Gli stereotipi influenzano ancora il futuro di bambini e bambine. Il 57% degli insegnanti e il 52% dei genitori, secondo la rivista Science, ammette di avere degli stereotipi di genere inconsapevoli. Già a sei anni i bambini classificano le attività come maschili e femminili. L’80% dei ragazzi immagina il proprio futuro ispirandosi a dei modelli. L’Istat ci racconta che rispetto al ruolo della donna nella sfera lavorativa ed economica, le decisioni familiari e la gestione della casa nella nostra regione ancora vige un forte condizionamento rispetto agli stereotipi e sono proprio le donne ad avere opinioni meno aperte rispetto agli uomini. Quante volte alle donne è stato detto “è da maschio”? Quante volte succede tutt’oggi? Ma cos’è da maschio: la responsabilità, l’impegno, la forza, il potere? Questi sono gli stereotipi.
Il progetto “Artefici del nostro destino”, promosso dall’associazione “Per una libera Università delle Donne” e presentato oggi in streaming dalla presidente dell’associazione Adriana Salvia, dalla consigliera del Comune di Potenza Angela Blasi, dall’avvocata Cristiana Coviello e dalla regista Rosita Larocca, alla presenza dell’assessora comunale alle pari opportunità Vittoria Rotunno e della presidente della Commissione regionale pari opportunità della Basilicata Margherita Perretti, prova a disinnescare questo meccanismo.
Le “artefici del nostro destino” sono donne dei nostri tempi che, ognuna con il proprio ruolo nella storia, si sono distinte, rappresentando il seme del cambiamento, dell’empowerment femminile, dell’impegno.
Per dare spazio alle loro storie, i loro volti, 24 in tutto – scelti su oltre 150 – saranno i protagonisti di un manifesto realizzato da Luca Sanchirico che verrà affisso lunedì 8 marzo a Potenza nello spazio pubblicitario Bramante, all’ingresso della città, sul ponte Musmeci. Donne della politica, attiviste, scienziate esploratrici, aviatrici, ma anche artiste attrici , cantanti, registe, giornaliste, scrittici e sportive, imprenditrici. Si tratta di Beatrice Venezi (direttrice di orchestra), Bebe Vio (sportiva), Giovanna Botteri (giornalista), Federica Brignone (sciatrice), Samantha Cristoforetti (astronauta), Oriana Fallaci (giornalista), Nilde Iotti (prima donna alla presidenza della Camera dei deputati), Fiorella Mannoia (cantante), Franca Rame (attrice), Stephanie Frappart (arbitra di calcio), Sara Gama (calciatrice), Greta Thunberg (attivista), Rita Levi Montalcini (scienziata), Kamala Harris (politica statunitense), Cristhine Lagarde (politica francese), Tina Lagostena Bassi (politica italiana), Lina Wertmüller (regista), Livia Turco (politica italian), Malala Yousafzai (premio Noble per la pace), Alda Merini (poetessa), Tina Anselmi (partigiana), Concetta Castilletti (biologa), Maria Rosaria Capobianchi (ricercatrice), Francesca Colavita (ricercatrice), Ursula Von del Leyen (polticatedesca), Ilaria Alpi (giornalista).
“Parlare, ascoltare e guardare è il miglior modo per fornire alle donne e soprattutto alle giovani donne, esempi positivi (cosiddette role model) e lanciare il messaggio che ognuna di loro può essere ciò che desidera, senza barriere, stereotipi o convenzioni – spiegano le promotrici del progetto, Adriana Salvia, Angela Blasi e Cristiana Coviello – Abituarsi a pensare di essere libere, di non dover porre dei limiti ai loro desideri. Qualunque siano le loro inclinazioni ed il loro talento, nulla è precluso per il futuro, l’importante è avere un modello positivo a cui ispirarsi, modelli di donne da seguire.
Questo progetto, quindi, ha un forte valore simbolico – continuano – in una giornata altrettanto simbolica per le donne, come l’8 marzo, e rappresenta una richiesta alla nostra città. Vorremmo che Potenza diventasse città ambasciatrice dei saprei delle donne e del loro apporto alla società, impegnandoci a contribuire alla rimozione degli stereotipi”. Contemporaneamente al manifesto, l’8 marzo verrà diffuso sui social il video realizzato dallo studio Namias che porterà i volti di tutte le 150 donne selezionate e che successivamente, quando le restrizione della pandemia lo permetteranno, sarà proiettato in strada, in alcuni luoghi simbolo: scuole, piazze, teatri.
Il progetto “Artefici del nostro destino”, realizzato grazie al supporto di diversi partner commerciali, non si ferma. “Abbiamo in mente diverse iniziative che porteremo avanti con i partner istituzionali del progetto e con il sostengo degli sponsor – concludono Salvia, Blasi e Coviello – Vogliamo continuare a parlare alle ragazze, metterle in contatto con donne possano diventare modelli per loro. Presentare storie di donne che raccontino loro le proprie esperienze professionali e di vita che nell’immaginario collettivo potrebbero ancora essere percepiti come “fuori dal comune” per una donna. Per aumentare la consapevolezza sugli stereotipi di genere e costruire un ponte concreto tra scuola e mondo del lavoro”.