Continuano le audizioni in terza Commissione consiliare, presieduta da Piergiorgio Quarto (Fdi), in merito al disegno di legge “Norme per la prevenzione e la limitazione delle emissioni odorigene”. Questa mattina, in modalità telematica, sono stati auditi il prof. Gianluigi De Gennaro del dipartimento di Biologia dell’Università degli Studi di Bari, la dottoressa Nigro dell’associazione “Libera” e Nardozza per l’ “Osservatorio Popolare Val D’Agri”.
“Una legge regionale in questa materia è un segnale politico forte e determinante, tuttavia, non avrei seguito la strada di una legge per la complessità dell’argomento affrontato ma avrei preferito un approccio tecnico così come ha fatto la Regione Lombardia. Avrei impostato linee guida per l’ente di controllo o una legge sui composti organici volatili, idrogeno solforato (H2S). I vostri territori hanno specifiche emissioni che non si ritrovano in altre regione”. E’ quanto ha precisato il professor De Gennaro il quale ha messo in luce alcune criticità che a suo parere si riscontrano nel disegno di legge. “La legge – ha proseguito – di fatto rappresenta un collage tra tutte le normative regionali presenti in altri territori italiani, un puzzle originale e a volte contraddittorio che presta il fianco ad una impugnazione. Ilddl che vi accingete ad approvare sta tra la prima e la seconda generazione di leggi sull’inquinamento osmogeno e potrebbe essere superato dai progetti di terza generazione. La norma prevede, poi, un capitolo sui limiti molto aleatorio che deriva da leggi di prima generazione. Mancano indagini con i traccianti o i riferimenti alla popolazione. La legge, tra l’altro, è un po’ sproporzionata nella descrizione delle diverse metodologie. L’ultimo elemento tecnico da evidenziare è l’utilizzo dei questionari per la popolazione, una metodologia verificatasi più volte inconcludente”.
Il presidente della Commissione Quarto, dopo aver ringraziato il professor De Gennaro per l’indirizzo tracciato, teso a conseguire uno strumento moderno che punti a una maggiore sicurezza dal punto di vista odorigeno, ha chiesto una relazione scritta da consegnare al dipartimento. Quarto ha anche fatto rilevare che nelle precedenti riunioni, alla luce anche delle audizioni svolte, sono stati presentati degli emendamenti da parte del consigliere Vizziello nella consapevolezza che il progetto normativo ha bisogno di correttivi. Negli interventi dei consiglieri Carlucci, Acito, Braia e Trerotola i ringraziamenti al docente universitario per la chiarezza dell’esposizione e per i suggerimenti forniti tesi a migliorare l’efficacia del disegno di legge.
Subito dopo sono stati auditi la dottoressa Nigro di “Libera” e il dottor Nardozza in rappresentanza dell’ “Osservatorio Popolare Val D’Agri”. Nigro ha evidenziato che sul sito di Arpab mancano alcuni dati come l’idrogeno solferato, presente solo come dato medio sulle 24 ore e non come dato semiorario. La Nigro ha, poi, richiamato una proposta di legge di iniziativa popolare presentata nella scorsa legislatura, che riportava un capitolo dedicato agli odori con dei limiti riguardo i composti organici volatili e l’idrogeno solforato. Proposta di legge – ha precisato – non presa in considerazione.
Nardozza dopo aver spiegato che l’Osservatorio Popolare Val D’Agri è una sentinella del territorio, ha auspicato che le istanze del prof. De Gennaro, uno dei massimi esperti sul tema, vengano recepite dall’organismo consiliare al fine di migliorare il disegno di legge. Il rappresentante dell’Osservatorio ha anche precisato che è stato realizzato uno studio “Che aria tira in Val d’Agri?” per rispondere alla costante preoccupazione di cittadini e associazioni sui rischi ambientali legati all’esposizione umana alle diverse sostanze emesse dalle differenti attività dal Centro Olio della Val d’Agri e relativa zona industriale, nei comuni di Viggiano e Grumento Nova. Studio che sarà presentato nei prossimi giorni.
Al termine dell’audizione il presidente Quarto ha precisato che la Commissione produrrà una relazione di indirizzo per il dipartimento che tenga presente i vari suggerimenti acquisiti durante le diverse audizioni. Il problema dei limiti, ha concluso, si può affrontare non con una legge ma con i piani d’azione e i programmi previsti dal decreto legislativo n.155/2010 e, ove possibile, prevedere limiti più restrittivi.
Erano presenti ai lavori dell’organismo consiliare oltre al presidente Quarto (Fdi), i consiglieri Acito e Bellettieri (Fi), Carlucci (M5s), Braia (Iv), Aliandro (Lega), Trerotola (Pl) e Cifarelli (Pd).