Pasquale Tucciariello, coordinatore regionale Federazione Dc, in una nota esprime alcune riflessioni sul profilo di Enrico Letta, probabile nuovo segretario del Partito Democratico dopo le dimissioni di Nicola Zingaretti.
Ieri sera mi ha telefonato un’amica, collabora con me da diverso tempo, è come se me l’avesse sparata la domanda “Ma a te piace Enrico Letta”? Le ho risposto di getto “Ma io non sono del Pd. Buonanotte”. Sono domande che non si fanno così senza un preambolo, buono a lasciarti respiro e a metterti nelle migliori condizioni di entrare criticamente nella domanda ed organizzare mentalmente un giudizio. Non si fanno domande così sparate soprattutto di sera quando i neuroni per gente come me vanno a rilento e tardano a connettersi pienamente. Stamattina però la mia mente ha ripreso il suo corso normale, cioè veloce. Enrico Letta, di lui da un paio di giorni si parla come prossimo segretario – già oggi – del Pd. Aveva lasciato la tessera dopo lo strappo con Matteo Renzi, l’aveva ripresa con la segreteria Zingaretti, ora quelli del Pd lo richiamano da Parigi a Roma e gli offrono la testa di Renzi, pardon, volevo dire la segreteria del partito senza un congresso, con un blitz, in barba alle più elementari regole di democrazia. Lui, Enrico Letta, prende tempo – un paio di giorni, che significa immediatamente per i suoi tempi lenti – poi spara il prezzo “voglio carta bianca”. Debbo ancora perdere tempo in una vicenda, quella del Pd, con un Zingaretti che si vergogna del suo partito che, a suo dire, pensa al potere e basta e poi quello stesso partito chiama proprio Letta per offrirgli la testa di Renzi, pardon, la segreteria del partito al quale lui, Letta, chiede “carta bianca”, potere sopra potere, pieni poteri, stracciati assemblee e congressi, democrazia negata sol perché sullo sfondo c’è il nemico giurato del Pd e di tutta la sinistra compreso Cinquestelle? Per far vendetta il Pd si nega (non chiamatelo partito democratico) e si rimette in viaggio con un desiderio: vendetta! Perché di questo si tratta. Ci sono ben altri leader nel Pd di buona stazza e di provenienza democristiana se proprio si avvertiva la necessità di scegliere un ex dc, Gentiloni, Franceschini solo per fare alcuni nomi, uomini di ben altra stazza. Cominciamo bene: carta bianca, pieni poteri, assemblee stracciate, democrazia negata. Vado in depressione. Non va bene iniziare un percorso politico di grande impegno quando il cuore morde per rancore.