Si è tenuto nella serata venerdi scorso, su una iniziativa del Gruppo consiliare regionale del PD, un atteso e partecipato dibattito a seguito dell’istituzione della zona rossa su tutto il territorio regionale.
L’incontro, coordinato dal Capogruppo Roberto Cifarelli e dal Consigliere Marcello Pittella e svoltosi in un clima unitario, ha registrato l’adesione dei Parlamentari, di dirigenti politici, di numerosi segretari di circolo, di Sindaci ed Amministratori.
Un confronto durato 3 ore per comprendere le cause che hanno fatto retrocedere la nostra Regione da zona gialla direttamente in zona rossa dal 1 al 14 marzo, con le ricadute negative che ciò comporta, e per effettuare una verifica su come procede la campagna vaccinale anti-covid.
I temi trattati
ZONA ROSSA LOCALIZZATA
Era possibile evitare che la Basilicata piombasse all’improvviso in zona rossa? E di chi sono le responsabilità? A queste legittime domande che l’intera comunità lucana si pone da giorni deve fornire una risposta il Presidente Bardi che invece da giorni “mena il can per l’aia” evitando di assumersi le responsabilità sue e dell’intera struttura che sovrintende all’emergenza sanitaria. Per parte nostra, e ciò è apparso chiaro nel corso della discussione di ieri sera, siamo convinti che a questo epilogo doloroso si è giunti perché la Regione ha perso il controllo della situazione. Non si sono fatte le semplici cose da mesi si dovrebbero fare: verificare e vigilare il contagio con tamponi e tracciamento su ogni singolo comune in modo da poter isolare nei casi di necessità un singolo paese o città mettendolo in zona rossa ed in tal modo scongiurare che un territorio di 10.000 kmq finisca in zona rossa con le conseguenze disastrose dal punto di vista economico sociale e persino psicologico. Oggi l’intera regione Basilicata paga un prezzo salatissimo dell’insipienza dell’amministrazione regionale. Invece di operare in modo puntuale ed intelligente il Presidente e tutta la compagnia tenta di scaricare le proprie responsabilità sul Ministro della Salute che non ha fatto altro che adottare l’unica misura che a lui compete a fronte della comunicazione da parte della Regione dei dati epidemiologici. Il governo regionale ha riproposto per la Basilicata gli orribili scaricabarili della tragica esperienza della Val Seriana in Lombardia. In questo quadro brilla per la totale assenza il responsabile politico della Sanità regionale, l’Assessore Leone ormai scomparso dai radar!
PIANO VACCINALE PROGRAMMATO
Finalmente iniziamo a vedere un calendario delle vaccinazioni a breve termine, anche se non è chiaro quali siano i criteri di priorità per territori e fasce di popolazione. Il nostro medico Assessore alla Sanità a dimostrazione della sua futile vanità ha fatto il vaccino, con tanto di teatralità televisiva, il 27 dicembre 2020. Dopo aver fatto colpevolmente saltare completamente le vaccinazioni antinfluenzali il sistema sanitario della Regione Basilicata non sta rispondendo in maniera adeguata alle esigenze dei cittadini e non per colpa degli operatori sanitari che stanno facendo il massimo. Infatti solo una settimana fa si sventolavano le bandiere per un rapido affidamento al servizio di Poste Italiane di un sistema di prenotazione delle vaccinazioni online e telefonico e si promettevano tempi rapidissimi per le inoculazioni. Oggi in alcuni Comuni non si riescono a garantire neanche poche fiale vaccinali. Può essere colpa delle forniture di vaccini se non si riescono a far arrivare nei tempi previsti poche decine di fiale nei piccoli Comuni?
È necessario allora procedere immediatamente a mettere in ordine la situazione affrontando le questioni prioritarie, ad esempio procedendo a vaccinare quei cittadini con patologie gravi o croniche e gli immunodepressi. Completare rapidamente le vaccinazioni agli ospiti ed al personale delle case famiglia. Coordinare a livello regionale il piano vaccini per il personale scolastico organizzando un sistema a prenotazione che eviti la possibile dispersione calendarizzando la somministrazione dei vaccini in modo da non trascurare nessun comune della regione e nessun operatore scolastico. Rafforzare la dotazione di personale per i vaccini evitando di distrarre risorse umane dall’attività di effettuazione tamponi e tracciamento positivi.
TRACCIAMENTO E TAMPONI
Di fronte al diffondersi del contagio emerge con prepotenza che il tracciamento dei positivi al tampone che non avviene nei modi utili alla prevenzione e al e ciò è solo il frutto delle responsabilità del Presidente Bardi, dell’Assessore Leone e del capo della Task Force regionale. L’argomento è salito agli onori della cronaca a livello nazionale grazie dalla trasmissione REPORT e, ad oggi, nulla è stato fatto per migliorare la situazione. Prova ne è la piattaforma informatica “non aggiornata” che insieme a provvedimenti improvvisati e non condivisi e comunicazioni tardive acuiscono lo stress di cittadini ed innanzitutto dei Sindaci lucani chiamati a svolgere funzioni eccezionali e completamente al di fuori delle loro competenze, senza personale, senza risorse economiche. I sindaci stanno dimostrando di essere un presidio insostituibile e prezioso insieme alle strutture sanitarie territoriali che da mesi sono in affanno. A loro tutti va la nostra gratitudine per il sacrificio e lo spirito di abnegazione che stanno dimostrando. Tuttavia bisogna essere consapevoli che la corda ormai è troppo tesa e rischia di spezzarsi.
Appaiono oramai quasi offensive nei confronti dei cittadini lucani le uscite del nostro governatore Bardi che aveva promesso di eseguire 3000 tamponi al giorno, obiettivo mai raggiunto. Nell’ultimo periodo una media di soli 1500 tamponi giornalieri pari a ad una media di circa 11 tamponi per ogni comune della Basilicata. Il Presidente autoesaltandosi non fa mancare le sue vanitose esternazioni, insieme al dileguato assessore Leone, costretto al silenzio dalla sua maggioranza, ad ogni accenno di timido miglioramento delle condizioni della pandemia in Basilicata.
RISTORI
Tutta da costruire a questo punto è la risposta regionale ai danni che sta provocando la zona rossa. Imprese, professionisti, artigiani, commercianti, partite IVA da un anno sono allo stremo e questa ulteriore botta proprio non ci voleva. Occorre subito predisporre ristori e sostegni adeguati. Poi ci sono cittadini “invisibili” perché non classificati dalle statistiche economiche che non hanno solo esigenze alimentari ma di vera e propria sopravvivenza e a cui bisogna pensare con interventi ancor più mirati magari predisponendo provvedimenti che vadano in soccorso delle famiglie tramite associazioni di volontariato e benefiche che stanno svolgendo un ruolo encomiabile ed insostituibile.
I Comuni e i loro Sindaci stremati da una disorganizzazione della Task Force regionale che non consente loro, in qualità di autorità locale sanitaria e di pubblica sicurezza, di svolgere al meglio il servizio nei confronti delle proprie comunità e umiliati dalla saccenteria e dell’arroganza inconcludente del Presidente Bardi e della sua giunta devono essere messi nelle condizioni di poter continuare il loro lavoro. Concordare, come suggerito dall’Anci, un piano di aiuti per rimborsare ai comuni le notevoli spese sostenute e che sosterranno per l’organizzazione del piano vaccinale: dalla stampa dei moduli del consenso informato alla predisposizione dei locali idonei per accogliere i cittadini da vaccinare, la sanificazione e la pulizia degli stessi, il trattamento dei rifiuti prodotti in quei locali. Mettere fine ad un rapporto paternalistico con i sindaci che devono conoscere puntualmente ed in anticipo ogni aspetto dell’iniziativa regionale, non possono essere semplicemente utilizzati per coprire vuoti dell’attuale sistema.
Di tutti lo stupore di come si sia riusciti in pochi giorni a passare dal “miracolo Basilicata”, modello di contenimento del contagio da esportare in Europa secondo un reportage francese, al record negativo quale unica e sola regione che da inizio pandemia retrocede di due classificazioni del rischio.
Tema che su iniziativa delle minoranze consiliari approderà in Consiglio regionale martedì 9 marzo e sul quale si cercherà di comprendere dove e perché e per responsabilità di chi la macchina organizzativa si è inceppata e le motivazioni che hanno portato all’interruzione in molti comuni della campagna vaccinale per gli ultra 80enni.