifiuti gestito da un consorzio, un servizio non solo per gli 8 Comuni ma anche per altri 4 Comuni circostanti, quelli di Venosa, Montemilone, Maschito e Oppido Lucano, che hanno aderito alla raccolta. Un servizio che ci ha visto premiati come ‘Comuni ricicloni’, l’iniziativa di Legambiente che mette a confronto i Comuni italiani in funzione dei risultati raggiunti in termini di raccolta differenziata. Ed è per questo e per tutto ciò che abbiamo fatto sinora che non vorremmo essere costretti a chiudere un Ente che funziona”.
Il consigliere Cifarelli (Pd) dopo aver fatto i complimenti all’Unione dei Comuni dell’Alto Bradano: “E’ il modello con il quale costruire la nuova governance della regione, un modello che ha funzionato considerato il numero e la qualità dei servizi assicurati, e la soddisfazione dei cittadini”, ha sottolineato “l’opportunità, di mettere nel prossimo bilancio che si approverà da qui a qualche settimana una posta finanziaria più consistente così da dare stabilità alle Unioni già costituite e per far si che ne nascano altre”. Anche il consigliere Braia (Iv) ha evidenziato l’utilità di un organismo quale le Unioni dei Comuni e nello specifico quella dell’Alto Bradano, ed ha ribadito che le Unioni prima di formarsi hanno bisogno di essere sostenute. “I comuni non si aggregaranno se non hanno i finanziamenti”. “Per avere ulteriori e utili elementi nella discussione e diventare quindi ancor più operativi – ha suggerito Polese (Iv) – sarebbe opportuno avere i bilanci delle Unioni dei Comuni al fine di capire dove e come intervenire tecnicamente”. Ipotesi di lavoro, quella avanzata da Polese, condivisa dal consigliere Acito (Fi), che ha ribadito l’attenzione riservata alle Unioni dei Comuni dall’attuale legislatura che ha fortemente voluto la legge di istituzione del Fondo unico autonomie locali (Fual). Il presidente Cariello nel ringraziare il presidente Scattone ha assicurato la dovuta attenzione alla tematica, e condividendo quanto emerso in merito alla necessità di avere i bilanci delle Unioni ha comunicato che l’istanza sarà inoltrata così da avere ulteriori elementi di valutazione al fine di fornire un aiuto concreto a tali realtà.
Ai lavori erano presenti oltre al presidente dell’organismo Cariello i consiglieri Acito e Bellettieri (Fi), Braia e Polese (Iv), Cifarelli (Pd), Trerotola (Pl), Vizziello (Fdi) e Leggieri (M5s).
Unione Comuni Alto Bradano, intervento di Scattone audito in 1^ Commisssione Regione Basilicata
Il 4 marzo ho avuto il piacere di poter rappresentare, la grave situazione di crisi della struttura operativa della Unione dei Comuni dell’Alto Bradano.
Un audizione presso la Prima Commissione Consiliare Permanente (Affari Istituzionali), presieduta da Cariello, a cui rivolto, unitamente a tutti gli altri onorevoli componenti, afferma Fernando Scattone, i miei ringraziamenti per la tempestività nella convocazione e per aver prontamente inserito nell’ordine del giorno dei lavori della commissione, riunitasi in modalità telematica, in merito allo stato della struttura operativa dell’Unione che raggruppa i Comuni di Acerenza, Banzi, Cancellara, Forenza, Genzano di Lucania, Palazzo San Gervasio, San Chirico Nuovo e Tolve.
Una convocazione, quella di ieri, afferma Scattone che giunge dopo una mia nota indirizzata, al presidente della giunta regionale, Vito Bardi, e ai Presidenti della prima e seconda Commissione consiliare e sottoscritta dai sindaci aderenti alla Unione, in cui si ribadiva lo stato di crisi in cui versa l’ente sorto nel nel 2011 in concomitanza con la soppressione della Comunità Montana dell’Alto Bradano.
La nostra Unione dei Comuni “Alto Bradano” – ha sottolineato Scattone – rappresenta dal punto di vita qualitativo e quantitativo, l’unico Ente di programmazione e gestione associata di servizi tra Comuni dell’intero territorio regionale.
Un elenco corposo di servizi gestiti, raccolta e smaltimento rifiuti, mensa scolastica, riscossione tributi, servizio trasporto, servizio gestione finanziaria e amministrativa, riscossione tributi, servizi sociali, servizio catasto, sportello unico attività produttive, centrale di committenza appalti, servizio paghe del personale, oltre ad una serie di altri servizi in itinere e in programmazione, protezione civile, canile comprensoriale e polizia locale.
Oggi, però aggiunge il Presidente Scattone, l’Unione dei Comuni “Alto Bradano” vive un momento di crisi prettamente di tipo strutturale organizzativo, generato principalmente dal progressivo collocamento a riposo delle 5 unità di personale (1 dirigente con funzioni di segretario, 2 funzionari e 3 impiegati di concetto) di ruolo regionale e prima dipendenti della Comunità Montana dell’Alto Bradano.
Nell’audizione Scattone, certo che non rimarrà inascoltato e fiducioso in una efficace soluzione, ha lanciato un grido di allarme e di appello rivolto agli onorevoli commissari regionali, affinchè si tengano in dovuta considerazione gli sforzi fatti dall’Unione sin dal 2011 e si eviti la chiusura della prima e forse unica Unione dei Comuni del territorio regionale.
Gli strumenti ci sono e uno di questi è legge regionale sull’istituzione del Fondo unico autonomie locali (Fual), legge 25/2020 che ha lo scopo di incentivare e/o supportare l’attività di avvio delle Unioni o fusioni dei Comuni.
Ciò che i Sindaci per il tramite del presidente dell’Unione dei Comuni chiedono è di porre le giuste attenzione all’ente, ribadendo la necessità di usufruire di un contributo per la gestione ordinaria.
Il Presidente Scattone, in conclusione, ha ribadito che la strada di utilizzare il personale dei comuni associati è inutilizzabile in quanto i nostri piccoli Comuni anche in virtù della cosiddetta ‘quota 100’ sono stati svuotati, meno che mai è immaginabile la chance di assumere nuovo personale, ogni Comune ha spazi finanziari risicati.
Scattone raccoglie l’invito del Presidente Cariello di produrre, quanto prima la documentazione richiesta dai commissari e nella certezza che le istanze rappresentate saranno tenute in debita considerazione nella stesura del prossimo bilancio regionale, si auspica che il lavoro di verifica e di approfondimento dei componenti della prima commissione consiliare permanente (affari istituzionali) sia celere e proficuo perché l’ente non può permettersi ritardi o blocchi della vita amministrativa. Il vero pericolo, conclude il presidente, Fernando Scattone è la chiusura dell’ente per carenza di personale con forti ed inevitabili conseguenze sui tanti servizi gestiti in forma associata ed in particolare sul sistema di raccolta e smaltimento rifiuti gestito da un consorzio, composto non solo dagli 8 Comuni facenti parte dell’ente ma anche da altri 4 Comuni circostanti, quelli di Venosa, Montemilone, Maschito e Oppido Lucano, che hanno aderito alla raccolta.
Un servizio che, ormai da anni ci ha visto premiati come ‘Comuni ricicloni’, l’iniziativa di Legambiente che mette a confronto i Comuni italiani in funzione dei risultati raggiunti in termini di raccolta differenziata. Ed è per questo e per tutto ciò che abbiamo fatto sinora che non vorremmo essere costretti a chiudere un Ente che funziona”.v