Arpab, Fp Cgil chiede di fare chiarezza sulle prove preselettive: “Procura accerti legittimità procedure”. Di seguito la nota integrale
Gli esiti delle prove preselettive relative all’avviso pubblico, per titoli ed esami, per l’assunzione a tempo pieno e determinato di vari profili professionali presso l’Arpab confermano i dubbi e le perplessità espresse all’indomani della pubblicazione delle modalità di svolgimento delle stesse.
Sulla scelta di Arpab di espletare le prove “a distanza” affidandone la parte tecnica alla società ALES srl., abbiamo reiteratamente chiesto chiarimenti e garanzia di trasparenza, imparzialità e legalità dello svolgimento, contestando, ad esempio, la previsione di esclusione in caso di perdita della connessione, ed evidenziando anche alcune problematiche che si erano manifestate durante lo svolgimento delle prove.
Dal direttore dell’Arpab Antonio Tisci, cha sta consolidando la prassi del silenzio solo rispetto alle legittime istanze che gli pervengono, non è pervenuta alcuna risposta. La risposta arriva, invece, dalle graduatorie pubblicate.
Da alcuni quotidiani locali apprendiamo che tra gli ammessi sarebbero presenti esponenti di chiara appartenenza politica e diretti collaboratori dell’assessore regionale all’Ambiente. Se così fosse, questo sarebbe il cambiamento che si intende imprimere alla nuova stagione assunzionale? L’appartenenza a scapito della competenza? Su questo chiediamo, pertanto, al direttore di fare piena luce auspicando che non si trinceri ancora una volta in un ingiustificabile silenzio che calpesterebbe le aspettative dei tanti giovani e professionisti lucani che anelano ad entrare nel mondo del lavoro pubblico facendo esclusivamente leva sulla propria preparazione.
E se queste fossero le premesse di quel che sarà della pubblica amministrazione lucana che si affaccia alla sfida della ricostruzione attraverso la nuova stagione di reclutamento con il “Patto per l’innovazione del lavoro pubblico e la coesione sociale”, che sarà firmato oggi a Palazzo Chigi dal premier Draghi insieme al titolare di Palazzo Vidoni e i segretari generali di CGIL CISL e UIL, c’è da essere davvero preoccupati.
Se quanto emerge da alcuni quotidiani locali trovasse riscontro si imporrebbe una verifica sull’espletamento delle prove in questione.
Su questo chiediamo alla Procura di accertare la legittimità delle procedure in nome della trasparenza e del rispetto delle norme che regolano l’accesso al lavoro pubblico, ma anche a tutela dei tanti giovani lucani che hanno partecipato alla selezione.